DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Marco Giusti per Dagospia
rebel moon parte 2 la sfregiatrice 7
Che vediamo stasera? Beh Ieri sera mi sono visto su Netflix questo “Rebel Moon. Parte Due” di Zack Snyder con Sophia Boutella e credo sia un film di rara bruttezza. Lentissimo, per arrivare a formare due parti da due ore l’una, stiracchia tutto con inutili flashback. Questa seconda parte, chissà perché intitolata salgarianamente “La sfregiatrice”, quando la protagonista non sfregia proprio nessuno, è un remake non dichiarato de “I magnifici sette”, con gli eroi che si uniscono a difesa dei deboli contadini del pianeta dove si è nascosta la protagonista Kora e combattono contro il cattivissimo Belisarius. 50 minuti di noia totale e poi un’ora e passa di battaglia. Che ci potrebbe portare a una terza parte che non attendiamo con ansia. Pietà.
terence hill renegade un osso troppo duro. 3
Trovo totalmente stracult la copertina di “Libero” ideata da Mario Sechi, “Don Camillo batte Scurati”. E seguita con “Il censurato immaginario non interessa al pubblico di Rai Tre. Il prete anti-comunista e il sindaco Peppone” - non scrivono che è sindaco comunista però - “fanno più spettatori”. Sechi è un genio del trash, aveva già dato la copertina a Scurati con un finissimo “Riecco l’uomo di M. – L’antifascista a gettone”. Tutto questo inutile casino provocato dalla Rai meloniana e giornalisti come Sechi ha provocato la pronta risposta di “The Guardian” che titola invece “Italian author accuses state broadcaster of censorship of antifascist monologue”. Ecco… E deve ancora uscire la serie “M” diretta da Joe Wright tratta dai libri di Scurati… Altro che Don Camillo e Peppone…
al pacino keanu reeves l’avvocato del diavolo
Ma stasera in chiaro cosa vediamo? Su Cine 34 alle 21 ci sarebbe “Renegade. Un osso troppo duro” diretto da E.B.Clucher con Terence Hill in coppia con suo figlio Ross, Robert Vaughn, Norman Bowler. Ross Hill aveva quattordici anni quando girò il film. Purtroppo è morto poco dopo, nel 1990 in un incidente stradale, a 17 anni. Per i genitori fu un colpo durissimo. Su Iris alle 21 avete una curiosa rilettura del Faust, “L’avvocato del diavolo” di Taylor Hackford con Al Pacino come Mefistofele, capo di un potente studio di avvocati di new York, Keanu Reeves è Faust, giovane avvocato di provincia e Charlize Theron è Margherita.
Ci sono anche Jeffrey Jones e Connie Nielsen, che parla italiano nell’edizione originale. Leggo che Keanu Reeves si abbassò il salario per permettere alla produzione di pagare Al Pacino. Quando Pacino lo seppe dette la somma che aveva messo Reeves in beneficienza. Charlize Theron, che aveva rifiutato “Showgirl” per le scene di nudo, qui le accettò perché amava il suo personaggio. La sua scena di nudo in chiesa è clamorosa. Occhio che la casa del ricco depravato Alex Cullen, cioè Craig T. Nelson, è il vero appartamento di Donald Trump all’epoca all’interno della Trump Tower.
Su Canale 20 alle 21, 05 avete il divertente “Ocean's Eight” diretto da Gary Ross con Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Sarah Paulson, la versione al femminile di “Ocean’s Eleven”. Su Rai Movie alle 21, 10 torna il divertente western picaresco di Andrew McLaglen “Bandolero!” con James Stewart, Dean Martin, Raquel Welch, George Kennedy, Andrew Prine, Will Geer, Garry Carey Jr. La Welch era la sola donna del film, mentre Stewart e Dean Martin facevano due fratelli. Ma nessuno ci cascava. Erano un po’ ridicoli. Il film fu un terribile flop.
Su Canale 27 alle 21, 15 passa un capolavoro di Alfred Hitchcock come “Intrigo internazionale” con Cary Grant al massimo della forma, impeccabile sempre e sempre con lo stesso abito, Eva Marie Saint ambigua quanto basta, James Mason capo dei cattivii, Leo G. Carroll, Jessie Royce Landis e Martin Landau. Su Cielo alle 21, 20 avete l’ottimo “Barriere” diretto e interpretato da Denzel Washington con Viola Davis, Jovan Adepo, Stephen Henderson, Russell Hornsby.
denzel washington barriere – fences
Il vero protagonista del film, che ebbe ben quattro nominations agli Oscar, film, sceneggiatura e i due protagonisti, Washington come Troy e Viola Davis come Rose, è il grandioso testo che il commediografo nero (ma di padre tedesco) August Wilson scrisse nel 1983 e che venne portato in scena prima nel 1987 e poi nel 2010 a Broadway proprio da Washington e dai suoi partner Viola Davis e Stephen Henderson, che ritroviamo anche nel film. Lo stesso Wilson, prima della morte nel 2005, aveva scritto una sceneggiatura per il cinema, ma la condizione per qualsiasi trasposizione cinematografica era di avere un regista nero.
