bignardi semprini

DOPO AVERLO ASSUNTO IN BARBA ALL'OPPOSIZIONE DI VERDELLI, VUOTO-DARIA BIGNARDI SCARICA SEMPRINI E TIRA LO SCIACQUONE: ''LA POLITICA IN PRIMA SERATA È FATICOSISSIMA, BISOGNA ESSERE MOLTO APPASSIONATI. NON SO SE GIANLUCA IN FONDO SI SIA DAVVERO APPASSIONATO'' - I LITIGI COL MARITO LUCA SOFRI, I GENITORI MISSINI, GLI INTELLETTUALI, FAZIO, LERNER E BIANCA BERLINGUER

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Pietro Senaldi per Libero Quotidiano

DARIA BIGNARDIDARIA BIGNARDI

 

Allora dobbiamo chiederti scusa?

«Sono del mestiere, so stare al gioco. So che Libero si diverte a criticarmi ma il titolo "Bignardi killer degli ascolti" la mia Rai3 non lo meritava perché è in ottima salute. Nonostante Politics, che è l' unico programma tra i tanti nuovi a non aver funzionato: in questa stagione cresciamo mezzo punto di share».

 

Se non erro il nostro titolo si riferiva ad Amore Criminale…

«Aveva perso nello spostamento al venerdì. Rimesso al lunedì ha quasi raddoppiato gli ascolti. Non conta solo il programma ma anche la sua collocazione. Era ingiusto dare la responsabilità ad Asia Argento, che è in video 8 minuti su 110».

 

Il lunedì non è anche dove hai confinato Report della Gabanelli e le inchieste di Iacona?

semprini bignardi semprini bignardi

«Ah ecco, appunto: appena nominata qualcuno inventò che li avrei soppressi, figuriamoci, così quando li spostai dalla domenica dopo Fazio alla prima serata del lunedì altri scrissero che lo facevo per danneggiarli, ma ti pare? Sono andati meglio dello scorso anno invece. Il lunedì è un' ottima serata per Rai3».

 

Il pubblico complicato adesso per Rai3 è quello del martedì…

«Più che complicato è abituato a Giovanni Floris da quindici anni. Nato a Rai3, ha inventato Ballarò con Paolo Ruffini. E lo ha lasciato quando stava perdendo smalto».

 

Ha fatto come Mourinho, giù dal carro un secondo prima del precipizio?

«Non lo so. Certo cercava un' evoluzione, voleva sperimentarsi in una striscia quotidiana che a Rai3 non era andata in porto».

CAMPO DALL ORTO BIGNARDICAMPO DALL ORTO BIGNARDI

 

Perché hai chiuso Giannini?

«Per me confermare Ballarò sarebbe stata la scelta più facile ma non sarebbe stato serio. Era un programma stanco. Ero stata chiamata per innovare. In qualcosa ci sono riuscita, ma non nel programma del martedì sera».

 

Floris se l' è ripreso subito: ti sei pentita?

«Un conto è condurre e un conto è fare l' ospite, comunque non sono pentita, credo che provare a cambiare programma e conduzione fosse doveroso. Niente di personale».

 

È stata una scelta solo tua o è stata in qualche modo suggerita?

«Mia. Come Politics, che purtroppo non ha funzionato. Quella che andrà in onda domani sarà l' ultima puntata e questo è doloroso per chi ci ha lavorato con tanta fatica, dai redattori agli inviati, dagli autori alla produzione, fino a Gianluca. Sono dispiaciuta per tutti».

 

Cos' è andato storto?

«Ho sbagliato diverse valutazioni e la fretta non mi ha aiutato. Alla fine abbiamo avuto poche settimane di lavoro utile a preparare il programma. E poi volto nuovo, nuovo formato ma le facce dei politici erano sempre le stesse».

 

Forza, entra nello specifico…

SEMPRINI BIGNARDISEMPRINI BIGNARDI

«Ho rischiato troppo dimezzando la durata. I talk politici di tre ore sono un' anomalia italiana e avevo pensato che un formato concentrato sarebbe stato più incisivo invece Politics non ha trovato un' identità sua. Era più corto ma simile ad altri. E Gianluca Semprini, da Sky, un volto nuovo per la tv generalista e più moderno, forse è risultato estraneo al pubblico di Rai3».

 

Si dice che Semprini sia stato abbandonato a se stesso: non gli avete dato un team adeguato?

