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Marco Giusti per Dagospia
Lunchbox di Ritesh Batra
Refrattari alle scorregge di Frank Matano? Alle martellate di Thor? Ai lazzi di Zalone? Alle frecce di "Hunger Games"? Avete più di dieci anni e qualche libro l'avete letto? Ecco il film per voi. Direttamente da Mumbay una delicata storia d'amore che piacerà ai vecchi signori che vanno al cinema la domenica pomeriggio.
Si tratta di "Lunchbox", opera prima del regista indiano Ritesh Batra, presentato sia alla Semaine de la Critique a Cannes e ora al Festival di Torino. Il film, ideato dallo stesso regista assieme a Rutvik Oza, è tutto basato sulla incredibile pratica indiana dei Dabbawallahs. In pratica da qualcosa come 123 anni, gli impiegati indiani non vanno al baretto sotto l'ufficio per l'ora di pranzo né alle mense aziendali, ma si fanno mandare da casa, amorosamente cucinato dalle mogli, il pranzo, il lunch box del titolo.
Chi va a Mumbay sa che a una certa ora, buffi signori in bicicletta girano casa per casa per raccogliere i pranzetti, li stivano in un treno e questi, puntualmente, vengono consegnati sulle scrivanie dei mariti. In Italia non lo facciamo più nemmeno con le colazioni dei ragazzini a scuola, figurarsi le nostre mogli coi loro mariti... Il fatto incredibile è che in una città così grande e popolosa come Mumbay questi lunchbox non si perdano e vadano dritti sul tavolo del destinatario.
Infatti il film di Ritesh Bara parte proprio da un errore. Un giorno, per sbaglio, il pranzetto cucinata dalla bellissima Ila, Nimrat Kaur, moglie poco amata da un marito a dir poco distratto, Nawazuddin Siddiqui, finisce sul tavolo di un bel vedovo ormai vicino alla pensione, Saajan, interpretato dalla star indiana e ormai internazionale Irrfan Khan ("Vita di Pio", "Spider Man", "Il milionario").
E, ovviamente, il pranzo a base di cavoli che doveva andare a Saajan, cucinato da un ristorante, finisce al marito di Ila, che nemmeno se ne accorge. Niente di che. Uno sbaglio. Ma invece di segnalare l'errore, Ila non solo si ritrova a ripeterlo, ma finerà per stare al gioco, inviando al misterioso uomo che riceve i suoi pranzetti delle vere bontà . A sua volta, Saajan intesserà con lei un rapporto di messaggi e di delicatezze che il marito, tutto preso nel suo lavoro, non le avrebbe mai rivolto.
In pratica, complice il Dabbawallahs, due solitudini, quella della moglie poco amata e quella del vedovo intristito finiranno per trovarsi e amarsi attraverso messaggi e messaggini. Si incontreranno mai? Chissà . "Lunchbox" è una deliziosa opera prima che le signore delle sale d'essai apprezzeranno molto, anche se non si azzarderebbero mai a cucinare qualcosa da inviare a pranzo ai loro mariti. Che rimarrono tristi a consumare i loro panini muffi e i piatti delle mense aziendali. In sala da giovedì 28 novembre, stritolata tra "Hunger Games" e "Thor".
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