Perché interamente neri sono l’intero cast, la storia, il linguaggio e l’ambientazione. Questa spiega anche perché il gran lavoro che deve avere fatto sul testo un commediografo e sceneggiatore importante, ma bianco, come Tony Kushner non è riportato sui titoli di testa, e Kushner è accreditato solo come produttore esecutivo. La storia è quella di Troy Maxson che ogni venerdì pomeriggio torna a casa col suo amico del cuore, Bono, beve quel che può di gin nel cortiletto di casa, sotto gli occhi di Rose, sua moglie, si scontra con i figli, Lyons, che vuole diventare musicista, e Cory, che vuole giocare come lui a baseball.
Ma si può giocare a baseball da campioni se si è neri nella Pittsburgh del 1950? Come se non bastasse, Troy cerca di sorvegliare il fratello Gabe, impazzito per le ferite di guerra, che crede di essere l’arcangelo Gabriele e aspetta che San Pietro gli apra le porte del Paradiso. Ma cerca anche di proteggersi dai suoi scontri, che non vede solo metaforici, col Diavolo e con la Morte. Forse è per proteggersi da loro che Troy cerca di costruire nel cortiletto uno steccato (fences) che protegga la sua famiglia.
Su Italia 1 alle 21, 20 abbiamo l’action “Transporter: Extreme” diretto da Louis Leterrier con Jason Statham, Alessandro Gassman, Amber Valletta, Kate Nauta, Matthew Modine. Rai4 alle 21, 20 propone un poliziesco cinese di due anni fa, “Blind War” diretto da Suiqiang Huo con Pingqing Chen, Dao Dao, Waise Lee, Vincent Matile, Andy On, Alexandre Robillard.
Passiamo alla seconda serata con “Romanzo popolare” uno dei migliori titoli del cinema di Mario Monicelli con Ugo Tognazzi in versione operaio milanese e Michele Placido giovane poliziotto del sud che si contendono la bellissima Ornella Muti. Bella da perdere la testa. Dialoghi riscritti da Beppe Viola e Enzo Jannacci, che firma anche le musica e, se non sbaglio, doppia Pippo Starnazza. Occhio a un giovane Alvaro Vitali.
Su Rai Movie alle 23 avete il vecchio western di Raoul Walsh “Duello all’ultimo sangue” con Rock Hudson, Donna Reed, Phil Carey, Lee Marvin, Roberta Haynes, Leo Gordon. Girato in 3D da Raoul Walsh che, avendo un occhio solo, non riusciva a percepire il 3D. Rock Hudson, protagonista perché bono, ma non grande attore, non riusciva a imparare le battute. La7 alle 23, 15 propone il raro mafia movie “Il caso Pisciotta” diretto da Eriprando Visconti, prodotto da Carlo Pontio con Tony Musante, Carla Gravina, Corrado Gaipa, Salvo Randone, Antonio Casagrande, Saro Urzì, un giovane Michele Placido, sua moglie di allora Simonetta Stefanelli, Duilio Del Prete e perfino Nino Terzo in un ruolo drammatico.
Me lo ricordo come un buon film, piuttosto solido. Ma Pisciotta, luogotenente traditore di Salvatore Giuliano, non si vede mai. E’ già morto all’inizio del film. Su Iris alle 23, 50 passa il fantascientifico con robot femmina supersexy “S1mØne” di Andrew Niccol con Al Pacino, Rachel Roberts , Catherine Keener, Winona Ryder, Jay Mohr. Ma la vera sorpresa per cinefili è “Invito a una sparatoria” di Richard Wilson con Yul Brynner, Janice Rule, George Segal, Pat Hingle, Strother Martin, Rai Movie alle 0, 30, grande e bizzarrissimo western dove Yul Brynner interpreta Jules Gaspard d'Estaing, un sofisticato e aristocratico pistolero creolo di New Orleans dalle camicie di pizzo e dall’eterno sigaro in bocca che suona il clavicembalo, chiamato in una fetente cittadina dal boss del posto, Pat Hingle, per riportare l’ordine.
Ma si innamora della bella Janice Rule, moglie di un soldato sudista appena tornato a pezzi dal fronte. Lo doveva dirigere lo stesso produttore, Stanley Kramer con Rod Steiger protagonista. Poi lo affidò a Richard Wilson, amico storico di Orson Welles e suo produttore esecutivo, e diventa un film del tutto particolare. Al grido di “Che ci dò che ci do” torna “Il lupo di mare”, tarda commedia sexy di Maurizio Lucidi con Andrea Roncato, Gigi Sammarchi, Kara Donati, Kerry Hubbard, Milly D'Abbraccio. Primo film di Andrea fuori dalla coppia, anche se poi Gigi è comunque la sua spalla, ideato probabilmente per Enrico Montesano qualche anno prima.