«Il gruppo di lavoro è importante, e in quello di Politics ci sono ottimi professionisti che hanno dato l' anima, ma in un programma la cosa più importante è la guida, il capo progetto. La politica in prima serata è faticosissima, bisogna essere molto appassionati dell' argomento, quasi ossessivi, per costruire qualcosa di nuovo. Non so se Gianluca in fondo si sia davvero appassionato alla politica. E posso capirlo».

 

Che ne sarà ora di lui?

«Prenderà qualche giorno di vacanza, se la merita, perché ha avuto una stagione molto faticosa. Poi cosa farà lo deciderà il direttore Di Bella, credo lavorerà a RaiNews24».

 

Già, gli avete fatto un ricco contratto a tempo indeterminato…

direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodolidirettori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli

«Non così ricco, è venuto alla pari rispetto al suo precedente contratto. Comunque credo che Gianluca sarà un valore per la Rai. È un bravo professionista e una persona autentica, a contatto con la realtà».

 

Hai deciso con cosa sostituirlo?

«Martedì 20 ci sarà uno speciale del Tg3 o "Mi manda Rai tre. Poi per fortuna ci saranno tre settimane di programmazione natalizia e ci penseremo. Non voglio più sbagliare per la fretta».

 

Manca Santoro a Rai3?

«Magari tornasse. Ma Rai2 è arrivata prima di noi. E non penso che in questo momento della sua vita condurre un programma gli interessi:, è appena uscito il suo film-documentario Robinù sulla baby criminalità a Napoli. È molto forte, molto bello. Michele è un grande autore. Ed è stato il primo a capire che i talk show politici erano invecchiati».

barbara d urso daria bignardi smackbarbara d urso daria bignardi smack

 

Davvero la politica in tv non tira più?

«Dipende, alcuni vanno benissimo come In mezz' ora dell' Annunziata, Carta Bianca di Berlinguer, Agorà di Greco. Certo ci sono molti talk show con la stessa formula. Politics non è riuscito a distinguersi. In questi giorni in cui la politica è accesa però tanti programmi si sono risvegliati. Purtroppo non Politics».

 

Alla Berlinguer è stato fatto un favore: meglio la striscia quotidiana che la direzione del tg?

«Carta Bianca è un successo che mi aspettavo. Bianca è un punto di riferimento per il pubblico di Rai3. È curiosa, appassionata, e abbandonando il ruolo istituzionale di direttore del tg ha dato sfogo alla sua vena più creativa e allegra: si inventa una cosa nuova al giorno e finalmente si permette anche di essere spiritosa come è nella vita».

selfie daria bignardiselfie daria bignardi

 

Si lamentava dell' orario: il pomeriggio era un trappolone?

«Era in ansia per l' orario, ma un conduttore bravo è sempre ansioso. Però si sbagliava, le 18.30 sono da sempre una fascia oraria pregiata per la rete».

 

E a te manca la conduzione?

«La prima serata non mi manca, ma a volte vedo storie che mi piacerebbe raccontare. Le interviste preferisco farle che rilasciarle».

 

Tre persone che intervisteresti da direttore di rete?

«Enrico Ghezzi, il padre di Blob e capostruttura di Rai3. È una persona poetica, originale, con una visione del mondo emozionante e una grande storia personale. E poi Gregorio Paolini, che a Mediaset mi offrì la prima conduzione, A tutto volume, un programma di libri. Era bravissimo, intelligente, ma freddo e austero. L' ho incontrato dopo anni, ha avuto un problema di salute importante ed è diventato più bravo di prima ma molto più umano».

 

Interviste un po' per adepti…

BIGNARDI GIULIANO FERRARABIGNARDI GIULIANO FERRARA

«Mi piace raccontare le persone. Alle Invasioni abbiamo lanciato tanti personaggi prima sconosciuti in tv, da Mauro Corona a Franco e Andrea Antonello, il ragazzo autistico, fino a Roberto Saviano. Abbiamo scoperto perfino Matteo Renzi…».

 

Scusami?

«La prima volta che lo invitammo era un ignoto presidente della Provincia di Firenze».

 

Allora è colpa tua? Non si può dire che non si sia sdebitato…

«Vista la fatica che si fa a dirigere una rete, se fosse vero sarebbe stata una vendetta. Ma non è andata così. Scherzi a parte, si capì subito che aveva un grande talento a comunicare. L' avevamo invitato perché parlava di cambiare l' Italia con un linguaggio non da politico, uno stile informale, nuovo e appassionato. Anche Salvini in tv è efficace per via del linguaggio semplice, diretto, perché non parla in politichese».

selfie giulia innocenzi daria bignardi myrta merlinoselfie giulia innocenzi daria bignardi myrta merlino

 

Un po' come Berlusconi?

