
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
1. TVBLOG
La7 La prima puntata di DiciannoveEquaranta, con Giovanni Floris (live e recensione) ha registrato un ascolto di 258.000 telespettatori, share del 1.45%.
2. DAGOREPORT
Se Floris a La7 ha ingaggiato come consulente Giulio Anselmi, il Corriere annuncia che Giannini stia contattando, come sondaggista di Ballarò al posto di Pagnoncelli, la berluschina Alessandra Ghisleri. E che fine farà la consulenza a Ballarò del renzian-napoletanian Geremicca, tanto amico di Giova che l'ha tenuto (pare a 45mila euro l'anno) senza che si vedesse molto dalle parti della redazione? Ah saperlo...
3. FLORIS, SOLITO COPIONE: ATTACCHI AL PREMIER
Paolo Bracalini per il Giornale
Traino o doppione? Una striscia di notizie col tema caldo del giorno, prima del tg con le notizie e i temi caldi del giorno. E’ da vedere se la formula ideata da Giovanni Floris per la Rai (non interessata al pacchetto) e proposta con successo a La7, non cozzi con un'altra primadonna nell'affollatissimo parterre di conduttori-giornalisti della rete: Enrico Mentana. Il primo test di DiciannovEquaranta (debutto con intervista a Susanna Camusso, non proprio elettrizzante, che spara su Renzi) alimenta il sospetto. Scenografia da telegiornale, con Floris versione mezzobusto, a metà tra un notiziario e un talk show condensato in un quarto d'ora, con ospiti, interviste, servizio, sondaggi.
Molta (troppa?) carne al fuoco in poco tempo. Abbastanza da saziare per le portate successive? L'ex conduttore Rai è andato a nozze con Urbano Cairo che cercava un programma-traino per far partire il TgLa7 da uno share («un piedistallo», dice lui) più alto dell'attuale 3%. Una richiesta - racconta l'editore - partita proprio da Mentana. L'effetto scia può funzionare per alzare lo share medio del tg (l'ambizione è la doppia cifra, un 10%), ma tra giornalisti non contano solo i numeri.
Mentana non si è mai trovato un «competitor» diretto a ridosso del suo tg, ma sempre traini (mosci) di altro genere: dalle battutine della comica sarda Cucciari ai tegami della Parodi al telefilm. La striscia di Floris può fare meglio e dare un gonfiatina agli ascolti del telegiornale, ma giocando sul medesimo campo (ricerca di notizie, intervista al protagonista del giorno, sondaggi, possibilmente qualche scoop) rischia di tagliare le gambe al tg che punta gli stessi obiettivi.
Traino o doppione? Un rischio che non corre solo il tg, in un palinsesto farcito dalle discussioni di politica dalle sei del mattino a notte fonda. Il martedì, per dire, ci sarà Floris nel pre-tg, poi il tg di Mentana, poi Otto e mezzo, quindi ancora Floris con il nuovo talk show, e di notte un altro talk. Rischio fortissimo di indigestione, oltrechè di doppione.
La scaletta di Mentana, sempre scandita come fosse l'11 settembre 2001, dopo un quarto d'ora abbondante di notizie potrebbe sembrare una zuppa meno sapida. Sarà per questo che Mentana ha accolto Floris con una frecciatina, alla presentazione dei palinsesti della rete? «Il solo che ride» ha postato su Facebook , con una foto di un Floris gongolante.
Di motivi per ridere Floris ne ha diversi, avendo strappato un supercontratto da 4 milioni di euro, da un editore che non ha fama di spendaccione, in tempi di magra pubblicitaria, e in una rete già strapiena di conduttori. Tutto merito del suo agente Beppe Caschetto - dicono nell'ambiente - qui anche nelle vesti di produttore.
melissa satta ed urbano cairo 1b12
Prossimamente invece il derby tra ex: Floris con il nuovo talk di Martedì contro il suo ex Ballarò, condotto dal suo ex frequente ospite Massimo Giannini. L'ex vicedirettore di Repubblica si scontra con un eredità del 13,5% di share medio nell'ultima stagione (in caduta, ma sempre alta). Floris invece con l'incognita di un nuovo prodotto, sempre che riesce a farlo nuovo, su una rete nuova.
