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VIDEO - INTERVISTA A JULIAN ASSANGE
Venerdì sera scorso, a pochi giorni della Democratic national Convention, sono state rilasciate da Wikileaks 20mila email contenenti messaggi scambiati durante la campagna elettorale dai funzionari del partito democratico. Julian Assange, però, aveva annunciato la pubblicazione delle email più di un mese fa.
I commenti di Assange in un’intervista del 12 giugno con ITV suggeriscono le sue intenzioni di danneggiare la Clinton e la sua corsa alla presidenza. Durante l’intervista, Assange aveva dichiarato al conduttore televisivo Robert Peston che Wilileaks era in possesso di “email relative a Hillary Clinton in attesa di essere pubblicate” e che si trattava di una ‘cosa grossa’.
A quel punto il conduttore gli aveva chiesto se tra i due candidati avrebbe preferito Trump come presidente. Assange risponde: “Penso che Trump sia un fenomeno del tutto imprevedibile, mentre è più facile prevedere cosa combinerebbe Clinton”.
“Dalle email che abbiamo pubblicato si vede che Hillary Clinton riceveva aggiornamenti costanti sulla mia situazione personale e che ha spinto per l'accusa di Wikileaks. Noi la vediamo come un rischio per la libertà di stampa”.
“In relazione alle guerre, le email che abbiamo pubblicato sul suo coinvolgimento in Libia e le dichiarazioni dei generali del Pentagono, dimostrano che Hillary abbia giocato un ruolo fondamentale nella riluttanza a rovesciare Gheddafi. Avevano previsto che sarebbe sorto qualcosa come l’Isis”.
Al momento i commenti di Assange su ITV avevano ricevuto poca attenzione, in parte perchè associati alla vecchia fuoriuscita di email del server privato che Hillary usava quando era Segretaria di Stato.
Tuttavia, dopo le dimissioni di Debbie Wasserman Schultz, presidente del partito democratico Usa dopo la pubblicazione delle email, Assange ha detto a ‘Democracy Now!’ che avrebbe voluto rilasciare le email durante la convention.
"Spesso dobbiamo fare noi stessi molta pubblicità al materiale che pubblichiamo per ottenere un grande impatto politico ", ha detto. "Ma in questo caso, a causa del presidente del partito democratico, a causa del grado di interesse per le elezioni negli Stati Uniti, non abbiamo bisogno di stabilire partnership con il New York Times o il Washington Post."
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