1. DAI “FATTI VOSTRI” AL “FATTO QUOTIDIANO”, UNA REPUBBLICA FONDATA SUL CAZZEGGIO 2. BEFFA DI MASSA AL QUOTIDIANO DI PADELLARO/TRAVAGLIO: IL SONDAGGIO PER INDIVIDUARE UN PRESIDENTE DA SCAGLIARE TRA I PIEDI DELLA CASTA NON VEDE AL PRIMO POSTO GLI EMERITI GIURISTI RODOTÀ E ZAGREBELSKY, MA IL PRESENTATORE PER FAMIGLIE GIANCARLO MAGALLI 3. LA SCALATA AL COLLE NASCE COME SCHERZO GOLIARDICO, ALIMENTATO DA UN VIDEO SATIRICO DEI “PILLS” SU YOUTUBE DOVE MAGALLI CONIAVA IL TORMENTONE “TURBOFREGNA” 4. ‘’QUELLI DEL ‘’FATTO” MI HANNO CHIESTO DI RITIRARMI, PER TORNARE A FARE DEL SONDAGGIO UNA COSA VEROSIMILE. HO DETTO DI NO PER RISPETTO PER CHI MI HA VOTATO, I POLITICI DEVONO CAPIRE CHE QUESTA VALANGA DI VOTI NON SONO PER METTERE ME, MA PER TOGLIERE LORO” 5. E PARTE SU “SERVIZIO PUBBLICO” UN CONCORSO A PREMI SUL QUIRINALE: VINCI L’IPHONE!

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VIDEO - MAGALLI E LA TURBOFREGNA, BY “THE PILLS”

 

 

1. L’UOMO DEL NAZARENO

Massimo Gramellini per “la Stampa”

 

GIANCARLO MAGALLI VERSIONE NAPOLEONEGIANCARLO MAGALLI VERSIONE NAPOLEONE

Cosa spinge migliaia di italiani a volere Giancarlo Magalli al Quirinale? Nascono pagine di Facebook a sostegno della sua candidatura. E la consultazione lanciata tra i lettori di un importante giornale di opposizione per individuare un Presidente da scagliare tra i piedi della Casta non vede al primo posto i giuristi Rodotà e Zagrebelsky, ma il presentatore per famiglie. ».  

 

GIANCARLO MAGALLI AL FAST FOODGIANCARLO MAGALLI AL FAST FOOD

Di Magalli si ignorano le opinioni politiche. E la sua ironia bonaria, in un Paese che pratica l’estremismo anche nella comicità, gli ha impedito di diventare personaggio. La scalata al Colle nasce come scherzo goliardico, alimentato da un video satirico dove il candidato coniava il tormentone «turbofregna». Ma oramai il meccanismo pare sfuggito di mano e Magalli è diventato un pretesto o addirittura un simbolo. Tanto più provocatorio quanto meno lo è la sua immagine pubblica, con quel sorriso e quel colletto entrambi sempre perfettamente stirati.

 

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Lui è l’italiano medio, dentro gli schemi ma fuori dai giochi. E in una fase di disgusto generalizzato per l’establishment, la sua carenza di requisiti finisce per fare curriculum. Si è pure scoperto che al liceo era in classe con Draghi e Montezemolo. Venne bocciato (sembra che Draghi non passasse i compiti), ma recuperò l’anno in una scuola privata del Nazareno, nelle stanze in cui Renzi e Berlusconi hanno sottoscritto l’omonimo patto. Come ogni cosa, in questa Repubblica fondata sul cazzeggio, col passare dei giorni l’ipotesi di una presidenza Magalli comincia ad apparire plausibile o comunque non scandalosa, specie quando si leggono certi altri nomi.

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2. MAGALLI: VINCO ALLE QUIRINARIE MA IL FATTO SI VERGOGNA E VUOLE CHE MI RITIRI

Alessandra Menzani per “Libero Quotidiano”

 

«Stasera entro a teatro con l’Inno d’Italia...».

