DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1- DETURPA UN ROTHKO ALLA TATE: VOLEVO MIGLIORARLO
http://www.ilmessaggero.it
Un giovane artista, il signor Vladimir Umanets, che afferma di essere seguace di una non meglio specificata forma diavanguardia artistica, il "giallismo", si è imbattuto l'altro giorno in una tela di Rothko, alla Tate Modern di Londra. Non soddisfatto del risultato, ha deciso di migliorarla. E, afferrato un pennarello nero che teneva nascosto nella giacca, ha cominciato a scrivere sul quadro, in inglese: "Vladimir Umanets, potenziale pezzo di giallismo".
2- SE IL WRITER DETURPA UN ROTHKO PER MIGLIORARE L'ARTE MODERNA
Riccardo De Palo per http://www.ilmessaggero.it/blog/riccardo_de_palo/se_il_writer_deturpa_un_rothko_per_migliorare_arte_moderna_/0-40-1562.shtml
Dall'orinatoio di Marcel Duchamp in poi, l'arte moderna è diventata sinonimo di eccessi e provocazioni. Ma non si possono certo definire di impatto rivoluzionario, almeno al giorno d'oggi, i grandi rettangoli colorati di Mark Rothko, al secolo Markus Rotkovics, artista di origine lettone morto in America una quarantina di anni fa. I suoi ammiratori, disposti a pagare per una opera anche 100 milioni di euro, amano senza riserve quelle tele grandi e luminose, che - dicono - sembrano quasi librarsi nell'aria. Chi non gradisce il genere "espressionista astratto", resterà certamente deluso da tutti quei rossi e gialli accesi. Ma il mercato impone le sue regole, e la quotazione di Rothko rimane altissima.
Bene. Un giovane, il signor Vladimir Umanets, che afferma di essere seguace di una non meglio specificata forma di avanguardia artistica, il "giallismo", si è imbattuto l'altro giorno in una tela di Rothko, alla Tate Modern di Londra. Non soddisfatto del risultato, ha deciso di migliorarla. E, afferrato un pennarello nero che teneva nascosto nella giacca, ha cominciato a scrivere sul quadro, in inglese: "Vladimir Umanets, potenziale pezzo di giallismo". Il personale in sala, allarmato dal rumore prodotto dal pennarello, si è precipitato sul posto, per dare l'allarme. Ma del deturpatore nessuna traccia. Del suo misfatto restava quella grande scritta, e l'inchiostro ancora umido che continuava a colare pericolosamente verso il basso.
Soltanto in seguito il signor Umanets è stato rintracciato grazie a un numero di telefono reperito su Internet, che pubblicizzava una esposizione di quadri dedicati a questo fantomatico "giallismo". "Spero proprio che il restauro non cancelli la mia scritta - ha detto al Guardian - altrimenti la quotazione dell'opera ne risentirà ". Umanets si è detto scioccato non già per il rimorso del proprio atto - "persino Duchamp e Hirst hanno firmato opere che non erano le loro" - ma perché nessuno, tra gli addetti alla sicurezza, si è accorto di quanto stesse accadendo. Londra, peraltro, è una delle città con il più alto tasso di video di sorveglianza.
Umanets è soltanto l'ultimo vandalo di una lunga serie, e per fortuna - direbbe chi non vede di buon occhio l'arte moderna - il suo estro creativo non si è abbattuto sulla pietà di Michelangelo (a sua volta presa a martellate 40 anni fa). "Non ho rubato niente, non mi sento colpevole di alcun crimine - ha detto al giornale britannico - ma se verranno ad arrestarmi lo capisco, non farò resistenza". Ma perché accanirsi su Rothko? Nel museo figuravano altre opere ben più discutibili, come quelle di Damien Hirst, che qualcuno definisce il più sopravvalutato artista vivente. Eppure le sue mucche in formaldeide sono risultate, a un primo esame, miracolosamente, intatte.
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