Sul suo talk sono stati investiti molti soldi, la squadra che lo affianca ha dimensioni da kolossal. In più Floris si è portato via, oltre alle copertine di Crozza (altro cliente di Caschetto) e i cartelli di Pagnoncelli, parecchi storici autori e inviati, lasciando a Giannini sedie e monitor. Sfide extra-rete e intra-rete. Ma la vera sfida, per tutti, è vincere l'effetto noia da troppa politica in tv.
4. LA GHISLERI A UN PASSO DA RAITRE
Paolo Conti per Corriere.it
MATTEO RENZI ALLA FESTA DEL PD CON FEDERICO GEREMICCA
Il duello più atteso della stagione televisiva si arricchisce di una guerra tra sondaggisti. Martedì 16 settembre, in prima serata, sarà confronto aperto non solo tra Giovanni Floris su La7 con il suo nuovo programma «Di Martedì» e Massimo Giannini che propone da Raitre una rinnovata edizione di «Ballarò» dopo dodici anni condotti proprio da Floris. Accanto a loro si sfideranno Nando Pagnoncelli (come si sa ormai da tempo, anche lui ha lasciato la Rai per seguire la squadra di Floris a La7, proprio come ha fatto Maurizio Crozza) e Alessandra Ghisleri.
Una novità non secondaria: proprio in queste ore Giannini in prima persona con il sostegno del direttore di Raitre, Andrea Vianello, è impegnato in una trattiva (che sembra a un passo dalla conclusione) con Alessandra Ghisleri, da anni considerata la sondaggista di fiducia di Silvio Berlusconi. L’accordo ancora non c’è formalmente, e non sembra per motivi economici: la Rai insiste per ottenere dalla Ghisleri l’esclusiva per le sue prestazioni professionali in televisione. Ma nelle prossime ore è probabile che il nodo si sciolga.
ANTONIO BASSOLINO FEDERICO GEREMICCA
La scelta di Alessandra Ghisleri, al di là della sua riconosciuta abilità professionale (nel 2006 fu l’unica a prevedere una distanza ristretta tra i candidati premier Silvio Berlusconi e Romano Prodi), costituirebbe un vantaggio anche di immagine non solo per «Ballarò» ma anche per tutta Raitre. L’arrivo di una professionista notoriamente stimata e ascoltatissima dal leader di Forza Italia sottrarrebbe il nuovo «Ballarò» da un’etichetta «di sinistra» che la trasmissione potrebbe facilmente ritrovarsi.
E lo stesso Giannini ha chiarito la sua linea in una recente intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera: «Credo nella militanza giornalistica, e non vi rinuncerò. Intendo dire come la penso sui vari argomenti. Ma basandomi su dati, fatti, numeri; non su pregiudizi ideologici»
Ieri sera Giovanni Floris ha in qualche modo anticipato la sfida partendo su La7 con la sua striscia quotidiana dal lunedì al venerdì «Diciannoveequaranta», appunto alle 19.40. Proprio la questione dell’approfondimento serale prima del tg era stata una delle ragioni della frattura tra l’ex conduttore di «Ballarò» e la Rai. Prima ospite in studio è stata Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
Anche Pagnoncelli ha affrontato la sua prima prova quotidiana nel nuovo impegno per La7. Floris ha mantenuto la promessa editoriale: una scrivania e una telecamera, schede, interviste e contributi esterni. Oggi si saprà il risultato in termini di ascolti e sarà interessante capire se, e come, la nuova presenza di Giovanni Floris in quella fascia avrà per esempio tolto pubblico al preserale di Raiuno («Reazione a catena»).
Ma soprattutto sarà importante scoprire, per il nuovo palinsesto de La7, quanto «Diciannoveequaranta» potrà rappresentare un traino per il Tg condotto da Enrico Mentana. Tutta materia in vista del confronto di martedì 16 settembre sera.
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