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IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? AVETE “ORIZZONTI DI GLORIA”, CELEBRE FILM ANTI-MILITARISTA DEL 1957 CHE EBBE PROBLEMI OVUNQUE QUANDO USCÌ – IL PIÙ MODERNO DELLA SERATA È PERÒ “HOW TO HAVE SEX”, SU TRE RAGAZZETTE CHE VANNO IN GRECIA IN CERCA DI SBALLO E DI SESSO – ALTERNATIVE? PASSA “HABEMUS PAPAM”, PER ME L’ULTIMO BUON FILM DI NANNI MORETTI, E IL FUORI DI TESTA “JOHN WICK 4” – NELLA NOTTE TROVATE “RICCHI, RICCHISSIMI… PRATICAMENTE IN MUTANDE” E “YETI – IL GIGANTE DEL XX° SECOLO”, UN GRAN DIVERTIMENTO PER CHI ADORA I FILM BRUTTI E ASSURDI… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

orizzonti di gloria

 

Che vediamo stasera in chiaro? Intanto avete “Orizzonti di gloria” diretto da Stanley Kubrick, scritto da Calder Willingham, Jim Thompson e Kubrick stesso con Kirk Douglas, Ralph Meeker, Adolphe Menjou George Macready, Timothy Carey, su Rai Movie alle 21, 10, celebre film anti-militarista del 1957 che ebbe problemi ovunque quando uscì.

 

joe turkel orizzonti di gloria

Circolavano frasi come “Il patriottismo è l’ultimo rifugio dei mascalzoni”, che non potevano piacere ai militari di tutto il mondo. In Francia, visto che i protagonisti erano soldati francesi che si rifiutavano di combattere e per questo condannati a morte, venne vietato fino al 1975. In Spagna, sotto la dittatura di Franco, venne addirittura proibito.

 

“E’ un film che rimarrà per sempre un grande film. Non devo aspettare 50 anni per saperlo. Lo so da subito”, disse Kirk Douglas che era anche produttore. Kubrick fece rifare una scena al vecchio attore Adolphe Menjou 17 volte. Menjou si infuriò e decise di andare in pausa pranzo. Ma Kubrick gliela fece rifare.

orizzonti di gloria

 

L’idea del film era di Kubrick, che portò il copione a Kirk Douglas, che si innamorò del progetto. “Stanley, non credo che possa fare una lira, ma dobbiamo farlo”. Discussero a lungo anche se cambiare o no il finale del romanzo. Ma non lo fecero.

 

how to have sex

Il film più moderno della serata è però quello di Cielo alle 21, 20, “How To Have Sex”, opera prima scritta e diretta dall’inglese Molly Manning Walker, molto attiva come direttrice della fotografia, presentato a Cannes a  Un Certain Regard e diventato un successo inaspettato. Nel film sono di scena tre ragazzette del liceo, interpretate dall’esplosiva Mia McKenna-Bruce,Enca Lewis e Lara Peake, che vanno in vacanza in Grecia, a Malia, in cerca di sballo e di sesso. Come dice appunto il titolo.

 

HOW TO HAVE SEX

Ma non funzionerà tutto come previsto. Perché le cose sono più complicate di come le pensano le ragazzette che si preparano a quella che definiscono da subito la migliore vacanza della loro vita. Quasi a metà tra il ben più scatenato “Spring Breakers” e il molto più triste “Aftersun”, senza moralismi, mostra anche l’impreparazione alla vita di questi ragazzi e ragazze che non sanno andare oltre il bere, fumare e vomitare.

 

Il personaggio di Tara, cioè di Mia McKenna-Bruce, che sembra il più forte, sarà quello che maggiormente si scontrerà con la realtà del rapporto uomo-donna nelle feste con scopate che non possono che finire come le feste di Grillo junior in Sardegna. Ovviamente il cuore del film è nella svolta che le cose prendono quando, tra un vomito e l’altro, si materializza il fare sesso del titolo. Che non è quello che pensavano Tara e le sue amiche.