 

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Giancarlo Magalli è già perfettamente entrato nei panni del presidente della Repubblica: «Mi hanno telefonato i giornali, le tv, mi vogliono Vespa, Floris, Agorà. Ma che ci vado a fare?, mica sarò davvero il presidente».

 

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Il conduttore è divertito e anche lusingato per la valanga di voti alle Quirinarie del Fatto, il sondaggione del web in cui è più acclamato di tutti i candidati «seri». Il fatto che sia stato incoronato dal web davanti a Rodotà, Prodi e Bonino, per i fan di Magalli non è poi così strano: i suoi estimatori sanno che è l’idolo dei giovani, che gruppi satirici come i The Pills e The Jackall fanno a gara per averlo con loro, che a lui sono dedicate decine di pagine Facebook, tra le quali alcune davvero surreali come quella Magalli nelle cose e Ma quanto ca…o è bello Magalli. Lui è il primo che ci ride su, che trova buffo che un sondaggio politico su un tema così cruciale finisca quasi in barzelletta. Ma anche le barzellette possono insegnare qualcosa.

 

Non ci fa nemmeno un pensierino…?

ANTONIO PADELLARO E MARCO TRAVAGLIO ANTONIO PADELLARO E MARCO TRAVAGLIO

«No! Mica mi sono candidato. Siamo seri. Certo, ci sono persone che mi scrivono: io ti ho votato perché davvero voglio che tu sia il mio presidente della Repubblica. Comunque questo risultato è importante perché dà l’indicazione del fatto che ai giovani non piacciono i nomi che si fanno. I politici devono capire che questa valanga di voti non sono per mettere me, ma per togliere loro».

 

Ha sentito quelli del Fatto?

«Eh sì. Mi hanno chiamato chiedendomi, con simpatia, se per caso non mi fosse andato di ritirarmi, visto che ormai la bella figura l’avevo fatta, per tornare a fare del sondaggio una cosa verosimile. Io ho detto di no per rispetto delle persone che hanno fatto tanto per votarmi».

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Ha dei fan irresistibili.

«E c’è di più. Ogni tanto il sito del Fatto oscura i risultati per un minuto, giusto per aggiornare i dati. Apriti cielo. Subito arrivano decine di messaggi di protesta: “Magalli censurato”, il Fatto oscura i risultati”, eccetera».

 

Perché è tanto amato dal web (e non solo)?

«Ho un’ironia cattivella che piace ai giovani. Anche se in tv faccio programmi per anziani».

 

Perché da Vespa e Floris non ci va?

«E che ci vado a fare? A parlare come non-candidato? Davvero, questa manifestazione di affetto mi commuove, ma della politica si deve parlare con rispetto e competenza».

 

Lei chi voterebbe come presidente?

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«Rodotà, sono stato in piazza per lui. Un uomo corretto e di conoscenza. Gli altri mi fanno orrore».

 

Chi?

«Non faccio nomi. La quasi totalità».

 

Ferdinando Imposimato è secondo dietro di lei e Rodotà.

«Un bravo giudice, spesso ospite da me».

 

Zagrebelski terzo.

«Lo conosco poco. Mi colpisce questa preferenza per i giuristi. Forse perché siamo nel Paese dell’anti-giustizia più che dell’ingiustizia. Le leggi sono fatte apposta per violarle».

 

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Ci faccia sognare un attimo. Da presidente quali leggi non avrebbe firmato?

«Tutte quelle che beneficiano una sola persona o una cerchia ristretta».

 

Napolitano le è piaciuto?

«Non mi è dispiaciuto, non capisco tanto livore. Ha fatto il possibile per tenere in piedi una governabilità».

 

Ma lei Monti, Letta e Renzi li avrebbe chiamati a fare il premier?

«Non ci è piaciuto nessuno finché non è arrivato quello dopo. Speriamo arrivi presto qualcuno che ci faccia rimpiangere Renzi».

 

Lei è democristiano, vero?

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«Una definizione ai limiti della querela! Anni fa uno era o democristiano o comunista. Io non sono mai stato un esacerbato progressista ma nemmeno un democristiano conservatore. Ora sono disilluso. I politici oggi non sono amati».

