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OH SIGNÙR! - CI MANCAVA ANCHE IL SERMONE EDITORIALE DI MARINA TERRAGNI CHE RIMPROVERA AI GIORNALI ONLINE DI MESCOLARE ALTO E BASSO, “EDITORIALI PENSOSI E CRETINAME VARIO” - LA RADICAL-CENSORA, SU “AVVENIRE”, SI INDIGNA PER IL BISOGNO DI CLIC E “LE SUGGESTIONI ONANISTICHE”: MA DA QUALE MONTAGNA DEL SAPONE ARRIVA?

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MARINA TERRAGNIMARINA TERRAGNI

Marina Terragni per “Avvenire”

 

Pagina online di un quotidiano, una giornata qualunque: in apertura l’orrore di Stoccolma. Sulla colonna di destra, in successione: le dichiarazioni della pornostar Malena all’Isola dei Famosi, lo spacco di Samantha De Grenet, le prodezze erotiche di Bobo Vieri.

 

Dribblando i pop—up pubblicitari che esplodono in continuazione cerchi le notizie, male impaginate e sepolte in mezzo alla fuffa porno—soft. Questione di clic. Ma tolta la fatica per le lettrici a cui, mentre provano a informarsi tocca costantemente colluttare sul lato destro con un degradante senso di sé — chissà perché si continua a pensare il lettorato come solo maschile e di bassissima lega, salvo qualche doverosa finestra “al femminile” — a preoccupare è lo straniamento prodotto dalla contiguità tra news, editoriali

SESSO ANALE SUL SITO DE LA STAMPASESSO ANALE SUL SITO DE LA STAMPA

pensosi, suggestioni onanistiche e cretiname vario.

 

Tutto insieme in un’unica videata e successivi scroll. Se il cartaceo mantiene a fatica una certa gerarchia delle notizie, l’online frulla alto e basso e appiattisce, “alzando” l’irrilevante,

preferibilmente cochon, e sminuendo ciò che meriterebbe la massima attenzione. Un

po’ di questo spaesante veleno ogni giorno.

 

Se le giornaliste e i loro colleghi di buona volontà hanno un compito, è proprio

quello di resistere alle pressioni del marketing per difendere responsabilmente,

insieme ai posti, anche il senso del proprio lavoro.