 

habemus papam

 Rai Tre alle 21, 20 passa l’ottimo "Habemus Papam” di Nanni Moretti con Michel Piccoli, Nanni Moretti, Margherita Buy, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Fece colpo nel 2011 il fatto che il cinema italiano preferisse mandare agli Oscar “Terraferma” di Emanuele Crialese piuttosto che "Habemus Papam” di Nanni Moretti. Ovvio che il film di Moretti non avrebbe avuto nessuna chance per l’Oscar.

habemus papam

Un film sul Papa diretto da un ateo… Un papa, inoltre, che non fa niente, gira per Roma e poi rifiuta di fare il papa… Tutto al ritmo di un buon augurale “Todo cambia” di Mercedes Sosa (vallo a spiegare agli americani che vorrebbe essere un annuncio di cambiamento). E neanche un po’ di Morricone. Poi tutte quelle sicurezze di vittoria da Cannes con i giornalisti italiani sempre pronti a fare i tifosi. Anche lì non vinse nulla. Ma era un buon film, almeno per me l’ultimo buon film di Moretti, profetico, sensibile, con un meraviglioso Michel Piccoli ancora presente e una banda di cardinali favolosa, Harold Bradley, Peter Boom, Camillo Milli, Renato Scarpa.

renato scarpa habemus papam

 

Tutti vecchi amici, tutti intervistato da Stracult, a parte Peter Boom (non feci in tempo) e tutti ormai morti, ahimé, compreso Piccoli. Ma qui li ritrovate in gran forma mentre giocano a pallavolo. Quell’anno, ricordo, il vero boom nel cinema italiano furono 50 milion di incasso per “Che bella giornata” con Checco Zalone.

 

bagnomaria

Alternative? Ci sarebbe, Cine 34 alle 21, il trashissimo “Bagnomaria” diretto e interpretato da Giorgio Panariello quando faceva ancora i personaggi, il bagnino, l’ubriaco Merigo, il bambino Simone, il pr del Chiticaca di Orbetello (“Si nota il marsupio?”), con Manuela Arcuri come la bombolonaia bona, un esordio che tutti notammo, Andrea Cambi, Ugo Pagliai e il duo Lillo e Greg in una partecipazione assurda. Il film non è bello, anzi, ma il primo Panarielo super-popolare era una bomba. Tutto girato negli stabilimenti doveva aveva l’ombrellone la famiglia Cecchi Gori. Attenzione… Altro che il Twiga….

 

non conosci papicha

Tv2000 alle 21, 10 propone “Non conosci Papicha” di Mounia Meddour Gens con Lyna Khoudri, Shirine Boutella, Zahra Doumandji, Amira Hilda Douaouda, Marwan Zeghbib, dove una ragazza, nell’Algeria degli anni ’90 cerca di imporre le sue idee libertarie in una società sempre più oppressiva. Canale 20 alle 21, 10 propone “La Mummia. La tomba dell’imperatore Dragone” diretto da Rob Cohen con Brendan Fraser, Jet Li, Maria Bello, John Hannah, Michelle Yeoh, Luke Ford, Russell Wong. Sembra che sia il peggiore della trilogia, con effetti speciali impossibili. Ma ha giustamente i suoi fan.

50 sfumature di rosso

 

Su La5 alle 21, 10 la terza parte di un’altra saga, “Cinquanta sfumature di rosso”, diretto da James Foley con Jamie Dornan, Dakota Johnson, Eric Johnson, Rita Ora, Marcia Gay Harden, Tyler Hoechlin. Il primo l’ho visto, il secondo a malincuore pure, il terzo… Ricordo buono il “Jane Eyre” di Franco Zeffirelli con Charlotte Gainsbourg, William Hurt, Anna Paquin, e Elle Macpherson. Ma ci sono anche le adorabili Geraldine Chaplin, Joan Plowright, Billie Whitelaw e altre signore inglese del teatro ottime per dividere il tè il pomeriggio.

