RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
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In un lungo articolo pubblicato su ’New Yorker’, intitolato ‘All the Other Harvey Weinsteins’, l’attrice Molly Ringwald parla della sua esperienza nel mondo di Hollywood in quegli anni ’80. Non ebbe problemi con Weinstein, sebbene l‘avessero messa in guardia sui suoi comportamenti, ma incontrò altri orchi: «A 13 anni un cinquantenne della crew mi disse che mi avrebbe insegnato a ballare e poi mi si strusciò addosso con un'erezione. A 14 un regista sposato mi infilò la lingua in bocca sul set. A 20 anni, durante un provino, il regista mi chiese di indossare un collare da cane intorno al collo. Non era scritto da nessuna parte sulle pagine che avevo studiato e non serviva alla storia….Piansi nel parcheggio e, tornata a casa, lo raccontai al mio agente, che rise e disse: "Almeno lo ricorderai’. Lo licenziai e mi trasferii a Parigi’.
Nel 1995 la rivista ‘Movieline’ decise di mettere in copertina la Ringwald e nell’articolo si citava il commento di Jeffrey Katzenberg: «Non la riconoscerei nemmeno se mi si sedesse in faccia». Lui, chiamato a risponderne ora, si difende dicendo che non ha mai pronunciato quelle parole: «Chiunque mi conosca sa che non è un linguaggio mio, né che potrei tollerare. E’ imbarazzante e umiliante. Ms Ringwald, con 22 anni di ritardo, sono profondamente dispiaciuto».
Jeffrey Katzenberg, ex presidente ‘Dreamworks’, ha pubblicamente ripudiato il collega Harvey Weinstein: "È un mostro". La Ringwald su Weinstein ha raccontato anche: «La cosa peggiore che dovetti fare fu discutere di alcune pagine aggiunte nel copione in un secondo tempo. Non avevamo ancora finito di girare e il film era già stato tolto al suo regista. E' stato rimontato e il titolo è stato cambiato in ‘Strike It Rich’. Lui ha modificato anche il poster, incollando la mia faccia su un corpo da pinup, con una mano tesa ad accettare un diamante, come Marilyn in ‘Gli uomini preferiscono le bionde’
Non avrei mai posato in una foto come quella, dal momento che non aveva niente a che fare con il personaggio che interpretavo. Alla fine il film fu un flop. Io avevo una percentuale sugli incassi, un anno dopo scoprii che mi era stata negata, così feci causa ai fratelli Weinstein e non lavorai mai più con loro».
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