«Il rapporto diretto del politico con il pubblico in effetti nasce da Berlusconi. Ha dato tante soddisfazioni agli autori televisivi».

 

Ma Renzi non ci è stato un po' troppo in tv durante la campagna referendaria?

«Probabilmente sì. Le presenze in tv da parte dei politici andrebbero rarefatte. La gente si chiede: ma se sei sempre in tv, quando lavori?».

 

Pensi che abbia perso il referendum perché la gente non ne poteva più di vederlo in tv?

daria bignardi si twitta sul trono di spade con borsetta e cellulite daria bignardi si twitta sul trono di spade con borsetta e cellulite

«E chi lo sa? Berlusconi, che di tv se ne intende, ha detto che Trump è diventato presidente degli Stati Uniti perché ha condotto per tanti anni un programma televisivo».

 

Basta dire che non ne capisci: sei stata capace di affossare Monti con un' intervista…

«Lo avvisai che sarebbe stata un' intervista informale. Lui mi disse che potevo chiedergli di tutto».

 

Ma infatti non l' hanno imbarazzato le domande…

MONTI DA DARIA BIGNARDI MONTI DA DARIA BIGNARDI

«Aveva fama di essere un freddo, così gli ho messo un cucciolo in braccio, per smuovergli qualche corda. Ma non l' ho mica obbligato io ad adottarlo».

 

Malgrado il quadrupede è rimasto più rigido delle sue leggi…

«Eppure l' ha perfino chiamato "Empi", perché l' avevo rimproverato di difettare di empatia. E il mattino dopo ha twittato la foto del cane da Palazzo Chigi. Pareva contento».

 

Quando hai litigato con Brunetta gli hai detto che è antipatico…

«In effetti non fu simpatico. Ma gli dissi che era antipatico quasi stupita: mi aspetto sempre che con me gli antipatici diventino simpatici».

MONTI DA DARIA BIGNARDI MONTI DA DARIA BIGNARDI

 

Ho letto che invece a te non dispiace quando ti dicono che sei antipatica…

«Forse l' ho detto ma non è vero. Chi fa il nostro mestiere lo fa anche per essere voluto bene».

 

Perché ti sei rasata appena nominata direttore? Per andare a comandare meglio?

«È una citazione di Rovazzi spero. Non mi sono rasata, mi taglio i capelli spesso. Si vede che non mi segui. Ai tempi del Grande Fratello avevo lo stesso taglio, solo che sono passati sedici anni e ora sono grigi».

 

daria bignardi luca sofridaria bignardi luca sofri

E non li tingi: un look androgino non può essere casuale?

«Non devo andare in video e privilegio la praticità. E secondo mia figlia, che in fatto di look è sempre molto critica, sto bene».

 

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Però hai imposto sobrietà anche alle giornaliste: niente tacchi, camicette e gonne lunghe...

«Un' altra invenzione: ti pare che io dica alla Sciarelli alla Gabanelli o alla Annunziata come vestirsi?».

 

Loro ci pensano da sé a castigarsi nel look: sembrano uniformarsi a uno stile aziendale…

«Non mi pare. Io le trovo eleganti. E ognuno si veste come gli pare. Comunque tutto è nato da una riunione con i costumisti in cui abbiamo parlato di come rinnovare i costumi e ho suggerito di far sparire dai magazzini certi abiti con spalline anni Ottanta e cercare indumenti attuali ma sobri. Il telefono senza fili l' ha trasformata nel diktat».

Daria BignardiDaria Bignardi

 

Mettiamola così: prima di diventare direttore di rete avevi un' immagine più seduttiva. Ti sei adeguata tu?

«Mi vesto nello stesso modo da quando ho diciott' anni. Per andare in prima serata mi truccavo e mettevo i tacchi ma nella vita non li ho mai portati. Non sono capace di camminarci».

 

Alla Palombelli alle Invasioni Barbariche hai chiesto quanto si sentiva bonazza da 1 a 10. Tu cosa risponderesti?

«Bonazza non sarà stato...E comunque si scherzava. Divertente però se l' ho detto davvero».