jane eyre di franco zeffirelli

 

Proprio Billie Whitelaw ricordava che William Hurt e Franco Zeffirelli, coi quali lei aveva ottimi rapporti, litigarono e si scontrarono per tutto il tempo della lavorazione del film. Non ne dubitavo. Non a caso il ruolo di Rochester doveva andare a Jeremy Irons. Ma tra gli impegni politici di Zeffirelli, al tempo senatore di Forza Italia, e quelli di vacanze con la famiglia di Irons, si finì per sostituirlo.

jane eyre di franco zeffirelli

 

 Sembra che lo scontro tra Zeffirelli e Hurt fosse nato dopo l’imposizione del produttore, il porcone Harvey Weinstein, di inserire nel ruolo di Blanche Elle Macpherson, bellissima modella ma pessima attrice. In un primo tempo avrebbe dovuto esserci Elizabeth Hurley, che uscì presto dal film. Zeffirelli subì le imposizioni di Weinstein senza fiatare. E Hurt si infuriò. Altre voci dal set dicono invece che la scelta della modella fu un piacere che  Zeffirelli fece all’avvocato Agnelli. Magari sono vere entrambe le cose. Occhio a Maria Schneider nel ruolo di Bertha.

ring 0 the birthday

 

Mediaset Italia 2 alle 21, 15 propone l’horror giapponese “Ring 0: The Birthday” di Norio Tsuruta  con Yukie Nakama, Takeshi Wakamatsu, Yoshiko Tanaka, Ryûji Mizukami. Su Canale 27 alle 21, 20 passa la commedia “A casa con i suoi” di Tom Dey con Matthew McConaughey, Sarah Jessica Parker, Zooey Deschanel, Justin Bartha.

john wick 4

 Bel colpo quello di Rai 4 che alle 21, 20 passa il fuori di testa “John Wick 4” diretto con encomiabile energia da Chad Stahelski, 2 ore e 49’ dove l’azione non si ferma mai e non osiamo pensare cosa fosse la versione di 3 ore e 49’, con un Keanu Reeves favoloso ma invecchiato, quando deve rifare per la terza volta i 222 gradini che lo portano al finalone al Sacre Coeur de Montmartre, lo vediamo proprio provato.

 

john wick 4

Il film è una bomba assoluta. Non amo particolarmente gli action movie, ma questo è davvero sublime. Da saltare sulla sedia, anzi sul divano. Non solo l’azione non si ferma mai e il John Wick di Keanu Reeves non ha quasi battute a parte l’iniziale “Sei pronto?” – “Sì” che dice al suo Caronte Laurence Fishburne, ma ognuna delle lunghissime, incredibili scene di guerra, a Osaka a Berlino a Parigi, è coreografata divinamente, inventiva, piena di sorprese e di citazioni, da “I guerrieri della notte” a “Highlander” (c’è pure Clancy Brown!).

 

john wick 4 4

Non c’è nessun tipo di ricerca psicologica del personaggio, l’unico gesto di umanità di John Wick è quando preferisce salvare il cane killer che addenta le palle dei cattivi piuttosto che sparare a chi lo sta per uccidere, ma anche gli altri si muovono per poche rudimentali idee, Ian McShane deve vendicare la morte del suo compagno Charon (il gigantesco Lance Reddick, scomparso da poco), il Marchese di Bill Skarsgard vuole solo il potere, la stupenda spadaccina giapponese Rina Sawayama vorrà vendetta.

 

john wick 4 5

Se si parla, il copione è di Michael Finch e Shay Hatten, si recitano frasi fatte o battute celebri, Laurence Fishburne cita addirittura Dante all’inizio del film (“Per me si va nella città dolente…”) aprendo allo spettatore le porte dell’inferno (“Lasciate ogni sperava o voi ch’intrate”).

