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Janet era arrivata a Charlotte, North Carolina, per lavorare in una fattoria insieme ad altre tre donne. Lì sono state trasportate nelle campagne e si sono ritrovate in una baracca, con materassi a terra, e una fila di 50 contadini fuori la porta. Uno ad uno, gli uomini hanno pagato 30 dollari per poterle stuprare. Alcuni erano così violenti che Janet e le altre pensavano di morire. E sarebbero morte, non ci fosse stata la protezione offerta da Ricardo, finto nome di uno dei trafficanti di schiave sessuali che operano sul campo.
A fine giornata, le donne danno a lui il ricavato, e tornano a Charlotte. E’ così tutti i giorni. Janet è stata indotta alla prostituzione nel 1999 dal suo fidanzato Antonio. Le ha fatto passare il confine messicano e l’ha messa in un bordello di New York City. Ogni due settimane un furgone andava a prendere lei e le altre, comprese ragazzine dodicenni, e le portava per una settimana a Charlotte, dove di notte lavoravano in un casino e di giorno nei campi, per soddisfare i contadini.
traffico di prostitute in america
Il traffico sessuale prospera nelle zone dominate da industrie “maschili”, tipo quelle militari e petrolifere o nelle campagne. Ogni anno i trafficanti portano qui dalle 14.500 alle 17.500 persone. Fanno base nelle grandi città che offrono clienti e sono corridoi per le aree rurali, vicine e lontane, dal Vermont alla Florida.
I trafficanti sono spesso sedicenti fidanzati oppure “coyote” che aiutano a passare il confine e poi chiedono somme in natura per compenso. I criminali che un tempo spacciavano droghe e armi hanno capito che le donne sono più proficue. Meno rischi e più introiti.
La capitale del traffico sessuale è Tenancingo, in Messico. La maggior parte degli abitanti fa questo di mestiere. Per i giovani ragazzi diventare un “pappone” significa restare a condurre il business di famiglia. Reclutano le donne in tutto il paese, dicendosi follemente innamorati, e le convincono a seguirli. E’ successo a Janet, reclutata a Puebla, portata dal suo ragazzo a Tenancingo, dove ha trovato più squallore di quello che aveva lasciato. L’ha obbligata a prostituirsi prima a Città del Messico, per un anno. Poi le ha promesso che in America avrebbe trovato un lavoro onesto, serio, in fabbrica o in campagna.
In America circa tre milioni di contadini sono immigrati. Le leggi federali per loro sono diverse, non hanno diritto agli straordinari e ai giorni liberi. I lavoratori stagionali vivono nelle baracche o nei camper. Sono invisibili, si tratta di uomini soli e annoiati. La loro frustrazione si sfoga sulle donne. Cosa succede nelle fattorie? Si stupra, ecco cosa si fa. Pagano alle prostitute il diritto di fare ciò che vogliono. Il livello di violenza è scioccante.
schiave del sesso dal messico agli stati uniti
Janet e le altre vittime lavoravano nel bordello locale dalle 19 alle 3 del mattino, poi alle 11 venivano portate a soddisfare i contadini. Penetrate violentemente, trattate come animali. Molti uomini erano sotto effetto di droghe o di alcol. Se il preservativo si rompeva, loro non si fermavano. Ci pensava poi il pappone a servire l’aborto. Se una donna minacciava di denunciare tutto alla polizia, arrivavano le promesse di ripercussione sulla famiglia. Janet, dopo 11 anni, si è sottratta a questa schiavitù e ha aiutato le autorità ad individuare il giro di prostituzione, salvando 25 altre ragazze e mandando in galera i suoi aguzzini.
La prassi non è stata del tutto debellata. Da New York, una volta a settimana, partono furgoni carichi di donne, destinazione campagna. L’autista bussa alle porte delle baracche
gridando: «Llego la carne fresca», porto carne fresca. Sudamericana, cinese e russa.
prostituzione nelle campagne americane
Katarin aveva 13 anni quando fu adescata in Messico. Si innamorò di un sedicenne, credette alla sua promessa di matrimonio, e poco tempo si ritrovò a offrire servizi ai contadini di Long Island, Delaware, New Jersey e Pennsylvania. Racconta: «Incontravo tra i 30 e i 40 uomini al giorno.
raid antiprostituzione a charlotte in north carolina
Molti erano ubriachi, non riuscivano a venire con i profilattici, allora o li rompevano oppure diventavano violenti perché il tempo stava per scadere e non erano soddisfatti». Katarin ha preso una seria infezione vaginale e, quando il suo fidanzato l’ha costretta a continuare nonostante tutto, lei ha deciso di scappare. E’ andata dalla polizia, è stata curata in ospedale, ma i suoi carnefici non sono stati ancora catturati.
Il problema esiste anche nel Michigan e in Ohio, e in chissà quanti altri campi di patate e grano. Migliaia di ragazze sono ancora in catene.
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