 

Ma quando sarà presidente lei…

«Non me lo auguro».

 

3. MAGALLI E LA LISTA BLOCCATA DEL FATTO QUOTIDIANO

Da “Il Foglio”

 

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Incerti da sempre al Foglio se Francesco Cundari sia un esegeta malinconico della buona politica o un feroce ironista, dobbiamo ringraziarlo per un suo tuìt che da solo ci risparmierebbe il seguito: “Li vorrei vedere 101 grandi elettori che si assumessero la responsabilità di pugnalare alla schiena Giancarlo Magalli”. Magalli chi?, si chiederanno i nostri venticinque lettori. Magalli Magalli… Proprio quello lì. Per riassumere.

 

GIANCARLO MAGALLIGIANCARLO MAGALLI

Il Fatto Quotidiano, forse un po’ sfornito d’idee in mancanza di una inchiesta monstre dei pm con la quale coprire (di fango) la corsa al Quirinale e qualche candidato ostile, ha optato nei giorni scorsi per un allegro siparietto: un referendum online tra i lettori sul futuro presidente preferito, con risultati da opporre in pagina ai “candidati della casta”. Mal gliene incolse, perché s’è scatenato un pandemonio in libertà che ha portato, a ieri, il paffuto presentatore a guidare la classifica: 15.353 voti, cinquemila in più del campione della casa, l’immarcescibile Rodotà-tà-tà. Ma non finisce qui.

 

giancarlo magalli (3)giancarlo magalli (3)

Su Facebook, il Magalli ha scritto: “La volata nel sondaggio del Fatto Quotidiano ha provocato moltissime reazioni. Mi hanno cercato, nell’ordine, Bruno Vespa, il Tg2, il Tg4, Tg5, Agorà e una quindicina di giornalisti”. (Gran giornalismo). “A tutti ho cercato di spiegare come il nostro sia soprattutto un segnale che vogliamo lanciare… io sono stato scelto da tanti amici del web come volto di questa insurrezione sorridente”.

 

Forse, al Fatto, quello che non va giù è proprio l’aggettivo “sorridente”. Tant’è vero che il giornale dalla manetta facile è occorso in un curioso incidente politico-diplomatico col futuro presidente Magalli. Il quale infatti ha scritto pure: “Mi ha chiamato anche un giornalista del Fatto. Ha scherzosamente cercato di farmi dire due cose: la prima è che sarei pronto a ritirarmi dal ballottaggio, come a dire che lo scherzo è finito… e poi che i miei voti se li potrebbe prendere Rodotà che a me è persona che non dispiace.

 

MAGALLI VIGILE A SAN PIETRO MAGALLI VIGILE A SAN PIETRO

Ecco, io ho detto di no a entrambe le proposte, perché sarebbe stato prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea, pur sapendo tutte perfettamente che si tratta solo di un gesto simbolico”. Un passo indietro dell’uomo voluto dal popolo per favorire il professionista dell’anticasta? Il fatto (basso) dimostra, almeno, un’altra cosa: che il principio grillista “uno vale uno” è un’idiozia. E alla bisogna, la lista è bloccata.

 

4. SERVIZIO PUBBLICO: IL CONCORSO A PREMI SUL QUIRINALE

Da www.sussidiario.net

 

MAGALLI VIGILE  MAGALLI VIGILE

A una settimana dalla prima votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, Servizio Pubblico fa partire online un concorso a premi sul Quirinale. Sul sito ufficiale del programma di Michele Santoro, infatti, chi vuole può semplicemente inserire il suo numero di cellulare per ricevere un codice di verifica: una volta ottenuto, sarà possibile partecipare al pronostico per formulare una previsione su chi verrà eletto come successore di Giorgio Napolitano e al concorso per indovinare il podio con i nomi dei tre candidati più gettonati dai partecipanti al pronostico. Il concorso verrà chiuso giovedì 29 gennaio alle 00.00 e, si legge sul sito, per i vincitori ci sono in palio tre IPHONE 6 da 64 GB

 

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