DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Antonia Hoyle per “Daily Mail”
Ne mangi un po’, chiudi il pacchetto promettendo di non aprirlo più fino a domani, e mezz’ora dopo sei lì che lo riapri. Le patatine sono una dipendenza e non fanno per niente bene alla salute, ma sono irresistibili grazie al trio sale-zucchero-grasso.
Il sale al primo contatto con la lingua fa esplodere il sapore, il grasso dell’olio in cui le patatine sono fritte manda piacere al cervello tramite il nervo trigemino, lo zucchero rende le patatine più attraenti. Sono i tre ingredienti che cercavano i nostri antenati per assicurarsi cibo energetico.
Il cervello dei dipendenti da patatine funziona come quelli dei tossici o degli alcolisti, davanti alla ‘roba’ si comporta nello stesso identico modo. Rientra nel sistema di ricompensa cerebrale, che in ogni individuo funziona diversamente: i comportamenti risultati utili a soddisfare i bisogni organici sono gratificati e rinforzati attraverso la connotazione emotiva del piacere, perciò siamo indotti a ripeterli.
Nelle patatine è importante sia il gusto che la croccantezza. Più rumore fanno più le vogliamo e più ci piacciono. Sono così facili da mangiare che lo stomaco non ha il tempo di comunicare al cervello la sua sazietà.
Ormai si vendono in confezioni giganti e a tutti i gusti, dolci, salate, amare, piccanti. Niente è lasciato al caso, nemmeno la forma, vedi la curvatura delle ‘Pringles’, e i testimonial che determinano il target dei consumatori. Le patatine in America contribuiscono più di qualsiasi altro alimento alla obesità.
I carboidrati raffinati sono il 50% e alterano il glucosio nel sangue e i livelli di insulina. Creano squilibri perché aumentano la sensazione di fame e di insoddisfazione. Inoltre la frittura ad alte temperature produce acrilamide tossica. Questi fattori possono portare a diabete e attacchi cardiaci.
Aggiungiamoci che il sale ci fa salire la sete e che, invece di bere acqua, che funziona da bilanciamento, ci accompagniamo con l’alcol. Molte aziende produttrici (Pringles inclusa) usano il glutammato monosodico, additivo per dare più sapore, che negli esperimenti sugli animali ha causato problemi renali e comportamenti depressivi.
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