FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Giovanni D’Alò per “la Repubblica”
Le vele pronte a gonfiarsi rimandano metaforicamente a un' idea di libertà, ma l' intrico di funi che pende dall' alto rigando lo spazio scenico fa pensare alle sbarre di una prigione. È un contrasto voluto, che si aggiunge ai tanti elementi di ambiguità presenti nel "Billy Budd" di Benjamin Britten, uno dei capolavori della lirica novecentesca, che il Teatro dell' Opera si prepara a mettere in scena dall' 8 al 15 maggio. Per quanto, negli ultimi anni, titoli di Britten non siano mancati nella capitale (anche sull' impulso del centenario della nascita celebrato nel 2013), è la prima volta che questo melodramma marinaresco arriva al Teatro Costanzi. E l' occasione è tanto più prestigiosa dal momento che l' allestimento è quello firmato dalla regista inglese Deborah Warner, che ha appena vinto l' International Opera Award, l' Oscar della lirica, nella categoria "nuova produzione".
Frutto di una collaborazione tra Roma, il Teatro Real di Madrid e il Royal Opera House di Londra, "Billy Budd" riporta al Teatro Costanzi il direttore James Conlon, inglese con sangue italiano (la sua famiglia è originaria della Basilicata) e ormai di casa nel nostro paese dove guida stabilmente l' Orchestra RAI di Torino.
«Per noi è un grosso sforzo produttivo», ammette il sovrintendente Carlo Fuortes.
carlo fuortes sovrintendente del teatro dell opera di roma
«Billy Budd è una delle opere britteniane più complesse da realizzare, prevede ben 19 ruoli e comporta la presenza di un ampio coro maschile, a cui in questo allestimento si aggiungono 30 mimi». In totale, più di cento persone in scena, tutti uomini.
Una delle caratteristiche di quest' opera, desunta dal romanzo di Herman Melville, è infatti quella di non avere personaggi femminili.
Ambientata in una nave, "Billy Budd" è una parabola sull' ambiguità del bene e del male, in cui riaffiorano le tematiche care a Britten come la perdita dell' innocenza e le ingiustizie verso i più deboli. A farne le spese è il marinaio Billy (il baritono sudafricano Jacques Imbrailo), ingiustamente condannato a morte dal capitano Vere (il tenore inglese Toby Spence) dopo una falsa accusa di ammutinamento ordita dal "vilain" Claggart (il basso-baritono canadese John Relyea). «La mia esperienza con Britten è iniziata con "The Turn of the Screw" e "Death in Venice", e anche se mi dedico all' opera da vent' anni, ho lavorato molto in teatro soprattutto con Shakespeare», afferma Deborah Warner. «Il testo di Melville è già una parabola a molti livelli, ma l' aggiunta della musica ne moltiplica gli strati. Veniamo portati a chiederci cosa sia il bene e cosa il male, e il finale è aperto.
Come diceva Britten, in una parabola le persone discutono sul significato dell' allegoria e alla fine tutti hanno ragione e tutti hanno torto». Il luogo del dramma è la nave "Indomitable", che lo scenografo Michael Levine ha ricostruito con l' ausilio di piattaforme fluttuanti. «Sono entusiasta della scena», commenta il maestro Conlon, grande esperto di opere di Britten: «La nave è un microcosmo claustrofobico, una sorta di prigione dalla quale però non si può scappare. L' oceano e il cielo rappresentano l' immensità.
Attraverso il contrasto di questi elementi, la storia travalica i confini umani e diventa un dramma universale».
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…
DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO…
DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI…
FLASH – SUSSURRI E GRIDA! PER IL SUO ULTIMO VIAGGIO UFFICIALE, JOE BIDEN HA SCELTO L’ITALIA: DAL 9…