Andrea è il cameriere mandrillo Silvestro che si divide tra decine di femmine. Fino a quando la storia non approda al romanzetto d’amore e alla vendetta simil-femminista delle ragazze, il film è notevole. Lasciato in balia di se stesso, Andrea è una vera forza comica. Batte puntualmente tutto il repertorio di playboy di provincia sempre sul checidòchecidò… “Champagne? Ne abbiamo anche di quello…”, “E’ tempo di migrazione, guarda quanta bella passerona”, “Non rimango mai senza benzina”. “Questo non è il Poseidon è il Figheidon”.
Su Rete 4 alle 2, 05 uno dei migliori film di Giuseppe Tornatore, “Una pura formalità” con Gérard Depardieu, Roman Polanski, Sergio Rubini e un sempre grande Tano Cimarosa. Rai Movie alle 2, 10 presenta “L’amore rubato” diretto da Irisch Braschi, tratto da un romanzo di Dacia Maraini con Gabriella Pession, Francesco Montanari, Stefania Rocca, Alessandro Preziosi. Su Iris alle 2, 20 avete il curioso action “Compagnie pericolose” di Brian Koppelman, David Levien con Barry Pepper, Vin Diesel, John Malkovich, Dennis Hopper, Andrew Davoli, Seth Green.
Bello il tardo western, un bel po’ comedy, di Blake Edwards “Uomini selvaggi” con William Holden, Ryan O'Neal, Karl Malden, Lynn Carlin, Joe Don Baker, Tom Skerritt, James Olson, Iris alle 3, 55. Girato a Nogales, Arizona, dove William Holden aveva girato il suo primo western 30 anni prima. Blake Edwards, che credeva molto al film ritenendo la sua opera migliore, montò tre ore che riteneva perfette. La produzione, che non ci credeva, lo tagliò di 40 minuti e lo rimontò. Alla fine uscì con una durata di 106 minuti. Il director’s cut successivo lo portò a 136. Stasera vedrete una copia che dura 110. Che vi devo dire?
Chiudo col classico del cinema erotico, “Emanuelle in America”, Cine 34 alle 4, 15, terzo film della serie della Emanuelle, una emme sola, di Laura Gemser, ma il secondo diretto dal nostro maestro del porno Joe D’Amato, ancora scritto da Maria Pia Fusco e da Piero Vivarelli, e tra i primissimi a inserire scene hard sullo schermo, addirittura con Marina Frajese, che debutta così nel genere. Assieme a Laura Gemser ci sono Gabriele Tinti, Roger Browne, celebre 007 all’italiana che torna a fare la spia, Riccardo Salvino, la bellissima Lorraine De Selle e la star del cinema erotico Paola Senatore.
laura gemser paola senatore emanuelle in america
Come ho detto è però il primo film dove Joe D’Amato, osa inserire, sembra solo per l’estero, ben quattro vere scene hard con Marina Frajese e Rick Martino (Grattarola, storico dell’hard scrive fellatio+coito). Ripeterà l’operazione due anni dopo, nel 1979, con “Immagini di un convento”, sempre con la Frajese in versione hard, che vidi personalmente in sala nel celebre Teatro Filodrammatico di Trieste. E ne rimasi davvero sbigottito. La nostra Emanuelle, questa la storia, fa la fotoreporter scandalistica in giro per il mondo, da Venezia ai Caraibi.
Incontra così un giovane ecologista nevrotico che calma con il “metodo Emanuelle”, cioè una megapompa, funziona sempre, poi un miliardario collezionista di donne alla Trump, quindi finisce in un harem, in un bordello per sole donne e infine in mezzo a un’orgia in quel di Villa Medici a Roma. Mi raccontò un artista romano, che faceva da arredatore sul film, che i dirigenti di Villa Medici, la gloriosa Academie de France, non sapevano minimamente che stessero girando un porno e Joe D’Amato si scatenò in quella che è la scena più di culto del film, secondo il mio amico assolutamente hard, che certo non vedrete per intero nella copiazza supertagliata di Cine 34.
Per Joe D’Amato la scena hard di Marina Frajese, che si vide sicuramente in Germania e in Francia, è probabilmente la prima di tutto il nostro cinema a luci rosse. Nel finale c’è anche un finto “snuff” movie, con dei guerriglieri che torturano le donne, ma è tutto costruito da Giannetto De Rossi, il mago dei trucchi prospettici di “Zombi 2”. Da noi il film venne massacrato dalla censura, ritenuto “offensivo del comune senso del pudore e privo di valori artistici” (ma va?) dal Tribunale di Avellino. Paola Senatore, che scivolerà poi nell’hard, venne multata con tre mesi di reclusione e 400 mila lire di multa.
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