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CROZZA, DOVE SEI? - DISCOVERY HA SGANCIATO 3,5 MILIONI PER AVERLO IN ESCLUSIVA, IL PROGRAMMA SUL CANALE NOVE HA RACCOLTO ASCOLTI DECENTI, MA IL COMICO È SPARITO DAL DIBATTITO PUBBLICO: A ULTERIORE DIMOSTRAZIONE CHE PIÙ DEL CONTENUTO SERVE UN BUON CONTENITORE - VIDEO: L’IMITAZIONE DI GRILLO FRANCESCANO, ‘SPOGLIATEVI DELLE VOSTRE VILLE A MALINDI!’
Riccardo Bocca per L’Espresso
Continuano a tormentarlo, povero Maurizio Crozza. Insistono a dire e scrivere che il suo passaggio televisivo a Discovery Italia è stato positivo, certo, interessante come esperimento, sicuramente fruttuoso dal punto di vista economico ma anche un po’ autolesionista. Perché - questo è il punto amaro - dopo varie stagioni a La7 dove ogni settimana le battute nel Paese delle meraviglie diventavano tormentoni rimbalzando tra piccolo schermo, social e macchinette del caffè negli uffici, tutto è finito. Rimosso. Come se all’improvviso quella fonte di sarcasmi e sghignazzi si fosse prosciugata.
Un falso. Niente e nessuno è diventato arido. Crozza continua a fare quello che ha sempre fatto, in video. Si diverte e diverte (abbastanza) gli altri afferrando il circo dell’attualità e manipolandolo in salsa parodistica. Lo stesso gioco che in passato ha reso irresistibile il più che resistibile senatore Antonio Razzi e che oggi imbalsama in tutta la sua staticità la conduzione a Linea Notte di Maurizio Mannoni (ribattezzato con slancio ai limiti del geniale Mannoioni).
La conferma che il tocco artistico è ancora presente, come anche il vigore con cui il comico ligure regge un programma (titolato Fratelli di Crozza) che per non cedere alle escandescenze della noia dovrebbe durare al massimo mezz’ora, mentre per dovere di palinsesti e costi copre la serata.
E allora, viene da chiedersi, qual è il problema? E soprattutto, quanto la questione posta è risolvibile a breve? Domande alle quali tocca opporre educato pessimismo. Senza per questo, sia chiaro, sostenere che il fenomeno Crozza non sia più tale, e senza neppure rifarsi a monsieur La Palice per rimarcare come ogni moda più o meno catodica abbia inevitabilmente un inizio e una fine. Il fatto è che il canale Nove di Discovery dove lavora Crozza non può aiutarlo. O almeno: non può ancora.
Perché è sbarcato con il portafoglio gonfio sul digitale terrestre ma non ha dimostrato chi è. Ha preferito limitarsi, come impianto strategico, alla collaborazione con nomi noti al telecomando (partendo dalla pop-simpatia di Max Giusti, passando per Fabio Ego Volo e arrivando appunto a Crozza) che garantiscono a volte buoni ascolti ma non bastano ad alimentare l’affezione (ossia l’intimità prodotta dal riconoscersi) del pubblico.
Non a caso una mente sapiens come Laura Carafoli, preceduta dalla pirotecnica carica di chief content officer di Discovery Sud Europa, ha dichiarato a Italia Oggi che per il Nove «c’è bisogno di una narrazione del canale, di cercare una sua identità forte». Proprio questo è il punto. E proprio qui Discovery dovrà intervenire, al di là della simpatia che possono trasmettere e infatti trasmettono personaggi come il cuciniere Antonino Cannavacciuolo. Altrimenti anche un capocomico come Crozza, esperto di sorrisi più che di vere pugnalate ai potenti, finirà per sentirsi perso su un pianeta senza riferimenti. Privo di contesto, entusiasmo e dialogo effettivo con chi guarda da casa.
fratelli di crozza 4
crozza imita giovanna botteri
FRATELLI DI CROZZA
FRATELLI DI CROZZA
FRATELLI DI CROZZA
crozza imita giovanna botteri
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