ursula andress

URCA CHE URSULA! - NON SARA' STATA UNA GRANDISSIMA ATTRICE MA LA ANDRESS E’ ANCORA L'ICONA IN BIKINI BIANCO DI ''007' - CONSIDERAVA ELVIS “UN PO’ CAFONE”, MASTROIANNI “UN GATTONE” DI CUI NON CI SI POTEVA FIDARE - BARNEY LE FECE IL CALCO DEL SUO CORPO COL GESSO

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Marco Giusti per Dagospia

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Tanti auguri, Ursula! Eh sì, domani Ursula Andress compirà 80 anni. Magari non è stata una grandissima attrice, lo ha sempre sostenuto anche lei, ma di certo è ancora una star. Una delle pochissime rimaste che ci possa raccontare la Hollywood degli anni ’50, quella degli Studios, di Marlon Brando e di James Dean, la Londra degli anni ’60 di James Bond e tutto il grande cinema europeo e hollywoodiano successivo.

 

Un percorso che parte da Un americano a Roma di Steno e arriva addirittura a un film d’arte come Cremaster 5 di Matthew Barney. Il celebre artista dette la caccia a Ursula e la convinse a interpretare il suo film. Le fece addirittura lui stesso il calco del suo corpo con il gesso.

 

Il calco di quel corpo meraviglioso che fece scalpore da quando tutto il mondo vide Ursula uscire dal mare in 007 – Licenza d’uccidere di Terence Young in quel bikini bianco. Uno “straccetto”, come lo chiama ancora oggi Ursula, che cucì lei stessa perché non voleva usare i bikini jamaicani portati dalla produzione. Troppo colorati. Stavano male sul suo corpo da statua, coi suoi capelli biondi. Meglio bianco. In realtà, quando Ursula interpreta Licenza d’uccidere, è una di quelle promesse ancora inesplose di Hollywood.

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Sotto contratto alla Paramount dal 1955, ha imparato l’inglese, ha avuto una serie di storie più o meno rivelate, come quella con James Dean, ha avuto modo di vedere molti set celebri, di frequentare Marlon Brando e Bette Davis, di sposare un bello del tempo come John Derek, ma non ha ancora girato nulla.

 

Gli uomini della Paramount l’hanno pescata in giro per Roma, giovanissima e bellissima. Ha già girato tre film, particine poco parlanti, in Un americano a Roma con Alberto Sordi, in Le avventure di Giacomo Casanova a colori con Gabriele Ferzetti, La catena dell’odio, che è il film che curiosamente ricorda meglio.

 

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E’ venuta a Roma da Berna scappando dalla famiglia, ancora minorenne, dietro un celebre attore francese del tempo che stava girando un film nella sua città. La ospiterà per un piccolo periodo un’altra giovanissima piccola star, Brigitte Bardot, nel stanza del suo albergo romano.

 

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La Paramount metterà a posto tutto, la fuga da minorenne, i rapporti con la famiglia, le sue avventure sentimentali. La farà studiare ma non la sfrutterà. Solo quando esploderà 007, interpretato dal suo più caro amico di sempre, Sean Connery, la Paramount chiederà a Ursula di onorare il suo contratto. Subito un film con Elvis Presley, L’idolo di Acapulco, poi uno con Frank Sinatra e Dean Martin, I 4 del Texas di Robert Aldrich. Ursula considera Elvis un po’ cafone, ma ne diventa subito amica. Elvis è una tale star che non si muove casa.

 

A Acapulco andrà con la controfigura, ma le è da subito simpatico. Con Sinatra non lega parecchio, Sinatra si scontra tutto il tempo con Aldrich, ma diventa subito amica di Dean Martin. Beveva? No, quella che beveva parecchio in quel film era Anita Ekberg. Ma già fare quel film la lega da subito al Brat Pack di Sinatra, Dean Martin Sammy Davis jr, Peter Lawford. La considerano una di loro.

 

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Gira poi col marito John Derek il non memorabile Sfida sotto il sole. Meglio L’uomo di Hong Kong, dove incontra Jean-Paul Belmondo. Se innamoreranno subito e daranno vita a una turbolenta passione in giro per il mondo. Jean-Paul è gelosissimo. Non vuole che lei faccia altri film, la vuole tutta per sé.

 

Ursula rifiuta così una serie di proposte. Interpreta She, ma rifiuta di fare la cavernicola in bikini in Un milione di anni fa, lasciando il ruolo e la fortuna a Raquel Welch. E’ favolosa però in Ciao, Pussycat!, forse uno dei film che ricorda con maggiore affetto. What’s up, Pussycat era la frase che diceva sempre Warren Beatty per rimorchiare le ragazze. E lui stesso avrebbe dovuto fare il film. Lo farà invece Peter O’Toole, prendendo il suo posto all’ultimo minuto. Ursula lo ha sempre adorato. Mentre sostiene di non aver mai ceduto a Warren Beatty.

 

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Ma con Marcello Mastroianni in La decima vittima di Elio Petri qualcosa deve essere successo, visto che Jean-Paul le vieta di farci un secondo film, addirittura scritta per lei e Mastroianni da Federico Fellini. Da qualche parte, sostiene, ha ancora il copione. Marcello è gattone, sostiene ancora Ursula. Come si poteva non cedere a Marcello, ma come ci si poteva fidare… Peter Sellers la inserisce nei deliri di un film molto sofferta, Casino Royale, tanti registi, tanti sceneggiatori, soldi buttati da tutte le parti. Sellers lo vede come un suo film, il suo capolavoro.

 

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Ma Orson Welles come entra sul set smonta le luci, tutto. E la lavorazione si prolunga ben oltre il dovuto. Perfino Jean-Paul fa un’apparizione nel film. Il resto, forse lo sapete. La rottura con Jean-Paul, che si è messo con Laura Antonelli. La sua storia con Ryan O’Neal. Forse non sapete che Ursula lo accompagna per tutta la lavorazione di Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Poi la storia con Fabio Testi.

 

I tanti film girati in Italia negli anni’70. Come Colpo in canna di Fernando Di Leo, thriller comico con Lino Banfi, un avventuroso con Giuliano Gemma, Africa Express, qualche commedia sexy, L’infermiera di Nello Rossati, Spogliamoci così senza pudor, Letti selvaggi. La passione per Harry Hamlin, sul set di Scontro di titani di Terence Young, dal quale avrà il suo unico figlio, Dimitri.

 

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Ormai, da una ventina d’anni, non ha più voglia di fare cinema. Forse se qualcuno arrivasse con un vero ruolo, magari. Qualcuno che le piace, come Ferzan Ozpetek o Paolo Virzì. Ma il cinema di oggi, in generale, non le piace. Non c’è più il glamour, non ci sono più le star, non ci sono più le scenografie e i costumi di un tempo. Meglio curare il suo giardino. Svegliandosi presto, da brava svizzera. 

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