 

Insomma, è tutto costruito come un gigantesco  fumetto citazionista, un cartoon alla Bugs Bunny, dove di volta in volta John Wick, alla sua quarta e conclusiva avventura, si scontra con Donnie Yen, l’amico/nemico cieco che ha il contratto per ucciderlo, all’hotel Continental di Osaka, con l’enorme Killa con denti alla Jaws (ricordate Richard Kiel?) di Scott Adkins in una discoteca senza fine a Berlino dove i ragazzi ballano scatenati e pippatissimi incuranti degli spari e dei morti ammazzati che volano di qua e di là,

 

john wick 4 3

o deve affrontare tutti i killer di Parigi in mezzo al traffico dell’Arco di Trionfo e poi sui 222 gradini del Sacre Coeur perché il cattivissimo Marchese di nonsoche, Bill Skarsgard, ha messo su di lui una taglia che passerà dai 20 ai 40 milioni di dollari modello “Guerrieri della notte” (c’è pure la dj nera…).

 

E allora ogni verme parigino che abbia un’arma si sente in dovere di sparare a John Wick che, francamente, arriva più provato di noi al finalone e quando si rende conto che deve salire per la terza volta sti cazzo di 222 gradini. Il film è uno spettacolo e quando arriva anche “Paint It Black” si sfiora il sublime. Certo, qualcosa fa ridere, come gli eroi che prendono la metro a Osaka dopo una battaglia sanguinosa, il poker con Killa che vorrebbe vincere la mano con cinque 2. Ma non abbiamo quasi tempo per sorridere.

 

ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande 4

Passiamo alla seconda serata con “Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande” di Sergio Martino con Pippo Franco, Lino Banfi, Renato Pozzetto, Edwige Fenech, Janet Agren, Daniele Formica. Dei tre episodi il più celebre è quello di Pippo Franco, l’imbranato che va con la moglie e la famigliola al mare cantando sulla 128 Fiat «Tutti ar mare, tutti ar mare… a mostrà le chiappe chiare!», e si ritrova in mezzo ai nudisti capitanati dal celebre signor Batacchio. Nome dato non a caso, che rivela una sua certa particolarità anatomica. La moglie ci rimane di stucco non avendo mai visto una tale abbondanza di virilità, soprattutto se confrontata con quella del marito.

ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande

L’episodio di Banfi è un po’ risaputo, mentre quello della Fenech si fa notare perché per la prima volta c’è un uomo, l’emiro di George Hilton, suo vecchio partner nei thriller anni '70, che la rifiuta preferendole il marito Pozzetto, aggiungendolo al suo harem di travestiti. Piero Perona, su Stampa Sera, parla di comici modesti: “Che il pubblico rida per le battute come ‘Bella come la Dietrich, e anche Davantich’, non significa che gli attori faciloni abbiano ragione.

 

magic mike xxl

Oggi sono ricchissimi ma un giorno si troveranno in mutande, il giorno in cui la platea avvertirà le ripetizioni delle loro smorfie e la modestia della loro satira”. Il film inizia le riprese col titolo “Pizza, prosciutto e fichi”. La5 alle 23, 25 il sequel “Magic Mike XXL” diretto da Gregory Jacobs con il bonazzo Channing Tatum, Matt Bomer, Joe Manganiello, Kevin Nash, Adam Rodriguez. Su Cielo alle 23, 25 il lesbo movie ambientato nel 1971, agli albori del femminismo, “Summertime – La belle saison” di Catherine Corsini con Cécile De France, Izia Higelin, Noémie Lvovsky, Kévin Azaïs, Patrice Tepasso.

 

l’insegnante balla con tutta la classe

Su Iris alle 23, 35 trovate il revenge movie “Una donna promettente” diretto da Emerald Fennell con Carey Mulligan, Bo Burnham, Alison Brie, Jennifer Coolidge, Connie Britton. Torna Alvaro Vitali nel classico “L’insegnante balla con tutta la classe” di Giuliano Carnimeo con Nadia Cassini, Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani, Cine 34 all’1, 14.

