DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Fulvia Caprara per “LaStampa.it”
Un’autoconfessione a cuore aperto, una storia di vita basata sulla convinzione secondo cui Rocco Siffredi «sta alla pornografia come Mike Tyson alla box e Mick Jagger al rock’n’roll. In pratica è una leggenda vivente». Tra i titoli selezionati per le Giornate degli Autori, sezione autonoma e indipendente della Mostra di Venezia, Rocco, il documentario di Thiery Demaiziere e Alban Teurlai dedicato alla star del porno e pronto per essere proiettato al Lido in anteprima mondiale, è un ritratto del personaggio che «rischia di infrangere un mito», ma anche un «dietro le quinte del mondo della pornografia».
E dire che, solo poche settimane fa, l’immagine dello stallone italiano senza veli pubblicata sulla copertina di «M», il supplemento settimanale di Le Monde per lanciare un’inchiesta sulla sessualità, aveva sollevato un vespaio di polemiche, lettere indignate di molti lettori e replica dei responsabili della scelta. In laguna, amplificato dalla platea dei media internazionali, l’effetto “Rocco” si annuncia poderoso.
Nelle Giornate degli Autori, dirette da Giorgio Gosetti, saranno poi proposti, nella selezione ufficiale, due titoli italiani su temi forti, Indivisibili di Edoardo De Angelis, storia, ambientata nel litorale campano, di due gemelle siamesi cantanti, e La ragazza del mondo, opera prima di Marco Danieli centrata sulla passione proibita e sconvolgente che trascinerà Giulia (Sara Serraiocco), lontano dalla comunità rigida e antica dei Testimoni di Geova.
rocco siffredi con la moglie rosza a cannes
Tra i titoli più attesi Polina, danser sa vie di Valérie Muller e Angelin Preljocaj con Juliette Binoche, The war show di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon, cronaca del viaggio di un gruppo di amici che attraversano la Siria con l’obiettivo di prendere parte alla rivoluzione. Grande interesse anche per l’evento speciale Vangelo, opera che testimonia l’incontro tra il regista Pippo Delbono e i profughi raccolti in un Centro per rifugiati. Il risultato è una messa in scena in cui il Vangelo prende la forma delle esistenze dei protagonisti.
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