C’È ANCORA HARPER LEE OLTRE LA SIEPE: DOPO 55 ANNI SARÀ PUBBLICATO UN NUOVO LIBRO DELL’AUTRICE PALADINA DEI DIRITTI CIVILI: “I CONTEMPORANEI? HANNO CELLULARI, TABLET, IPAD E TESTE COME STANZE VUOTE”

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Gabriele Romagnoli per “la Repubblica

 

HARPER LEE HARPER LEE

IL canto perduto dell’usignolo ci arriva dopo un silenzio lungo 55 anni. E noi dovremo saperlo ascoltare con curiosità e indulgenza, anche se rivelasse qualche nota stonata: troppo chiasso oggi e non abbastanza voce allora. Harper Lee, 88 anni, data per spacciata, in realtà viva, ma defraudata di gran parte dei cinque sensi e della mobilità, torna a pubblicare. Il suo silenzio era considerato (pure da lei stessa) definitivo. Se c’era qualcosa di inedito, che lo dessero in pasto ai posteri. Quanto ai contemporanei: «Hanno cellulari, tablet, ipod e menti come stanze vuote». Aveva dichiarato: «Tutto quel che potevo dire l’ho già detto».

 

Invece: il prossimo 14 luglio negli Stati Uniti uscirà Go set a watchman. Difficile prevedere la traduzione italiana del titolo, visto che il precedente To kill a mockingbird (Uccidere un usignolo, appunto) era diventato Il buio oltre la siepe.

 

PHILIP ROTH INTERVISTATO DALLA SERVADIO PHILIP ROTH INTERVISTATO DALLA SERVADIO

Quella di Harper Lee è una strana storia, con quest’appendice bizzarra e letteralmente fuori dal tempo: un sequel che era in realtà un prequel; un’autrice che sentiva di avere dentro un solo libro, ma non quello che uscì; un coprotagonista che le vive e opera al fianco, sorpassato, poi tornato avanti e che ora sarebbe probabilmente felice di poterla stroncare con amichevole perfidia, firmata Truman Capote.

 

Andando con ordine, riavvolgiamo il nastro per arrivare al colpo di scena di ieri e cercarne il significato e la portata. Miss Lee nasce a Monroeville, in Alabama. Smentendo la legge dei grandi numeri cresce andando a scuola con un ragazzo che ha le sue stesse passioni e diventerà scrittore come lei, Capote appunto. Quante fossero le probabilità che in quel buco nascessero due dei più celebrati autori americani del Novecento lo sa solo il Grande Giocatore di dadi che volle beffare Capote.

 

Un giovane Truman Capote Un giovane Truman Capote

Miss Lee scriveva racconti ambientati nel profondo Sud, tra la gente comune di cui intendeva tramandare la vita e le concezioni. Capote, intanto, frequentava gran dame, ricchi e potenti, sperando di trarne ispirazione narrativa. Poi capì che occorreva altro: miseria e morte. Fu proprio con la sua amica Nelle Harper che andò in Ohio a cercare il bandolo per A sangue freddo. Cominciò a scriverlo, ma non poté finirlo in assenza dell’ultimo capitolo: l’esecuzione, continuamente rinviata. Mentre lui si disperava e sbronzava, lei pubblicò Uccidere l’usignolo , vinse il Pulitzer del ‘60 e nel ‘62 spedì all’Oscar la congrega capitanata da Gregory Peck, che ne aveva tratto un film diretto da Robert Mulligan.

 

IL BUIO OLTRE LA SIEPE GREGORY PECKIL BUIO OLTRE LA SIEPE GREGORY PECK

Oggi scopriamo che in realtà aveva scritto prima un altro romanzo, in cui i personaggi sono più avanti con gli anni. Scout, la bambina voce narrante, è una donna, vive a New York e torna al suo paesino dell’Alabama per visitare l’anziano padre, il non più vigoroso avvocato Atticus Finch. Nello stringato annuncio della casa editrice si afferma che l’occasione consente un confronto sui valori e la visione della società. Qualunque cosa sia diventata Scout speriamo prevalga quella di Atticus. L’avvocato (basato sul padre della stessa Lee) è una di quelle figure che hanno spinto avanti l’America.

 

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Idealisti più che realisti, letteralmente mai esistiti, ma proprio per questo capaci di incitare a divenire quel che non si è ancora stati. Lui e l’Henry Fonda di La parola ai giurati, raffrontati agli adorati cialtroni interpretati da Sordi e Gassman, sono una delle spiegazioni più nitide del perché la storia di due nazioni prende curve diverse. Non a caso, quando nel 2007 Obama ha conferito a Miss Lee la medaglia presidenziale per la libertà, questa era la motivazione: «Ha influenzato in meglio la vita dell’America».

 

Con un solo libro. Un piccolo grande libro, capace di vendere quaranta milioni di copie. Un libro che parla di interrogativi morali, scelte giuste e di conseguenze che non le premiano. La fotografia di un mondo cupo come la notte che i due bambini attraversano per tornare dalla festa e, in basso, sotto ogni cosa, la minuscola immagine di un seme: quello del cambiamento. Quando Miss Lee scriveva, Rosa Parks sedeva sull’autobus. Oggi un nero è alla Casa Bianca, ma altri vengono uccisi dalla polizia in circostanze non sempre accettabili.

OPRAH WINFREY FOTO DI CHUCK CLOSE PER VANITY FAIR OPRAH WINFREY FOTO DI CHUCK CLOSE PER VANITY FAIR

 

In questo contesto torna il canto dell’usignolo che pensavamo non avesse più voce. E così era, infatti. Il romanzo che uscirà fu scritto negli Anni Cinquanta. All’editor che lo lesse suggerì un’idea: perché non usare i flashback di Scout e trasportare tutta la storia all’infanzia? Fu questo ignoto milite delle lettere ad accendere la luce oltre la siepe, parrebbe.

 

La versione ufficiale è che l’autrice se ne fosse dimenticata. In questi anni ha lei stessa bocciato ogni suo tentativo ulteriore. Ha pubblicato solo testi brevi e una lettera a Ophra Winfrey (quella in cui dà della «testa vuota» a chi vive incollato a uno schermo). Non ha concesso interviste, non è andata al Ted né è apparsa in uno spot pubblicitario. È rimasta pura, evaporando.

 

Sostiene la sua avvocatessa di aver trovato il secondo/primo romanzo per caso, allegato a una copia dattiloscritta del primo/ secondo. Truman Capote ha finito per pubblicare molto poco, Salinger pochissimo, Roth ha smesso di scrivere. Nel silenzio dei grandi, torna la voce di questo piccolo gigante. Se l’editor di allora le consigliò di ribaltare la prospettiva avrà avuto i suoi motivi. Ma se nuovamente si leva la voce di Atticus Finch noi ne abbiamo uno in più per ascoltare ancora.

JD Salinger reading Catch JD Salinger reading Catch