 

in viaggio verso un sogno the peanut butter falcon

Su Rai Movie all’1, 40 la commedia “In viaggio verso un sogno - The Peanut Butter Falcon” di Tyler Nilson, Mike Schwartz con Zack Gottsagen, Shia LaBeouf, Dakota Johnson, John Hawkes, Yelawolf, Bruce Dern, dove un ragazzo down che sogna di diventare wrestler, un banditello che vuole fargli da allenatore e una ragazza in viaggio verso chissà dove. Rai 3 all’1, 45 propone una serata dedicata a Gustavo Dahl, geniale regista e ideologo del Cinema Novo brasiliano, amico di Glauber Rocha, di Paulo Cesar Saraceni e di tutto il gruppo dei grandi cineasti che rivoluzionarono il cinema sudamericano negli anni’60.

uira, um indio em busca de deus

 

 Stasera vediamo, appena presentato al Cinema Ritrovato di Bologna, “Uirá, um índio em busca de Deus” diretto da Gustavo Dahl con Érico Vidal, Ana Maria Magalhães, Gustavo Dahl, Capitão João, João Borges. A seguire un’intervista all’attrice, Ana Maria Magalhães, che fu moglie prima di Nelson Pereira dos Santos, col quale girò “Como era gustoso o meu frances”, sia di Gustavo Dahl. Il film venne presentato alla tv italiana in bianco e enro e amputato di 40 minuti nel 1973.

gary cooper charlton heston i giganti del mare

 

 Iris all’1, 50 passa il polpettone “I giganti del mare” di Michael Anderson con Gary Cooper al suo penultimo film, già malatissimo (aveva un cancro alla prostata), Charlton Heston, Virginia McKenna, Michael Redgrave, Emlyn Williams, Richard Harris. E’ un film disastrato già nella lavorazione, con Gary Cooper che non riusciva a lavorare in continuità. Richard Harris ne uscì a pezzi e non volle più fare film a Hollywood per cinque anni. In un primo tempo dovevano farlo Alfred Hitchcock come regista e Ernest Lehman come sceneggiatore. L’idea di Hitchcock era di girare proprio un’altra cosa in barba alla MGM. Piacque farlo solo a Charlton Heston, che adorava Gary Cooper.

 

indovina chi viene a merenda?

Su Cine 34 alle 3 trovate “Indovina chi viene a merenda?” di Marcello Ciorciolini con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Mimmo Palmara, Carlo Romano, Giacomo Rossi Stuart. Mischione di parodie del tutto diverse, da Indovina chi viene a cena? Di Stanley Kramer, per la presenza dell’attore nero Jon Chevron, presente nei manifesti e nel titolo stesso del film, di La grande fuga di John Sturges, di Il passaggio del Reno… Jon o John Chevron, giovane attore afroamericano nato a Chicago, aveva girato in Italia Maciste, il gladiatore più forte del mondo di Michele Lupo, 1962, e Tarzak contro gli uomini leopardo di Carlo Veo, 1964.

i soldi degli altri

Con lui troviamo nei due film anche Harold Bradley e Alfred Thomas. Dopo questo film lo ritroviamo in Shaft e i mercanti di schiavi (Shaft in Africa) di John Guillermin e in una serie in America. Non si sa di più. Su Iris alle 3, 40 non deve essere male la commedia sulla finanza americana “I soldi degli altri” di Norman Jewison con Danny DeVito, Gregory Peck, Penelope Ann Miller, Piper Laurie.

 

lo chiamavano verita

Rete 4 alle 3, 55 propone il raro western di Luigi Perelli, il regista di tante stagioni de “La Piovra”, “Lo chiamavano Verità”, spaghetti comico che vede come coprotagonisti dell’americano Mark Damon addirittura il grosso pelatone romano Pietro Ceccarelli detto Puccio e Gigi Bonos, grande comico di varietà. Il tutto diretto da un giovanissimo Luigi Perelli, futuro regista di molte Piovre in tv, qui alla sua opera prima. Perelli, dopo il CSC, era stato aiuto di qualche western (Bandidos, Odio per odio) oltre ad aver filmato molti documentari e film militanti per il PCI.

