Il bunga bunga del duce: con la regina d'italia mica con una cubista marocchina!

31 ago 2011 16:26

1 - MARIA JOSE FU L'AMANTE DI MUSSOLINI...
Roberto Alessi per "Oggi"

Maria JosÃ© di Savoia e Benito Mussolini sono stati amanti. Finora se ne era solo sussurrato, ma oggi una lettera conferma quella relazione. Si scopre cosÃ¬ un lato inedito della principessa, passata alla storia come antifascista, e che invece potrebbe essere diventata nemica del duce anche per il risentimento di una donna lasciata.

Quella lettera, che Oggi pubblica in esclusiva, porta una firma che lascia pochi dubbi: Romano Mussolini, il figlio del duce morto cinque anni fa, giÃ marito di Maria Scicolone e padre di Alessandra Mussolini.

La lettera di Romano Ã¨ datata primo luglio 1971 ed Ã¨ indirizzata ad Antonio Terzi, grande giornalista (direttore di Gente e Domenica del Corriere, vicedirettore del Corriere della sera) e scrittore (La fuga delle api), scomparso nel 2001: Â«Carissimo Terzi, (...) posso in perfetta buona fede confermare che (...) effettivamente spesso in casa nostra si Ã¨ parlato dei rapporti sia politici e sia sentimentali tra Maria JosÃ© e mio Padre, e ti posso dire con sinceritÃ che mia madre a tale proposito Ã¨ stata sempre (anche se coi logici riserbi) assai esplicita: tra mio Padre e l'allora Principessa di Piemonte v'Ã¨ stato un breve periodo di relazione sentimentale intima, poi credo sicuramente interrotta per volontÃ di mio PadreÂ».

Â«Non posso aggiungere altroÂ», ci dice Giovanni Terzi, figlio di Antonio, giÃ assessore della giunta Moratti a Milano e autore del libro Vorrei assomigliare a mio padre (ed. Ares). Â«Io allora ero piccolo: ho trovato quella lettera, che consegno a Oggi, nell'archivio di papÃ Â».

Abbiamo mostrato la lettera a Emanuele Filiberto di Savoia, che cosÃ¬ commenta: Â«Ero molto legato a mia nonna, donna straordinaria, sensibile, colta e delicata. Sono sempre stato attento alla sua storia e, nonostante il mio amore di nipote per lei, anche alle voci, perfino quelle piÃ¹ stupide, false e crudeli sulla sua vita pubblica e privata. Su Maria JosÃ© ne hanno dette e scritte tante, ma questa della liaison con Mussolini proprio non l'ho mai sentitaÂ».

Possibile che donna Rachele, vedova di Benito, persona dignitosa e onesta perfino secondo i comunisti, abbia detto il falso ai figli? O che la lettera non sia autentica? Lo abbiamo chiesto a Maria Scicolone, oggi sposata al cardiologo iraniano Abdoul Majid Tamiz, giÃ separata da Romano Mussolini, e che fu anche la piÃ¹ fidata confidente della suocera Rachele fino alla sua morte nel 1979.

La Scicolone, sorella di Sofia Loren, Ã¨ una persona molto attenta, riflessiva, rigorosa perfino nell'uso delle parole: Â«Mi faccia vedere l'originaleÂ», ci ha detto al telefono, Â«conosco perfettamente la grafia di Romano e mi sembra impossibile che una persona riservata come lui possa aver scritto una cosa del genereÂ».

Ma, una volta avuta la lettera e dopo una notte insonne, sincera e trasparente (Â«Come voleva donna Rachele, sulla quale, dopo il successo della fiction con mia sorella La mia casa Ã¨ piena di specchi, tratta da un mio libro, ora ho un grande progettoÂ») ha confermato: Â«SÃ¬, non c'Ã¨ dubbio, quella lettera di Romano Ã¨ autentica. La grafia Ã¨ sua, suo il modo di scrivere, soprattutto solo lui poteva avere quei ricordi. Che non sono assolutamente corrotti, perchÃ© Romano su certi argomenti era uomo sincero, anche a costo di essere crudele con se stesso e con chi amava. Mi costa fatica parlarne, ma posso solo rispondere che tutto quello che c'Ã¨ scritto nella lettera del mio ex marito Ã¨ veroÂ».

Quindi davvero donna Rachele era sempre Â«assai esplicitaÂ», come scrive Romano, quando parlava sui rapporti tra Maria JosÃ¨ e il marito? Maria Scicolone ha vissuto accanto a donna Rachele come una figlia, una confidente, un'amica anche nella casa della vedova di Mussolini vicino a Predappio.

Â«Mia suoceraÂ», dice Maria, Â«dava per scontato quel flirt tra Benito e Maria JosÃ©, che al tempo non era ancora regina ma principessa di Piemonte, in quanto moglie del principe ereditario Umberto. Ne parlava in maniera serena, senza farsi impressionare dal titolo, dal nome, dai Savoia. Per lei era solo una donna, un'amante come un'altra del marito. Ne parlÃ² con me e con la sua amica, la signora De Salvo, che era sempre con noi fin dal nostro primo incontro nel 1958.

Spesso veniva a trovarci anche Anita Pensotti, la giornalista di Oggi che Ã¨ stata l'unica biografa di Rachele. Anita sapeva ascoltarla e Rachele le apriva i propri ricordi.
Ma a lei, credo, non parlÃ² dei rapporti intimi tra Benito e l'ultima regina d'ItaliaÂ».

La frequentazione privata tra Maria JosÃ© e Mussolini - e la sua fine, secondo Romano, voluta da lui - si svolge in parallelo con le posizioni politiche di Maria JosÃ© verso il fascismo. In un primo momento, appena arrivata in Italia dopo le nozze con Umberto nel 1930, la principessa aveva simpatia per i fascisti. Ma dopo l'alleanza con la Germania (1937) Maria JosÃ© divenne nemica di Mussolini, tanto che il re cercÃ² di isolarla perchÃ© creava imbarazzo nei rapporti tra la corona e il regime.

LA FACEVA SORVEGLIARE DALLA POLIZIA - Durante i suoi viaggi all'estero Maria JosÃ© frequentava antifascisti. Mussolini la considerÃ² pericolosa e la fece sorvegliare dal capo della polizia Arturo Bocchini. Il disprezzo del duce era tale che vietÃ² perfino ai giornali di chiamare Umberto e Maria JosÃ© Â«principi ereditariÂ»: con una velina ordinÃ² di definirli soltanto Â«principi di PiemonteÂ».

Chi scrive ha intervistato piÃ¹ volte Maria JosÃ© a Ginevra. Era una donna colta, ironica, priva di ogni livore anche parlando dei ricordi piÃ¹ duri, e non sembrava considerare granchÃ© la figura di Mussolini. Ãˆ possibile che il suo cambio di atteggiamento verso il regime possa essere stato motivato (anche solo in parte) dal fatto che lui l'avesse scaricata?

Â«Credo proprio di sÃ¬, e lo pensava anche donna RacheleÂ», dice sicura Maria Scicolone, Â«le donne sono molto piÃ¹ influenzabili dall'amore di un uomoÂ».

Taglia corto, invece, Emanuele Filiberto: Â«Ãˆ vero, all'inizio a mia nonna il duce piaceva. Allora Mussolini faceva cose buone: l'Italia funzionava, c'era anche un minimo di benessere.
Ma poi ha sbagliato, ha portato l'Italia alla rovina, lo abbandonarono molti italiani e con loro anche mia nonna. Le dietrologie sono solo chiacchiere inutiliÂ».

2 - CON CLARETTA NEGÃ’: "Ãˆ RIBUTTANTE"...
Mauro Suttora per "Oggi"

Â«Maria JosÃ© si sdraiava qui vicino a me, le [nostre] gambe quasi si toccavano ed era seminuda. Io ero cosÃ¬ come sto con te... Bastiano [il guardiano della spiaggia di Castelporziano] mi disse: "C'Ã¨ Maria di Savoia che chiede se puÃ² venire giÃ¹ da lei". "Ma sÃ¬ venga pure". Stavo seminudo, mi affrettai a coprirmi e m'infilai quei calzoni lÃ¬, di spugna. Lei arriva, mi dice: "Disturbo forse?" "Ma no altezza, fate pure..." Con un gesto fa cadere il vestito e... Era quasi nuda, un paio di mutandine cortissime e due piccoli strati sul seno. Rimasi meravigliato. Naturalmente non lo davo a vedere, pensai: "Mah, Ã¨ un po' nuda".

Mi tolsi anch'io i pantaloni. [...] Ci siamo sdraiati sulla sabbia, era l'11 agosto e c'era un sole tremendo. Lei disse: "Facciamo il bagno, io so nuotare sapete, sono una nuotatrice dei mari del nord". Andammo. Nuotava bene. Ogni tanto urtava le mie gambe, non so se lo facesse apposta. Certo io non facevo nulla per andarle contro. Siamo tornati, e lei si sdraiÃ² qui vicino a me con gran disinvoltura. Ogni tanto mi dava lunghe guardateÂ».

Ãˆ Benito Mussolini a parlare. Racconta questo incredibile episodio all'amante Claretta Petacci, che lo trascrive nel proprio diario dell'11 novembre 1937. Due anni fa i diari di Claretta (autentici) sono stati desecretati dall'Archivio di Stato e pubblicati nel libro Mussolini segreto (Rizzoli).

Mussolini con Claretta afferma di avere ricevuto avances sessuali da parte di Maria JosÃ© nell'estate '37, ma di averle resistito. Vista la gelosia della Petacci, non potrebbe dirle altrimenti anche se non fosse vero.

Continua Mussolini: Â«In me non si mosse nulla, non ho avuto il minimo impulso fisico. Eppure qualsiasi donna fosse venuta qui e si fosse messa in quelle condizioni di nuditÃ , l'avrei presa. Non Ã¨ brutta, ha un bel corpo fatto bene, sottile. Ãˆ bruttina di viso, e certe fette: che piedi, vedessi. Poi quei capelli biondi crespi, un po' antipatici. Comunque, fosse stata anche piÃ¹ brutta di lei, che non Ã¨ brutta, io l'avrei presa. Lei no. Come sarÃ ? Ãˆ legnosa, non attrae. [...] Stava in tale modo che a volte si vedeva anche il pelo. L'indomani era ancora qui nuda, piÃ¹ succinta.Aveva un fazzoletto verde in testa e gli occhiali neri, il seno quasi libero. EntrÃ², si sdraiÃ² subito lunga...

Si metteva in tutte le posizioni, cosÃ¬ a ventre sotto, il c... per aria e si muoveva, mi sfiorava le gambe e mi guardava. Si fosse mosso nulla in me, ero meravigliato. AvrÃ pensato: "Mussolini Ã¨ impotente, oppure un fesso". Era talmente succinta che nessun uomo che meriti di chiamarsi cosÃ¬ sarebbe stato fermo. Invece nulla: io ero il capo del governo, e lei la principessa. [...] Si muoveva e si metteva in certe posizioni mezza nuda che veramente, sai, ci voleva tutto il mio sangue freddo. No, non l'avrei mai toccata. Ãˆ repellente, assolutamente non fa nessuna impressioneÂ».