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“IL LIBRO DELLA MURGIA E’ ANTIPATICO, FASTIDIOSO E PERFINO ODIOSO” - PASQUALE CHESSA DISTRUGGE LA “TAMBURINA SARDA”: “NONOSTANTE IL PROPOSITO SATIRICO, NON FA RIDERE. PERCHÉ LA SATIRA PROVOCATORIA DI MICHELA MURGIA, COME LA SUA SCRITTURA, QUANDO NON RAGGIUNGE LA PIENA COMPIUTEZZA STILISTICA, SUONA FALSA COME UNA CAMPANA FESSA, QUASI ROTTA…”

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Pasquale Chessa per il “Corriere della Sera”

 

No! Ridere non fa ridere, nonostante il proposito satirico. Perché la satira provocatoria di Michela Murgia, come la sua scrittura, quando non raggiunge la piena compiutezza stilistica, suona falsa come una campana fessa, quasi rotta. Istruzioni per diventare fascisti, un successo che ha sfiorato le vette dei libri più venduti, è un libro antipatico, fastidioso e perfino odioso.

 

I PIEDI DI MICHELA MURGIA

Paradossale perorazione contro il disagio della democrazia («essere democratici è una fatica immane») con le sue Istruzioni la scrittrice, molto impegnata all' estrema sinistra della società civile, non è si preoccupa soltanto di scoprire e quindi combattere «i fascisti di ieri e di oggi» ma soprattutto di misurare «quanto fascismo c' è in quelli che si credono antifascisti».

 

Con una torsione sadica della storia, sottopone il suo lettore masochista alla prova morale del Fascistometro: 65 domande per verificare il grado di contaminazione fascista della nostra esistenza quotidiana, per scoprire se siamo già fascisti senza saperlo, per illuminare la «parte più nera che alberga in ciascuno di noi».

 

I FANTASMI

MICHELA MURGIA

Senza nominarli, dietro le Istruzioni della scrittrice di Accabadora, si agitano i fantasmi della eterna diatriba sulla natura sovrastorica del fascismo: il fascismo come categoria dello spirito, come assioma metafisico, denominatore minimo comune di ogni autoritarismo. «Ur-Fascismo», l'aveva chiamato Umberto Eco, e sono passati più di vent'anni, durante una lezione americana agli studenti della Columbia University: «L'Ur-Fascismo è ancora intorno a noi».

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Lo stesso testo, qualche mese dopo, giugno 1995, era uscito sulla New York Review of books come Eternal Fascism e proprio come Fascismo eterno è ricomparso sugli scaffali delle librerie e nelle classifiche proprio accanto alle Istruzioni Sono molti gli echi di Eco nella Murgia, soprattutto sul tema retorico della persistenza quotidiana del fascismo fra noi: «L' Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti».

 

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Si consiglia quindi una rilettura di Eco in purezza, lontana dalle suggestioni della «neolingua» della Murgia: il semiologo infatti riesce a dare agli studenti della Columbia un ritratto storico del fascismo, che non minimizza l'orrore della dittatura italiana, senza sovrapporre al racconto della storia i giudizi della morale, legittimi solo dopo la ricostruzione dei fatti. Come spiegava Renzo De Felice, il fascismo sconfitto ha lasciato in eredità ai vincitori un frutto amaro: la sua perenne attualità.

 

IL LIMITE

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Invece il fascismo è stato un evento storico limitato nel tempo e nello spazio, durato 26 lunghi anni, nato in Italia, diffuso in Europa, ma realizzato solo in Germania nella terribile variante nazista. Inventato da Mussolini per inverare il sogno socialista dell'«Uomo Nuovo», la realtà fascista si concretizzò in una malriuscita dittatura, molto provinciale, affatto moderna, liberticida e illiberale, e soprattutto imperfetta persino nel suo progetto totalitario. Pensava De Felice, in disaccordo con l'Ur-Fascismo di Eco, che proprio quell'idea di «fascismo eterno» fosse funzionale alla sua legittimazione. O peggio, come succede con l' antifascismo paradossale delle Istruzioni, una colpevole autoassoluzione del presente: per scrivere un libro contro Salvini non c' è bisogno di far risuscitare Mussolini!

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