 

“Il mio è un film che, doppiato molto bene in inglese, andò molto bene negli Stati Uniti, al punto che presi 500 mila lire per la regia ma ben tre milioni di diritti dalle vendite all’estero. Mark Damon curò il doppiaggio suo e degli altri attori. Credo che avesse già la testa nel mondo della produzione e della distribuzione”. Nasce come film di recupero da girare in fretta, come mi spiegò lo stesso regista.

 

lo chiamavano verita

“Mi chiamò il socio di Oreste Coltellacci e del principe Lancillotti, che era Giulio Scanni. Per la loro società, la R.T.R, io avevo lavorato per la regia di un paio di telefilm. Si era stabilito un buon rapporto, insomma, con loro e quando nacque il progetto di questo film, mi chiamarono. Era un po’ una scommessa, visto che il film era costruito attorno a un gruppo di scene, ad esempio di battaglie, che erano tratte da altri film. L’importante era far funzionare il tutto con delle nuove scene. Lo girammo in tre settimane e mezzo tra le Cave della Magliana, i Castelli, Manziana.

lo chiamavano verita

 

Personalmente, lo feci per tante ragioni. Una era che mi era saltato un grosso progetto per un film di fantascienza a cui tenevo molto. Per quello avevo una lettera di adesione di De Sica e della Melato, ma l’Italnoleggio non lo volle fare. Così, quasi per reazione, una settimana dopo, ho accettato di girare questo western”.

 

yeti – il gigante del xx secolo 2

Chiudo col mitico “Yeti – Il gigante del XX° secolo” di Gianfranco Parolini, Iris alle 5, 15, con tal Mimmo Crao, che da anni vive in Canada, nel ruolo pelosissimo dello yeti, Phoenic Grant alias Antonella Interlenghi e Tony Kendall alias Luciano Stella, bollato dai più come il peggior film di fantascienza mai fatto, con attori che non sanno mai cosa fare, una storia che somiglia più a King Kong che a quello dello yeti, con effetti speciali e, soprattutto, effetti visivi che non funzionano al punto che lo Yeti è spesso trasparente come un fantasma.

yeti – il gigante del xx secolo

 

Un disastro. Ma anche un gran divertimento per lo spettatore che adora i film brutti e assurdi. Lui, lo Yeti, si innamora perdutamente della bella Antonella Interlenghi e le offre una lisca di pesce e lei gli risponde con un geniale “Gli uomini sono proprio tutti uguali”. In India ne hanno fatto anche un remake, “Ajooba Kudrat Kua” di Tulsi e Shyam Ramsay. Il vecchio Parolini sosteneva che lo avevano fregato quelli dei trucchi, beh un po’ sì, ma che il film si difendeva. Insomma…

orizzonti di gloriaHOW TO HAVE SEXyeti – il gigante del xx secolo 1yeti – il gigante del xx secolonon conosci papichahow to have sex how to have sex 2una donna promettente la belle saison 6HOW TO HAVE SEX la belle saison 4A CASA CON I SUOIla belle saison 7manuela arcuri bagnomariain viaggio verso un sogno the peanut butter falconin viaggio verso un sogno the peanut butter falcon magic mike xxl malik in magic mike xxll’insegnante balla con tutta la classe 1magic mike xxll’insegnante balla con tutta la classe 2manuela arcuri giorgio panariello bagnomariamanuela arcuri bagnomaria 3manuela arcuri bagnomaria 2la mummia. la tomba dell’imperatore dragone 1la mummia. la tomba dell’imperatore dragone ricchi ricchissimi praticamente in mutande giorgio panariello mario cipollini bagnomaria ricchi ricchissimi praticamente in mutande la mummia. la tomba dell’imperatore dragone 2cinquanta sfumature di rosso 1 jane eyre di franco zeffirelli jane eyre di franco zeffirelliorizzonti di gloria