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IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – STASERA ALLE 21 ALL’ARENA ARCHEOLOGICA DI SANTA CROCE IN GERUSALEMME, A ROMA, DARIO ARGENTO PRESENTERÀ UN CAPOLAVORO COME “C’ERA UNA VOLTA IL WEST” – SU AMAZON VI CONSIGLIO CALDAMENTE “SHAMPOO”, CON WARREN BEATTY PARRUCCHIERE TROMBATORE E CARRIE FISHER AL SUO ESORDIO, CHE LO AVVICINA CON UNA SERIE DI DOMANDE CHE VANNO DA “SEI FINOCCHIO?”, “PERCHÉ NON MI VUOI DIRE CHE SEI FROCIO?”, “TI SCOPI MIA MADRE?” AL DEFINITIVO “VUOI SCOPARE?”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Meglio buttarsi su un vecchio film. Ancora meglio nelle arene estive. Stasera alle 21 all’ Arena Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme Dario Argento presenterà un capolavoro come “C’era una volta il West” di Sergio Leone, che scrisse assieme a Bernardo Bertolucci.
VINCENT CASSEL SAMUEL L. JACKSON DAMAGED
Ieri sera, spinto da un cast che spingeva Samuel L. Jackson e Vincent Cassel mi sono visto in streaming, Amazon, un bruttissimo thriller scozzese, “Damaged”, diretto da Terry McDonaugh, che aveva fatto un film che non era male…, ma scritto, prodotto e interpretato da Gianni Capaldi, scozzese di origine italiano che è un po’ il vero protagonista.
Attratti da chissà quale Film Commission scozzese o da quale tax credit ribaldo, Samuel L. Jackson, che non fa altro che bere per due ore e Vincent Cassel, ancora meno convinto, si spostano a Edimburgo per risolvere il caso di un serial killer che uccide e fa a pezzi le donne del posto. Le due star hanno affrontato anni prima in America un caso analogo, mai risolto, dove ci rimase secca anche la fidanzata di Samuel L. Jackson. Gianni Capaldi l’ispettore scozzese che conduce le ricerche senza capirci molto. Brutto? No. Bruttissimo. Senza capo né coda.
Per riprendermi mi sono buttato su Amazon nel recupero di un vecchio classico di Hal Ashby girato nel 1974, ma ambientato in pieno 68, che vi consiglio caldamente, “Shampoo”, scritto da Robert Towne, lo sceneggiatore di “Chinatown”, e da Warren Beatty, che ne è anche protagonista nel ruolo di George, un parrucchiere trombatore con capelli assurdi e phon nella cinta dei pantaloni come fosse una pistola molto richieste dalle signore di Los Angeles che si muove su una spettacolare moto Triumph che guida senza casco spostandosi da una villa all’altra della città. Ovviamente, come da copione, George se le tromba tutte.
Da Lee Grant, che vinse l’Oscar!, la moglie del miliardario Lester, un grande e orrendo Jack Warden che pensa solo alla borsa, alle elezioni di Nixon e alla figa, a Julie Christie, l’amante di Lester, ma si tromba anche la figlia di Lester, Carrie Fisher al suo esordio, che lo avvicina con una serie di domande che vanno da “sei finocchio?”, “perché non mi vuoi dire che sei frocio?”, “ti scopi mia madre?” al definitivo “vuoi scopare?”.
Ma George si tromba pure la scombinata Goldie Hawn, bambolina che vorrebbe fare il cinema. Ovviamente a tutte queste ragazze, fra una scopata e l’altra, fa anche i capelli. Ora vi dico le cose più interessanti che rendono il film un oggetto assolutamente di culto. Tutto si svolge in 24 ore alla viglia delle elezioni di Nixon, a pochi mesi di distanza dall’omicidio di Robert F. Kennedy, che avrebbe dovuto essere il vero candidato e non l’inutile Hubert Humphrey.
Elezioni che vediamo quasi in ogni scena del film in tv, che cambieranno l’America. Nixon non era visto in maniera meno mostruosa di Trump dai registi di sinistra di Hollywood. Ma siamo anche alla viglia della strage di Sharon Tate e dei suoi ospiti da parte della banda di Charles Manson e il personaggio del parrucchiere George è modellato proprio su Jay Sebring, il più celebre parrucchiere di Los Angeles, ex di Sharon Stone, che morirà quella notte insieme a lei.
Mettiamoci in più che Warren Beatty si comporta sul set come si comporta nel film. E’ fidanzato con Julie Christie, ma intanto si tromba davvero Goldie Hawn. E la Christie ancora non lo sa. Tutto rende il film qualcosa di unico nel racconto della Beverly Hills e di Hollywood tra il 68, anno di Nixon, e il 69, anno di Manson. Un film come “C’era una volta Hollywood” di Tarantino lo riprende totalmente, riprende proprio lo schermo in scope di Laszlo Kovacs, i movimenti di macchina, il muoversi delle donne.
Ashby testimonia la fine di un mondo puntando sulle elezioni di Nixon e sulla corruzione dei personaggi. Tarantino potrà andare avanti con il massacro di Sharon Tate. Ma poi si ferma, cambiando la storia, offrendoci un happy end di pura nostalgia. Che i più politicizzati Beatty e Ashby non possono accettare. Perché quello che vediamo, la Los Angeles di George e delle sue ragazze sanno bene che tra poco non esisterà più.
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claudio mancini in c'era una volta il west 1
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C ERA UNA VOLTA IL WEST
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VINCENT CASSEL SAMUEL L. JACKSON DAMAGED
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SAMUEL L. JACKSON VINCENT CASSEL DAMAGED
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claudio mancini in c'era una volta il west 3
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