
FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO…
1. VIDEO - SAM SMITH “STAY WITH ME”
2. VIDEO - SAM SMITH “I’M NOT THE ONLY ONE”
3 - SAM SMITH RINGRAZIA IL SUO EX FIDANZATO: “GRAZIE PER AVERMI SPEZZATO IL CUORE, MI HAI FATTO VINCERE 4 GRAMMY”
4. SAM, UN ALTRO TALENTO SENZA IL TALENT SHOW
Piero Negri per “la Stampa”
La montagna dei Grammys (83 premi per altrettante categorie, una in più dell’anno scorso) questa volta ha partorito una star vera. Il suo nome è Sam Smith, la sua nazionalità britannica, l’età 22 anni.
Secondo chi vota ai Grammys, che come gli Oscar sono assegnati dai colleghi e dagli addetti ai lavori, è sua la migliore canzone dell’anno (Stay With Me), la migliore registrazione dell’anno (ancora Stay With Me), è lui il migliore nuovo artista ed è suo il miglior album di un cantante (In The Lonely Hour). Non si tratta solo del numero più alto di Grammys raccolto da un unico artista nel 2015, ma della definitiva conferma dell’ascesa di Smith nell’empireo dei numeri uno, in Europa e negli Usa.
In Gran Bretagna si sorride dicendo che se il nuovo, attesissimo disco di Adele non esce è per colpa sua e del suo successo, come se lui l’avesse rimpiazzata. Qualcosa di vero c’è, i due hanno uno studio di registrazione e un paio di collaboratori in comune.
Non solo: la linea nostalgica e concentrata sulla vocalità che unisce Amy Winehouse e Adele è la stessa che porta a Sam Smith, e le coincidenze che li uniscono sono sorprendenti. Tutti e tre vengono dalla Grande Londra, tutti e tre hanno iniziato molto giovani e hanno alle spalle percorsi abbastanza tradizionali (scuole di canto, teatro musicale, case discografiche), nessuno dei tre ha mai partecipato a un talent show, nel Paese che ha esportato X Factor nel mondo.
A differenza di Adele, Sam Smith viene da una famiglia più che benestante, con una molto contemporanea inversione di stereotipi: mentre la madre lavorava come broker nella City, il padre personal trainer aveva scelto di stare a casa per crescere Sam e le due sorelle minori.
Molto contemporanea è anche l’omosessualità dichiarata ma non rivendicata di Sam, che ricevendo i premi l’altra notte a Los Angeles li ha dedicati a un amore finito: «Voglio ringraziare l’uomo di cui parla il disco, di cui ero innamorato lo scorso anno. Grazie molte per avermi spezzato il cuore, mi hai fatto vincere quattro Grammys».
sam smith a saturday night live
Dotato di una voce straordinaria soprattutto sui toni alti, Smith continua la tradizione - nata con Beatles e Rolling Stones - dei britannici che migliorano e poi rivendono agli americani la loro tradizione musicale, in questo caso quella del soul e del rhythm’n’blues. Due anni fa Sam lavorava in un bar (a quei tempi e a quelle atmosfere risale Stay With Me), ora dive come Mary J. Blige vanno a registrare a Londra per cercare di carpire un po’ del suo successo. È una di quelle storie che fanno l’epopea dello showbusiness: il bello è che Sam - certamente più di Amy Winehouse e forse anche di Adele - sembra attrezzato per reggerne l’impatto.
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