CIAK, MI GIRA! – QUESTO “SUPERMAN” DI JAMES GUNN STA ANDANDO BENE O MALE? NELLE ANTEPRIME È ANDATO FORTISSIMO. SI PREVEDE UN PRIMO WEEKEND DA 115 MILIONI IN AMERICA CHE DIVENTERANNO 250-300 GLOBALI – IN ITALIA, IERI, ERA AL PRIMO POSTO, MA CON SOLI 2 MILA EURO DI DIFFERENZA E 700 SPETTATORI RISPETTO A “JURASSIC WORLD. LA RINASCITA”. MA IL VERO FLOP È IN CINA, DOVE “SUPERMAN” È CROLLATO AL TERZO POSTO. DICIAMO CHE SUPERMAN SENTE IL FIATO PESANTE DEI DINOSAURI SUL COLLO… – VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

david corenswet rachel brosnahan superman

Insomma… Questo “Superman” di James Gunn sta andando bene o male? Nelle anteprime, 22 milioni in America, 40 globali, è andato fortissimo. Si prevede un primo weekend da 115 milioni in America che diventeranno 250-300 globali. Ma in Francia le sta prendendo da “Jurassic World La rinascita”, che gli ha rubato il primo posto in classifica ieri.

In Italia, ieri, era al primo posto, ma con soli 2 mila euro di differenza e 700 spettatori rispetto a “Jurassic World”. Cioè 322 mila euro e 40.908 spettatori “Superman”, con un totale di 1 milione e 36 mila euro, e 320 mila euro e 40.190 spettatori “Jurassic World” con un totale di 6 milioni 99 mila euro.

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Ma il vero flop è in Cina, dove “Superman” è crollato al terzo posto con 1,88 milioni di dollari che con le preview diventano 2,37. Ma non bastano. “Jurassic World” vola al primo posto con 2,4 milioni di dollari e “Superman” viene bollato come un “Aquaman” o “Morbius” qualsiasi.

Diciamo che Superman sente il fiato pesante dei dinosauri sul collo. Adesso, James Gunn e Peter Safran, che sono al comando della DC Comics, avendo speso 225 milioni per realizzare “Superman”, tutti di effetti speciali, visto che David Corenswet e Rachel Brosnahan, i protagonisti, costano pochino, solo 750 mila euro a testa, e Nicholas Hoult - Lex Luthor 2 milioni di dollari, puntano a un incasso da 800 milioni con un Superman, inoltre, decisamente woke e anti-trumpiano. Ci riusciranno?

david corenswet superman

“Jurassic World La rinascita” insomma, è secondo con 320 mila euro in Italia, ma potrebbe anche salire al primo posto. Terzo è “F 1 Il Film” con Brad Pitt arzillo sessantenne, 93 mila euro, 11 mila spettatori e un totale di 4 milioni 248 mila euro.

“Dragon Trainer” è quarto con 48 mila euro, 6 mila spettatori e un totale di 8 milioni 129 mila euro. “Elio” della Pixar, con tutti i suoi problemi di riscrittura etero di un personaggio queer (ma come si fa…) è quinto con 22 mila euro, 3 mila spettatori e un totale di quasi 2 milioni (1.998) di euro.

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“Lilo & Stitch” è sesto con 18 mila euro, 2 mila spettatori ma con un totale di 21 milioni 670 mila euro. Settimo posto per lo zombi movie di classe “28 anni dopo” di Danny Boyle e Alex Garland con Jodie Comer, Ralph Fiennes, 16 mila euro, 2 mila spettatori e un totale di 1 milione 504 mila euro.

Il piccolo horror “I’ll Play Mother” di Brad Watson è ottavo con 10 mila euro e 1.605 spettatori. Gli unici film italiani che stanno funzionicchiando sono i recuperi dei successi della stagione. “FolleMente” di Paolo Genovese, o “Parthenope” di Paolo Sorrentino, 11° con 5 mila euro, 865 spettatori in tre sale con un totale di 7 milioni 593 mila euro.

13° posto per “Il Maestro e Margherita”, versione russa del celebre romanzo di Bulgakov diretta da Michael Lockshin, russo ma nato in America, prodotto da un miliardario nato a Odessa padrone del network sportivo DAZN, con August Diehl, Yulia Snigir e Evgeniy Tsyganov. Un film costosissimo, con set incredibili e grandi effetti speciali che ha avuto ogni tipo di problemi, essendo una coproduzione americana, interrotta dopo l’invasione dell’Ucraina.

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Ieri sono andato a vederlo dopo che ne avevo letto buone critiche, ma vi confesso che non è un capolavoro. Tre ore di sceneggiatura confusa, con troppo materiale buttato dentro e noia mortale. L’opera di Bulgakov ridotta a nulla, massacrata. Gli attori non sono male, ma sono affogati in un mare di effetti speciali del tutto inutili.

Voglio rivedere subito la versione italo-jugoslava diretta da Aleksandr Petrovic, prodotta da Arrigo Colombo, scritta da Barbara Alberti e Amedeo Pagani con Ugo Tognazzi, Alain Cuny e Mimsy Farmer. Leggo che in Jugoslavia è stata bandita per vent’anni. Non me la ricordo come fedelissima al romanzo, ma almeno aveva una bella fotografia di Roberto Gerardi, la musica di Morricone, e Mimsy Farmer era una adorabile Margherita. Questa nuova Margherita coi seni finti che vola non funziona per nulla.

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