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IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – IERI MI SONO VISTO SU DISNEY+ “A THOUSAND BLOWS”, SERIE DI PUGILI DI FINE ’800 NEL VIOLENTO EAST END LONDINESE CON STEPHEN GRAHAM, CHE AVRETE AMATO COME IL PADRE IN “ADOLESCENCE”. LA SCENEGGIATURA PUNTA TROPPO SUI TEMI CHE VANNO DI MODA ADESSO, INTEGRAZIONE, FORTI PERSONAGGI FEMMINILI, MA LE RIPRESE DI BOXE SONO ESTREMAMENTE BEN FATTE – SU AMAZON PASSANO ALCUNI DEI CAPOLAVORI DI FELLINI E PASOLINI COME “I VITELLONI”, “LO SCEICCO BIANCO”, “ACCATTONE”, “ MAMMA ROMA”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ieri mi sono visto su Disney+ tutta la prima stagione di “A Thousand Blows”, saga inglese di pugili di fine ’800 nel violento East End londinese, scritta dal prolifico Steven Knight di “Peaky Blinders”.
Diretta forse da un po’ troppi registi, Ashley Walters, Dionne Edwards, Katrin Gebbe, Nick Murphy, Tinge, Coky Giedroyc, che vede protagonisti due fratelli giamaicani, Malachi Kirby e Francis Lovehall, sbarcati a Londra con 4 scellini in tasca in cerca di fortuna, la Regina degli Elefanti, una banda di ladri donne, la spettacolare Erin Doherty che avete visto come psicologa nella terza puntata di “Adolescence”, e un pugile violento e padronale bianco, lo Stephen Graham, che avrete amato come il padre in “Adolescence”.
Come “Peaky Blinders” è un action storico molto curato in tutto, scenografie, ambientazioni, costumi, fotografia, ha giovani registi e attori di talento. Magari la sceneggiatura ha qualche banalità e qualche buco, si punta troppo sui temi che vanno di moda adesso, integrazione, africani-giamaicani-cinesi, su forti personaggi femminili, ma le riprese di boxe sono estremamente ben fatte. Stephen Graham è uno spettacolo in versione pugile che vuole massacrare i suoi avversari.
E lancia due nuovi attori di talento, Erin Doherty, bravissima, e Malachi Kirby, che abbiamo visto, come tanti altri attori neri inglesi tra i protagonisti di “Small Axes”, la bellissima serie di Steve McQueen, assurdamente mai arrivato in Italia. “A Thousand Blows”, ripeto, anche se non è all’altezza di “Adolescence”, la serie da non perdere in questi giorni, o di “The Sudio”, altra serie grandiosa del momento, si vede con grande piacere. Ti resta solo la rabbia, dopo sei puntata, del rimando alla prossima stagione. Purtroppo sarei andato avanti.
Mi sono visto anche, su Sky, un ottimo film inglese che mi ero perso al cinema, e che vi consiglio, “Cattiverie a domicilio”, terzo film di Thea Sharrock, scritta benissimo da Jonny Sweet, ma soprattutto interpretata benissimo da due star non solo del cinema UK, l’inglese Olivia Colman e l’irlandese Jessie Buckley. Siamo a Littlehampton, paesino di pescatori inglese poco dopo la Grande Guerra, pieno di vedove e di zitelle.
Agita la piccola comunità, soprattutto femminile, il caso di una serie di volgarissime lettere di insulti che qualche misterio hater manda alla pia e cast Edith Swan, cioè Olivia Colman, che vive con il burbero e antipatico padre, Timothy Spall, e con la vecchia nonna, Gemma Jones. I sospetti cadono su una sboccata ragazza irlandese, Rose Gooding, cioè Jessie Buckley che vive con la figlioletta e con un amante giamaicano, sempre Malachi Kirby. Per la polizia locale, anzi, non ci sono altri possibili sospettati. E’ lei.
Ma una donna poliziotta, la Anjana Vasan di “Spider Man” e “Black Mirror”, riesce a riaprire il caso con l’aiuto della comunità femminile. Siamo nel pieno del cinema inclusivo e al femminile di oggi, chevelodicoaffà, ma le due attrici, come tutte le altre, sono bravissime. E l’energia, grazie al cast, si sente. Solo gli inglesi sanno fare questo tipo di film.
Per i fan dei grandi classici, vi ricordo che su Amazon passano un raro film spionistico di propaganda anti-hitleriana di Fritz Lang, “Prigioniero del terrore” con Ray Milland e Marjorie Reynolds girato nel 1944, tratto da un romanzo di Graham Greene. Sfortunatamente Lang non riuscì a far riscrivere la sceneggiatura, opera di Seton I. Miller, che era anche produttore del film. Né Lang né Greene, che molto stimava Lang, erano soddisfatti di "Prigioniero della paura".
Ma anche “Carica eroica”, diretto nel 1952 dal comandante Francesco De Robertis, ricostruzione dell’ultima carica del Savoia Cavalleria nella campagna di Russia a fianco dei tedeschi. Tra gli attori minori troviamo addirittura Domenico Modugno, non ancora scoppiato come cantante e Gigi Reder. Ma passano anche capolavori di Fellini e Pasolini come “I vitelloni”, “Lo sceicco bianco”, “Accattone”, “ Mamma Roma”. O stravaganze che mi piacerebbe vedere come “Il mostro di Firenze”, crime diretto da Cesare Ferrario, penso terribile.
A Thousand Blows
il mostro di firenze di cesare ferrario
il mostro di firenze di cesare ferrario
mamma roma
anna magnani. mamma roma
anna magnani mamma roma
FRANCO CITTI PIER PAOLO PASOLINI - SUL SET DI ACCATTONE
anna magnani mamma roma
lo sceicco bianco
accattone franco citti
pasolini sul set di accattone
lo sceicco bianco
FRANCO CITTI - ACCATTONE
i vitelloni
a thousand blows
carica eroica
a thousand blows
a thousand blows
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