DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Gli occhi coperti e parzialmente cancellati dal colore. Il viso che, tra linee e ombre, pare consumato, ad anticipare quasi le più profonde inquietudini di Francis Bacon. La bocca serrata, in una gelida stasi spezzata solo da un garofano tra le labbra, gioco che si veste di spettrali malinconie.
Alle spalle, quella che forse è la vera narrazione di sé: un disegno, firmato, la figura libera, senza oscurità. Si mostra così, nel 1947, Pier Paolo Pasolini, in Autoritratto con fiore in bocca: una sorta di maschera, in primo piano, che guarda il mondo attraverso l'arte e attraverso di essa si confessa.
Sono circa duecento tra dipinti e disegni a comporre l'iter dell'esposizione Pasolini pittore, a cura di Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani, che sarà ospitata dal 14 ottobre al 16 aprile 2023 alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, nel centenario della nascita di Pasolini, avvenuta il 5 marzo 1922, che la Capitale celebrerà con più eventi e un ulteriore progetto espositivo che, sempre in autunno, interesserà Palazzo Barberini, Maxxi, Palazzo delle Esposizioni.
I TESTI
A essere illustrata presso la Gam, dunque, è la sua produzione pittorica. «È la prima volta, dopo decenni, che viene indagato tale aspetto, fino ad oggi in secondo piano - spiega Pirani - e invece importante, considerando anche la quantità di scritti che ha dedicato alla pittura. Alcuni testi, frutto della ricerca di Chiarcossi, saranno interessanti per cogliere aspetti poco noti».
E così le opere, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, che custodisce la più importante raccolta di lavori pasoliniani, e da Casarsa della Delizia grazie al locale Centro Studi Pier Paolo Pasolini, con un nucleo degli anni Quaranta, seguono il suo iter artistico, a partire dagli esordi pittorici, in concomitanza con le prime poesie in friulano.
Pasolini si mette alla prova, si confronta con i temi della tradizione, tra nature morte e paesaggi familiari, fino ai ritratti e alla serie di ragazzi seduti, sdraiati o con fiori. Sono disegni a inchiostro, bozzetti, tele. E proprio a Casarsa della Delizia, esegue i primi dipinti ad olio. Il presente lo affascina, come soggetto.
E la storia si fa modello. Allievo di Roberto Longhi, sente forte l'influenza delle sue lezioni, è affascinato da Masaccio ma pure da Carrà e Morandi, coglie spunti da de Pisis. Tutta questa passione la porta nelle opere e, poi, nei film a creare immagini potenti, pienamente calate nel loro tempo ma anche capaci di superarlo.
IL CODICE
Perché se è vero che il cinema, in parte, lo allontana dalla pittura, lo è pure che ciò accade solo nella concretezza del gesto. L'arte rimane motore e strumento. Sguardo. E si fa codice, omaggio e memoria, dai ritratti degli amici, come Ninetto Davoli, Maria Callas, Laura Betti e Andrea Zanzotto, ai disegni dedicati a Longhi.
Nel percorso, un focus sull'ambiente creativo de Il Setaccio, mensile GIL, Gioventù Italiana del Littorio, di Bologna, con i disegni di Pasolini e Fabio Mauri. «Ci sarà pure una raccolta di ritratti di Pasolini, da Guttuso a Schifano». A completare lo studio, incontri, reading e proiezioni, tra Gam e università Sapienza, dove si terrà pure un convegno sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema. Per entrare nel cuore delle sue visioni d'artista.
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