green pass ristorante ristoranti

MAGNA E GODI CON CRISTIANA LAURO - "CERCATE UN TAVOLO AL RISTORANTE? AUGURI! SONO TUTTI IMBALLATI CON LE PRENOTAZIONI E I PIÙ NON CHIEDONO I GREEN PASS. MA CHI CONTROLLA I CONTROLLORI? QUINDI ANCHE LE NUOVE REGOLE SONO ARIA FRITTA? NEI LOCALI SI CORRONO PIÙ RISCHI DI CONTAGIO CHE NON ALTROVE, QUINDI…"

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Cristiana Lauro per Dagospia
 

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State cercando un tavolo al ristorante? Auguri! I più vi rimbalzeranno almeno di una settimana, essendo imballati di prenotazioni. Mai visti i locali così pieni e ci sta, perché la serata al ristorante è l’unica maniera per sfilarsi legalmente la mascherina e senza sensi di colpa.
 
D’altra parte con quei due soldi, in ‘sto periodo, cosa sarebbe meglio fare, considerando che del doman non v’è certezza e investire in Borsa è una roba da ricchi? Tanto vale divertirsi e sputtanarseli, finché si può. Grossomodo l’andazzo mi sembra questo. I ristoranti e i wine bar sono carichi e i distanziamenti fra tavoli o sedute singole ai banconi non esistono già da un pezzo.
 
Le liste d’attesa sono quaresimali ma molti locali, nelle grandi città, resteranno addirittura chiusi per Natale, Capodanno e una decina di giorni ai primi di Gennaio.
 

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In mezzo a tutto questo furor di popolo, è bene prestare attenzione al controllo dei Green Pass perché (purtroppo) non sembra un elemento prioritario, quindi si sorvola, si chiude un occhio. I controlli sono episodici, spesso è il cliente a doverne fare richiesta e questo non va bene.
 
Mi riferisco a uno dei settori che ha incassato ceffoni più di altri nella disgrazia epocale di una pandemia, tuttora in corso, con varianti di virus dalla scansione precisa di un metronomo.
 

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Le grandi catene di alberghi internazionali sono assai distanti dalle riprese dei numeri necessari a reggerle in equilibrio, con tutti quei dipendenti regolarmente assunti e gli standard qualitativi che devono mantenere per essere all’altezza dei marchi che rappresentano.
 
Purtroppo però per molta ristorazione è come se non esistessero le vigenti regole. E non parliamo delle trattorie col conto scritto a matita, i cui titolari si lagnavano per avere ottenuto insufficienti sussidi statali, anzichè far mente locale sulle tasse evase in precedenza per ogni conto scritto a matita sulla tovaglietta di carta. Lo Stato italiano si è indebitato fino al collo (e sono cazzi dei vostri figli, non miei che non ne ho!) Ma non ci saranno altri aiuti imminenti, quindi pensateci perché questa guerra non è finita. Non arriveranno altri sussidi, casomai vi dovesse sfuggire di mano la situazione.
 

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Ristoratori: rispettate e fate rispettare le regole! Che non sia il pubblico a ricordarvelo perchè il cliente non è un controllore. Spiace doverlo ripetere, ma nei luoghi chiusi dove ci si sfila la mascherina per diverse ore e si interagisce con più persone - come al ristorante ad esempio - si corrono più rischi di contagio che non altrove, quindi non abbassate la guardia.

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