DAGLI AL DJ! LA TRAGICA FINE DI UNO SCHERZO

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Marina Verna per "la Stampa"

«I responsabili di questo atto sono i due dj australiani. Fate pagare a loro il mio mutuo della casa». Così ha scritto, nella sua ultima lettera, Jacintha Saldanha, l'infermiera indiana che il 7 dicembre aveva risposto alla finta telefonata al King Edward VII Hospital dei due dj che chiedevano informazioni sulla salute di Kate Middleton, ricoverata per disturbi legati all'inizio della sua gravidanza. L'«atto» era il suicidio: poco dopo si sarebbe impiccata nella sua camera da letto, travolta dalla vergogna per aver violato la privacy della duchessa di Cambridge. Erano passati tre giorni dallo scherzo.

Il biglietto - ritrovato accanto al corpo nella casa dove viveva, non lontano dall'ospedale, e indirizzato ai responsabili dell'ospedale - è stato pubblicato ieri dal Sunday Times. Verrà utilizzato nell'istruttoria sul suicidio e scagiona da ogni responsabilità i dirigenti del King Edward VII, inizialmente accusati di aver minacciato l'infermiera di provvedimenti disciplinari.

I media britannici scrivevano che l'infermiera era delusa per come l'ospedale l'aveva trattata. Ora il biglietto ristabilisce la verità. Scrive infatti Jacintha: «Sono molto dispiaciuta per quanto accaduto. Vi prego di accettare le mie scuse Grazie per tutto il vostro sostegno. Mi dispiace. Jacintha». Aveva 46 anni, un marito e due figli - Junal, 17 anni, e Lisha, 14 - e viveva in Inghilterra da dieci anni. L'hanno trovata accanto al letto, con il collo infilato in una sciarpa e piccole escoriazioni sul polso. Si è poi scoperto che da nove mesi prendeva degli antidepressivi e aveva già tentato due volte il suicidio.

I due dj, Mel Greig e Michael Christian, si erano spacciati per la regina Elisabetta e il principe Carlo che chiedevano informazioni sulla salute di Kate. La telefonata era stata passata a Jacintha, e, nonostante l'assurdità della situazione - certamente i reali avevano altri canali per informarsi - lei era caduta nella trappola. Immensa era stata dunque la sua vergogna quando, ristabilita la verità, si era resa conto di aver agito con ingenuità e leggerezza.

Tre giorni dopo si suicidava. E lasciava tre biglietti in cui spiegava alla famiglia le ragioni del suo gesto: due nella sua stanza, uno tra le sue cose. Non c'era nessuna accusa ai colleghi, il dito era puntato solo sui dj, scrivendo chiaramente i loro nomi: Mel Grieg e Michael Christian. La radio ha già risarcito la famiglia Saldanha con 524 mila dollari.

 

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