 

Look a parte, che impronta vuoi lasciare alla rete?

massimo giannini e giovanni florismassimo giannini e giovanni floris

«Cerco di raccontare l' Italia anche fuori dagli studi televisivi: storie, inchieste, territorio. Cosa c' è là fuori, tra le persone. Da Islam, Italia a Stato Civile, a FuoriRoma, a I 10 comandamenti cerchiamo soprattutto il racconto della realtà. Abbiamo fatto un sacco di programmi nuovi: da Carta Bianca, a Indovina chi viene a cena, alle Parole della settimana di Gramellini fino a Tutta Salute, La Casa Bianca, Quante storie, la striscia di Chi l' ha visto, quella di Gazebo social news, che è uno spazio di controinformazione che contamina tv e social…».

 

 Questo è tra i più interessanti: tu di quale sei più soddisfatta?

«Come i figli: i neonati sono quelli che hanno bisogno di cure più assidue. I figli più grandi vanno valorizzati e rispettati».

 

Credi di far servizio pubblico?

«Questa è una delle cose che preferisco della Rai: prima di fare qualunque cosa ci si chiede se è servizio pubblico e ci si preoccupa costantemente che lo sia. Non sempre ci riusciamo, ma in Mediaset e a La7 questa domanda non me la facevo».

 

BIANCA BERLINGUERBIANCA BERLINGUER

Domanda alla Marzullo: il servizio pubblico dev' essere informazione o anche formazione?

«Servizio pubblico non è solo informazione. È anche Rai1 che trasmette la Prima della Scala. O è Rai3 che manda in onda in prima serata Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Potevamo fare il 2%, per fortuna abbiamo fatto l' 8».

 

Come ti spieghi il successo di pubblico della cultura in tv?

«Il pubblico non va sottovalutato. Tutti amano la qualità e le cose belle. Forse la crisi dei talk show dipende anche dal fatto che, una volta finiti, ti lasciano poco».

 

Quindi tu sei contraria alla privatizzazione della Rai?

«No, anzi. Potrebbe essere utile, almeno in parte, se trovassero un compratore. Per renderla più forte e più competitiva».

matteo renzi daria bignardimatteo renzi daria bignardi

 

Ora, con un governo a tempo, in Rai potrete lavorare tranquilli.

«Sì ho sentito dire anch' io che queste siano le situazioni migliori per lavorare. In effetti il clima referendario è stato impegnativo».

 

Quante telefonate di politici hai ricevuto?

«A me non telefonano. Casomai negoziano fino allo sfinimento con gli autori dei programmi: chi sono gli altri invitati, da che giornalista mi fai intervistare... Dipende dalla forza del conduttore saperli gestire. Lucia Annunziata fa sempre quel che vuole. Ma la vera fatica in Rai è riuscire a produrre programmi districandosi nella burocrazia, tra le norme stratificate e contraddittorie di oltre mezzo secolo di tv pubblica. Le regole anticorruzione, le gare di appalto, l' infungibilità.... Cose sacrosante, ma poi passi la maggior parte del tempo a scrivere mail e intanto il mondo cambia».

 

Direi che la Rai in questo è uno specchio fedele dell' Italia.

daria bignardi luca sofri matteo renzidaria bignardi luca sofri matteo renzi

«Diciamo che quando vuoi fare un programma ti devi avventurare lungo un sentiero minato di regole attorcigliate e passaggi e difficoltà che inevitabilmente modificano l' idea originaria. A partire dalla scelta dei collaboratori esterni, che può avvenire solo dopo un' accurata ricerca se tra le migliaia di dipendenti Rai non esiste un profilo assimilabile a quello che vorresti. Giusto, ma molto lento e faticoso».

 

Sei stata accusata di voler creare a Rai3 una sorta di club "Amici della Bignardi", la solita cosiddetta intellighentia di sinistra…

DARIA BIGNARDI MATTEO RENZIDARIA BIGNARDI MATTEO RENZI

«Se ti riferisci a Gad Lerner, è vero che ho iniziato a far tv con lui 25 anni fa, come redattrice di Milano, Italia. Ma Islam, Italia non è certo nato per amicizia quanto per stima professionale. Ed è un programma davvero ben riuscito. Sono orgogliosa di aver riportato Gad a Rai3».

 

Fazio, Severgnini, Gramellini: non è un po' la stessa minestra?

«Perché finiscono in "ini"?».

 

No, per il racconto del Paese: ugualmente ironico, intellettuale, di rassegnata malinconia. Ma col distacco di chi ha il pranzo assicurato. Anche Zoro è così..

«Credo che sia una forza per la rete avere un' identità. Rai3 è da sempre identitaria, con gruppi di lavoro fortissimi che hanno una storia importante e vanno gestiti al meglio. Da Ulisse di Alberto Angela a Report, a Presa Diretta, a Sveva Sagramola, che è alla guida di Geo dal 1998 ed è un pilastro della rete anche se nessuno ne parla mai».

