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Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano”
Un accordo volto a ‘spartirsi gli appalti di montaggio e riprese’ tra le diverse società invitate dalla Rai” e “presunte distorsioni concorrenziali per l’affidamento di servizi di post produzione per la stagione televisiva 2013-2014”. Stavolta a denunciare irregolarità all’interno di Viale Mazzini è la Rai stessa che mesi fa ha inviato una segnalazione in procura a Roma, ma anche all’Antitrust, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, dove venivano denunciati accordi di ripartizione delle procedure di affidamento di servizi di post produzione per diversi programmi.
La querela dell’azienda di Stato, tutta da verificare, nasce dopo che negli uffici di Viale Mazzini sono arrivate alcune missive anonime – molte spedite anche antecedentemente all’apertura delle buste relative alle gare – in cui si parlava delle offerte concordate dalle aziende. A piazzale Clodio è stata aperta un’inchiesta (per ora contro ignoti) di cui è titolare il pm Letizia Golfieri.
Contemporaneamente anche l’Antitrust ha dato avvio a un’istruttoria, mettendo nel mirino 23 imprese che avrebbero fornito servizi post-produzione per la Rai per importanti programmi (ne citiamo solo alcuni), da Ballarò a Porta a Porta, a Chi l’ha visto?. Il Fatto ha provato a contattare molte delle aziende citate nella relazione, senza però ottenere risposta a centralini ed email.
L’istruttoria dell’autorità dovrà approfondire quindi le possibili anomalie relative ai risultati di 20 procedure di selezione nel periodo che va dal 15 luglio al 3 ottobre 2013 alle quali hanno partecipato le 23 imprese, alcune con fatturati annui molto elevati. Tra le aziende elencate ci sono: la Aesse Video, la Barbieri Communication, che fornisce servizi anche per clienti dal calibro di Sky Italia, Wind e ministero per i Beni e le attività culturali.
VESPA FOTOGRAFA RENZI A PORTA A PORTA
E ancora: la Diva Cinematografica Srl, che sul proprio sito tra le trasmissioni per le quali ha lavorato elenca Agorà, Geo e Geo, La storia siamo noi e Porta a Porta; la Euroscena srl, società che “nel 2012 ha fatturato 5,365 milioni di euro” specializzata nelle riprese di Silvio Berlusconi che ha seguito negli anni in trasmissioni pubbliche e interviste; La Grande Mela srl che tra i lavori fatti sul proprio sito cita anche la fortunata serie Gomorra. E di imprese finite nel mirino dell’Antitrust ce ne sono ancora tante: da Industria e Immagine a MAV Television, da New Telecinema, a Obiettivo Immagine e tante altre ancora.
LUIGI GUBITOSI OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI
L’istruttoria è ancora in corso ma leggendo la relazione di avvio di procedura dell’Autorità si scoprono aspetti interessanti. “In via generale - è scritto nella relazione - si osserva che i fatti segnalati alla Rai mediante segnalazioni anonime hanno trovato riscontro il più delle volte in relazione al generalizzato aumento dei costi orari richiesto per lo svolgimento del servizio. Inoltre in alcuni casi, l’assegnatario indicato nelle missive anonime, di cui alcune spedite antecedentemente all’apertura delle buste è risultato confermato”.
Poi viene spiegato che: “dalle analisi svolte sui dati resi disponibili dalla RAI emergono diversi indici di possibili comportamenti collusivi tenuti in occasione del complesso delle gare analizzate.” “L’incremento dei prezzi di aggiudicazione - spiega il garante della concorrenza - si è verificato per le procedure più importanti, assegnate prima dell’inizio della nuova stagione televisiva.
FEDERICA SCIARELLI a chi lha visto
Per dare un’idea della rilevanza delle gare in questione, basti considerare che il valore medio per le 20 commesse del periodo da luglio a ottobre 2013 è stato circa tre volte superiore rispetto a tutte le altre gare assegnate nel 2013.” Secondo l’Antitrust quindi “appare evidente e allo stesso tempo anomalo quanto avvenuto nell’estate 2013, quando per la ventina di gare che costituiscono la tornata più importante dell’anno è rilevabile un abbattimento dello sconto praticato dagli aggiudicatari, risultato mediamente inferiore a un quinto di quello “storico”.
Tale circostanza si accompagna alla frequente riassegnazione della commessa al precedente affidatario. Inoltre, tale risultato è conseguenza di una politica di offerta con sconti molto bassi da parte di tutte le imprese invitate a partecipare alle varie procedure, e non solo dei vincitori; le medesime imprese hanno tendenzialmente presentato le offerte di importo maggiore nelle gare non aggiudicate, in dissonanza con una politica di prezzo ben più aggressiva in occasione delle procedure in cui sono risultate vincitrici.” L’indagine dell’Antitrust è ancora in corso, come quella della Procura di Roma.
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