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Marco Giusti per Dagospia
“C’è qualcosa in Tre piani”, ha detto Nanni Moretti in un’intervista a Télérama per l’uscita del film in Francia, “alla quale il pubblico delle serie non è più abituato: la densità. Spesso nelle serie, ci sono quaranta o cinquanta minuti durante i quali si preparano gli spettatori a una scena finale che attiri l’attenzione a una scena finale in modo che guardino l’episodio successivo.
nanni moretti margherita buy tre piani
Il mio film non è costruito così: non ci sono sequenze di passaggio: ogni scena è come un piccolo film indipendente. E’ in questo senso che parlo di densità, c’è una tensione continua. Non ho niente contro le serie, mi capita di guardarle, anche se non ho visto Squid Game, quella che guardano tutti, e che non vedrò probabilmente mai. Ma continuo a scrivere e a realizzare film per la sala cinematografica”.
Ieri, mercoledì, al primo spettacolo a Parigi, leggo che “Tre piani” era secondo con 743 spettatori contro i 1544 di “Aline” di Valerie Lemercier, mentre “Cry Macho” di Clint Eastwood era terzo con 710 spettatori. Ma alla fine della giornata in tutta la Francia non troviamo più “Tre piani” tra i primi cinque film più visti.
E’ primo “The Eternals”, secondo “Aline”, terzo “No Time To Die”, quarto “Venom”, quinto “Cry Macho”. Insomma, con “Tre piani” si contano i cinéphiles rimasti in Francia interessati alla densità di un film. Ma se non arrivano a 500 mila, abbiamo capito, per i produttori e i distributori sarà un film in perdita.
Non sappiamo esattamente quanti spettatori e quanto debba incassare da noi “Freaks Out”, ieri secondo con 65 mila euro e un totale di 1,8, ma certo, se costa 14 milioni di euro, si dice anche di più, ha ancora parecchia strada da fare.
E non ha neanche la scusa cinefila di essere costruito sulla densità del racconto. “Eternals” ieri era ancora primo, ovviamente, con 296 mila euro e un totale di 4,7 milioni. In tutto il mondo ha ormai guadagnato 170 milioni.
Allegri che oggi al cinema esce un altro film proveniente dal Festival di Cannes dello scorso luglio, quello dominato da “Titane” alla faccia di “Tre piani” di Nanni Moretti. Esce infatti “The French Dispatch” di Wes Anderson. Escono anche “Ghostbusters: Legacy” e “Un anno con Salinger” con Margaret Qualley, l’eroina di “Maid”.
Proverò a andare a vedere Wes Anderson, come farebbero i più cinefili tra voi. Quanto a Moretti vi lascio alla bella frase di Edward Said che “Libération” ha usato per spiegare il film e il ragionamento tardivo di Moretti: “Che dire delle opere tardive degli artisti quando, lungi dall'essere sinonimo di armonia e risoluzione dei conflitti, sono invece segnate da intransigenza, fatica dolorosa e contraddizioni irrisolte?". Si può aprire il dibattito, anche se il film è rimasto, mi sa, solo al Sacher di Roma.
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