
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
Da http://www.dailymail.co.uk/
Cultura e creatività. In Colombia va in scena il concorso per acconciatori “Tejendos Esperanzas” (Tessendo speranze) che unisce la gioia tipica della cultura latina con la celebrazione della fine della schiavitù, avvenuta nel 1851.
Il concorso per acconciatori afro-colombiani è giunto quest’anno alla sua undicesima edizione, sulla scia di una tradizione vecchia di secoli. L’arte di adornare i capelli è arrivata in Colombia con gli schiavi africani nel 1500, durante la dominazione spagnola: dopo le dure giornate di lavoro nei campi, le donne africane usavano sistemare i capelli alle figlie sedute sui patii delle loro abitazioni, nella fresca aria della sera.
Ecco le parrucchiere al lavoro:
Le acconciature non avevano uno scopo semplicemente decorativo, servivano anche per portare messaggi segreti o per nascondervi oro o cibo da spendere e mangiare dopo la fuga dalle piantagioni. La schiavitù in Colombia fu abolita il 21 maggio 1851 e questo festival serve per commemorare la fine di quel tragico periodo.
ragazza con orecchini
nastro colorato
La competizione si divide in 3 categorie: uomini, donne e bambine. Le acconciature prevedono l’utilizzo di nastri colorati, applicazioni floreali e anche accessori in legno. Durante il contest c’è anche una “maratona per parrucchieri” nella quale i membri del pubblico possono offrirsi come “teste” da pettinare.
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
FLASH! - QUI, SAN PIETRO: TANA PER PATRIZIA SCURTI! MASSÌ, NON POTEVA MANCARE AL FUNERALE DI PAPA…
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI…
DAGOREPORT – RAI, CHE MANICOMIO! L’AD ROSSI CHE CERCA UN COMPROMESSO COL SUO NEMICO, IL LEGHISTA…
FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI…