CASSANO CASSATO - PRANDELLI SI PIEGA AL DIKTAT DEL SPOGLIATOIO: BASTA CON LE CASSANATE - ESCLUSO DALLA CONVOCAZIONE, PER IL CT E’ QUESTIONE DI CONDIZIONE ATLETICA, MA IN REALTA’ I COMPAGNI DI SQUADRA NON “TOLLERANO” SCHERZI E BATTUTACCE DA COATTO DI BARI VECCHIA - PRANDELLI BENEDICE LA CRISI CHE SPINGE I CLUB DI SERIE A PUNTARE SUI GIOVANI…

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Marco Ansaldo per "La Stampa"

L' Italia al tempo della crisi. Non ne parla Monti ma Cesare Prandelli che in questa realtà deve costruire la Nazionale per i Mondiali partendo dalla partita di venerdì a Sofia.

«Le difficoltà economiche dei club portano anche qualcosa di buono - spiega il ct, che ha dovuto annullare l'allenamento del pomeriggio per un violento acquazzone -. Quando assunsi l'incarico due anni fa c'erano soltanto due italiani in campo per la Supercoppa tra Inter e Roma.

A Pechino, in Juve-Napoli ad agosto, ce n'erano molti di più e le grandi società si stanno aprendo ai nostri giovani. Credo ad esempio che dietro alle scelte del Milan non ci sia solo l'esigenza di ridurre i costi ma un progetto preciso, che è lo stesso avviato dalla Juve con un po' di anticipo».

Giovinco, Destro, Insigne. Per Coverciano si aggirano ragazzi che nel football dei fenomeni avrebbero faticato ad avere il posto da titolare alla loro età. Almeno in Italia. Prandelli tiene le porte aperte. «Chi gioca bene e con continuità sa di avere sempre la possibilità della convocazione - dice -. Il ritorno di Pazzini e di Osvaldo ne è la dimostrazione: Osvaldo lo esclusi dall'Europeo perché nell'ultimo mese e mezzo nella Roma l'avevo visto troppo nervoso e non avevo voglia di spendere il mio tempo per gestire i suoi nervi. Sulle sue qualità non ho mai dubitato. Così come per Giovinco, un giocatore importante, già maturo e che ho seguito per due anni aspettando che trovasse la costanza di rendimento».

E ancora: «Aumenteremo l'intensità di gioco contro avversari che ci guarderanno in modo diverso dopo quanto abbiamo fatto all'Europeo. Del resto l'inizio di stagione di Juve, Napoli, Roma e ci metto anche la Lazio, che fa cose interessanti, dimostrano che il ritmo è essenziale e sono convinto che pagherà anche nelle Coppe».

L'Italia comincia il secondo biennio prandelliano su basi diverse dal primo. Nel 2010 la Nazionale veniva dal crollo in Sudafrica e andava rifatta. Oggi ha sulle spalle il titolo di vice campione d'Europa e va ritoccata. Rispetto ad allora mancano gli uomini che il ct additava come il futuro del suo gioco: Balotelli è fuori per l'intervento agli occhi (ma è nel progetto) mentre Cassano è fuori e basta. «Antonio ha ammesso di essere al 50-60 per cento della condizione e io devo proporre giocatori pronti subito. Quando si sarà rimesso, la scelta sarà esclusivamente tecnica».

Sull'esclusione «sine die» del barese pesa anche il parere della maggioranza della squadra che non è più disposta a sopportarlo dopo il mese in Polonia agli Europei. Cosa è successo? A occuparsene si sbatte contro un muro omertoso però più che di un episodio si sussurra di un comportamento fuori dalle righe: un classico di Cassano, che preso a gocce si sopporta, quando diventa uno scroscio rompe. Nel nuovo corso di Prandelli c'è pure l'adattamento ai suggerimenti della serie A.

«Ho un paio di idee da valutare spiega il tecnico -. All'Europeo c'era il tempo per lavorare su un impianto di gioco tutto nostro, adesso ho pochi giorni per preparare la partita con la Bulgaria, che è difficile, e devo mettere i giocatori nella condizione di fare ciò che conoscono meglio».

Dunque difesa a tre, con Ogbonna insieme agli juventini, e centrocampo a cinque con Giaccherini, una riserva per Conte ma nel cuore di Prandelli: «Nel mio modo di vedere il calcio uno come lui che cambia il ritmo della gara e può giostrare in quattro posizioni c'è sempre». Giaccherini, un simbolo della Nazionale. Il calcio al tempo della crisi.

 

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