 

Mi devi dire ancora il terzo intervistato…

«Facile: Papa Francesco».

DARIA BIGNARDI E GAD LERNERDARIA BIGNARDI E GAD LERNER

 

Per chiedergli cosa?

«Della morte, di ciò che conta nella vita, dell' amore, del sesso. Sono certa che risponderebbe a tutto».

 

Lui però mi sa che andrebbe da Fazio. Quando eri a La7 scrivevano che da te i grandi ospiti andavano in seconda battuta. Ora sei il suo capo: bella rivincita?

«Da direttore di rete, fra me e Fazio, sceglierei lui. Io avevo un pubblico più di nicchia. Da Fabio vanno i più grandi perché è una garanzia di qualità, intelligenza e garbo».

 

Molto diplomatica, ma chi è più bravo a intervistare?

«Io sono più dispettosa, lui il cane a Monti forse non l' avrebbe regalato. Troppo educato».

 

Ma notizie ne tira fuori poche.

«Non è un programma informativo, Fabio cerca racconto, show, cultura e intrattenimento, e lo fa meglio di tutti. Rappresenta un grande valore per la rete e per tutta la Rai».

 

Tuo marito, Luca Sofri, non lo intervisteresti?

«Per carità. È capitato qualche volta ma in situazioni protette, come la presentazione di qualche libro».

rischiatutto fabio fazio con i concorrenti foto di daria bignardirischiatutto fabio fazio con i concorrenti foto di daria bignardi

 

È vero che litigate come pazzi?

«Abbiamo due caratteri particolarmente forti; o particolarmente insicuri, vedi tu».

 

Si sente in competizione perché tu sei più famosa?

«Non essere antipatico tu ora. Comunque tra i giovani lettori di news credo che oggi sia più famoso lui. E poi essere famosi è una iattura, a meno che tu proprio non abbia una vocazione allo spettacolo e un bisogno di essere sempre al centro dell' attenzione che io non ho».

 

È la politica che vi fa litigare?

FAZIO BIGNARDIFAZIO BIGNARDI

«Di politica non parliamo quasi mai. Litighiamo su dove andare in vacanza, su che cosa mangiare. Cose di tutti i giorni».

 

Tu sei figlia di due missini e sei andata a sposare il figlio di Adriano Sofri: gesto di ribellione?

«Ma se mi sono sposata a 40 anni! Mi ero già ribellata da un pezzo. Sono figlia di genitori molto anziani, se fossero vivi avrebbero cent' anni. Purtroppo sono morti da tanto tempo. Erano ragazzi ai tempi del Fascio, quel genere di missini nostalgici. Erano simpatici, sentimentali e affettuosi, mi mancano tanto».

 

Ami gli intellettuali? D' altronde non è un caso se dirigi Rai3…

«Alle elementari mi chiamavano "l' intellettuale della classe". Forse per sfottermi, come fate voi».

 

E qualche valore tipicamente di destra i tuoi sono riusciti a tramandartelo?

«Il rigore, l' onestà, l' attaccamento alla famiglia. Ma non credo ci siano valori di destra o di sinistra, ci sono i valori e basta».

 

Tanto più oggi, che sembra che i due schieramenti si siano scambiati l' elettorato: gli operai con la destra, l' alta finanza a sinistra…

BERLUSCONI TRUMPBERLUSCONI TRUMP

«Credo che il tema politico oggi sia chi si occupa degli ultimi. Che lo faccia la destra o la sinistra, è importante che qualcuno se ne occupi. Sono quasi vent' anni che Gaber cantava "che cos' è la destra, che cos' è la sinistra"? Tu lo sai? Cinquestelle è destra o sinistra? Si sta ridisegnando tutto e i politici hanno le loro confusioni. Figurati io».

 

Renzi ha perso il referendum perché non se ne è occupato?

«Non faccio analisi politiche, non sono capace e ti direi delle banalità. Certo, la scontentezza diffusa è innegabile. Ci sono la crisi economica e un malinteso senso del diritto alla felicità. Ci siamo illusi che tutti ci saremmo potuti realizzare ed essere felici ma non è così. Serve tanto lavoro e tanta fortuna e in ogni caso non è detto ci si riesca. Il malessere dell' Occidente e le sue ingiustizie sono evidenti. Vedo la frustrazione di molti e la comprendo».