
DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
- Millennium - Uomini che odiano le donne di David Fincher. In uscita il 3 febbraio prossimo in 400 sale.
Marco Giusti per Dagospia
Non sarà "Fight Club", non sarà "Social Network", si vedono troppi marchi (Coca Cola, Marlboro, Apple) da far invidia a "Immaturi 2", la super hacker ricoperta di piercing Lisbeth cerca le notizie su Google e Wikipedia come fosse la segretaria furba di Bruno Vespa, ma questa versione di lusso della prima parte della celebre trilogia "Millennium" di Stieg Larson diretta da David Fincher è una perfetta macchina di cinema.
A cominciare da un grandissimo inizio animato (opera del Blur Studio di Los Angeles di Tim Miller) al ritmo di "Immigrant Song" dei Led Zeppelin riadattato da Trent Raznor (ex Nin Inch Nails) e Atticus Ross e cantato dalla strepitosa Karen O degli "Yeah Yeah Yeaks" (non la scordiamo nel sottovalutato "Where the Wild Things Are" di Spike Jonze).
Se non tutti i 150 minuti sono tirati e sostenuti, qualche momento di stanca c'è, e non sempre le immagini sono all'altezza dell'incredibile musica composta per il film dal duo Reznor-Ross (già furono candidati all'Oscar per "Social Network", qui hanno composto 37 brani per 170 minuti di musica), Fincher e il suo sceneggiatore Steven Zaillan ("Schlinder's List", "American Gangsters") fanno un buon lavoro per rendere possibile la versione americanizzata del giallone svedese senza offendere i lettori né i fan del regista né gli svedesi che non vogliono che l'azione si sposti da casa loro.
Come nella non memorabile trilogia filmata in Svezia per la regia di Niels Arden Oplev (il primo l'ho visto, nel secondo dormivo, il terzo l'ho saltato proprio), anche qui la cosa che funziona di più è la super hacker Lisbeth che passa naturalmente dalle donne ai maschi, subisce violenze dai maschi sovrappeso dediti all'anal vendicandosi pesantemente, mangia merendine schifose e capisce tutto subito anche meglio di quelli che hanno letto già il libro e visto i film precedenti.
Come Noomi Rapace (già piazzata a Hollywood) fu la sorpresa della prima versione, la sorpresa del nuovo "Millennium" è la nuova ragazzina moretta molto upper class newyorkese Rooney Mara (in realtà si chiama Patricia ma preferisce chiamarsi coi nomi dei due ricchissimi nonni).
Con un taglio di capelli che non vedevamo dai tempi di "Il ras del quartiere" con Diego Abatantuono, conquista facilmente i maschi del pubblico facendolo sognare un po' di sesso perverso e mostrando un corpo minuto tatuato col dragone del titolo americano.
E' lei che decide di scoparsi il giornalista Mikael Blonkvist, un Daniel Craig finalmente accettabile senza troppi muscoli e senza bondismi di sorta, gli salta su senza troppe domande dopo avergli mostrato una topa un po' ossigenata e le tette piercingate. Se basta poco per eccitarsi a Daniel Craig, figurarsi ai critici italiani ancora freschi delle commedie di Natale...
Comunque il cast è notevole, c'è un Christopher Plummer ancora in forma come il vecchio miliardario che ingaggia Mikael per indagare sulla scomparsa (l'omicidio?) della sua nipotina Harriet quarant'anni prima, Joely Richardson, raffinata figlia di Vanessa Redgrave, una ossuta Robin Wright, direttrice del giornale di Mikael, nonché sua amante, il grandissimo Stellan Skarsgaard, unico vero svedese del gruppo che appena apre bocca si mangia il povero Daniel Craig, anche se deve farsi perdonare l'apparizione nell'ultimo sciagurato capitolo del "Codice Da Vinci".
Ecco, proprio rispetto all'operazione "Codice Da Vinci", questo "Millennium" è qualcosa di ben più sostanzioso e riuscito che ha le stesse potenzialità di spettacolo, ma non perde l'occasione di costruire anche del buon cinema. Va detto (attenzione SPOILER!) che non si capisce come Daniel Craig preferisca l'inutile Robin Wright, neanche troppo simpatica, a Lisbeth, che gli aveva anche regalato un giubbotto di pelle... Mah! In uscita il 3 febbraio prossimo in 400 sale.
DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
DAGOREPORT - CHE COSA FRULLA NEL CAPOCCIONE DI DONALD TRUMP? QUAL E' IL SUO PIANO PER UN NUOVO…
DAGOREPORT – MATTEO SALVINI ATTACCA MARINA BERLUSCONI, REA DI AVER LIQUIDATO TRUMP COME "BULLO",…
FLASH – IL BOLLETTINO MEDICO CHE QUOTIDIANAMENTE AGGIORNA I FEDELI SULLE CONDIZIONI DI SALUTE DI…
DAGOREPORT- PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL VERTICE PARIGINO DI MACRON, BASTA VEDERE IL VOLTO…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA…