“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Pacific Rim di Guillermo Del Toro.
Marco Giusti per Dagospia
Calma. Buttate via i pupazzi di Iron Man 3 e le magliette di Star Trek-Into The Darkness e le orecchie a punta del nuovo Spock, rimandate al mittente il costume del nuovo Superman senza le mutande rosse (nun se po' vede). Il film dell'anno, anche se già si parla di flop, è questo incredibile "Pacific Rim", giocattolone da 180 milioni di dollari diretto dal sofisticatissimo Guillermo Del Toro, il regista di "Hellboy" e del "Labirinto del Fauno", scritto da Travis Beachman e fotografato con colori pastello da Guillermo Navarro con una cura maniacale per i suoi mostri e i suoi robot.
Uscito ieri in ben 38 paesi, con incredibile successo in Sud Corea (un milione e sei in un giorno) e mezzo disastro in Australia, è un capolavoro del cinema d'azione e della nostalgia delle macchine e dei Godzilloni, più vicino in questo a "Holy Motors" che a qualsiasi Batman e Superman riletto da Christopher Nolan.
Già lo amo. E come me lo amano le centinaia di fan dei film di mostri giapponesi. Inoltre è il solo blockbuster di questi ultimi anni che possa vantare, udite, udite, un'idea originale e che non sia un remake o il sequel di altri quattro sequel. Cosa inconcepibile a Hollywood.
Certo, non è per tutti i gusti. Visto che alla fine, per quasi due ore non vedi che botte, botte e ancora botte! Tra giganteschi mostri alieni formato Godzilla provenienti dagli abissi, i Kaiju (in giapponesi strane bestie) e i robottoni Jaeger (in tedesco cacciatori). Dentro ogni Jaeger, però, ci sono due uomini in contatto tra loro come fossero un'anima unica. Unione molto romantica.
I Kaiju, invece, sono alla fine dei cloni trogloditi prodotti da una misteriosa forza aliena che vuole occupare il pianeta. La guerra si svolge in tutta la terra, ma la resa dei conti finali ha come scenario Hong Kong, dove gli ultimi cinque Jaeger, comandati da cinque diverse squadri di eroi, affrontano una incredibile banda di Kaiju.
Il nostro eroe è Raleigh Becket, interpretato dal baldo Charlie Hunnan, che un tempo faceva coppia col fratello, e ora si ritrova chiudo nella carcassa del Jaeger insieme alla bellissima Mako, cioè Rinko Kikuchi, la ragazzina di "Babel" e la protagonista di "Norvegian Wood". Il suo comandante è Stacker Pentecost, cioè Idris Elba, già visto in "Thor" e "Prometheus", ufficiale tutto d'un pezzo che ha salvato da bambina Mako in una terribile battaglia tra Jaeger e Kaiju a Tokyo.
Ma ci sono pure due buffi scienziati che studiano i Kaiju e il grande Ron Perlman, già Hellboy, nei panni di Hannibal Chau, a capo del traffico di organi dei mostruosi godzilloni. Hannibal sfoggia un paio di scarpe d'oro da paura.
Sofisticato, elegante, "Pacific Rim" cerca di unire un'operazione popolare diretta principalmente al mercato asiatico con l'amore per i vecchi mostri, specialmente la serie Tetsujin-28, di Guillermo Del Toro. Se l'ironia è riservata a qualche battuta, l'odore di pesce gatto che si trova quando si entra dentro il corpo del mostro, il fascino del film risiede tutta nella sua meraviglia visiva, nei colori e nei corpi che mette in scena, giocando con Imax e 3D come nessuno finora aveva fatto. Lunga vita a "Pacific Rim". Già in sala.
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