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“ANDAI A CASA DI VILLAGGIO IN SARDEGNA CON UNA AMICA TRANS. QUANDO SI SPARSE LA VOCE CHE NON AVEVO COMPIUTO LA TRANSIZIONE PAOLO MI CHIESE DI FARE UNO SPOGLIARELLO” – EVA ROBIN’S RACCONTA IL FAMOSO STRIP: "C'ERANO BIANCA JAGGER, BULGARI, FLORINDA BOLKAN. REAZIONI? NON MI HANNO TIRATO DELLE FETTE DI SALAME PER PROTESTA. E POI SONO RIMASTA A DORMIRE CON VILLAGGIO. DA LÌ SONO DIVENTATA IL GIOCHINO ESTIVO DEI RICCHI VIP IN COSTA SMERALDA" – IL REPORTAGE FOTOGRAFICO DI ROBERTO GRANATA IN COSTA SMERALDA (“ERO COMPLETAMENTE NUDA”), IL PORNO ("NON FACEVA PER ME"), AMANDA LEAR E LA PASSIONE PER IL TRAVESTIMENTO: “VOLEVO SOMIGLIARE A TADZIO DI MORTE A VENEZIA”. E SUI PRIDE…
Franco Giubilei per “la Stampa” - Estratti
Un po' per necessità e un po' per gioco, un po' per provocazione e molto per caso: vita e opere di Eva Robin's – «che significa l'usignolo di Eva», sottolinea con malizia la diretta interessata – hanno attraversato i dorati Anni 80 sfiorando il porno, bazzicando cinema e tv, dominando le copertine, fino ad approdare al teatro, il suo vero amore da più di vent'anni (il nuovo spettacolo che la vede protagonista, Quelli che si allontanano da Omelas, ha appena debuttato a Civita Castellana).
Nel frattempo, non si è fatta mancare quasi nulla: corista in playback di Amanda Lear, ha girato film erotici, ha frequentato vip e si è spogliata per loro (celebre lo strip a casa di Paolo Villaggio, ndr), tutto questo sempre inseguendo e costruendosi un'immagine femminile su un corpo di maschio. Cosa per niente facile nell'Italia bacchettona in libera uscita dagli Anni 70, molto prima che i temi dell'identità sessuale conquistassero la scena.
Il suo vero nome è Roberto Coatti, com'è nata Eva Robin's?
«Ce lo inventammo a una festa in Sardegna a casa dell'Aga Khan, dove sono arrivata grazie a un'amica miliardaria e mi sono resa conto che non avevo un cognome d'arte, perché fino ad allora mi ero chiamata Eva e basta: la mia amica vide un romanzo di Harold Robbins su uno scaffale, io ho tolto una "b" e il mio nome è diventato l'usignolo di Eva, Eva Robin's».
Un genitivo sassone al contrario... Quella fu un'estate decisiva per la sua carriera.
«Il fotografo Roberto Granata fece un reportage su di me, completamente nuda, in Costa Smeralda. Un polipo mi si avvinghiò alla caviglia e lui ci vide un segno di grande fortuna e prosperità, e così è stato: la foto andò sulla copertina del magazine Photo e di altre riviste».
In Sardegna si tenne anche una famosa festa a casa di Paolo Villaggio.
«Era l'82 o l'83, ci ero andata con una mia amica trans, Romina Cecconi, ma quando si sparse la voce che, a differenza di lei, non avevo compiuto la transizione, fui supplicata da Paolo di fare uno spogliarello: c'erano Bianca Jagger, Bulgari, Florinda Bolkan, io ero schiva e selvatica, ma non nel mostrare il mio corpo, e lo feci».
Reazioni?
«Di grande, ammirata sorpresa. Di certo non mi hanno tirato delle fette di salame per protesta. E poi sono rimasta a dormire con Villaggio. Da lì sono diventata il giochino estivo dei ricchi Vip in Costa Smeralda, che una volta può essere simpatico, poi ti fa riflettere. Intanto però le foto di Granata hanno cominciato a girare e sono iniziate le parti al cinema, come il ruolo in Tenebre di Dario Argento e, in tv, la partecipazione a Lupo Solitario su Italia 1».
Nel 1979 fece un tour con Amanda Lear, come andò?
«Era il Blood and Honey Tour, in realtà le voci non erano di noi coriste, che cantavamo in play-back, ma quelle registrate di prostitute con grande estensione vocale che Amanda aveva reclutato in Germania. Un giorno le chiesi che fine avessero fatto, mi disse che erano tornate sulla strada».
C'era rivalità fra voi?
«Non so, ma quando eravamo in Romagna, dove la gente mi conosceva, mi diceva: "da queste parti si dicono tante cose di te", al che le risposi "anche di te se ne dicono". Le urlavano travestito, transessuale, ma lei non faceva una piega. Per il tour successivo, volendo giustamente essere lei l'unica bionda sul palco e siccome io non volevo rinunciare all'ossigeno nei capelli, non mi volle più: aveva scelto solo coriste castane e more...».
(...) Avevo anche una passione per il travestimento e per il cambiare pelle. A 11 anni andai a vedere Morte a Venezia e mi misi in testa di somigliare a Tadzio. Un amico infermiere poi ha fatto da alchimista e mi ha aiutato con gli estrogeni ad avere il corpo che volevo».
Da grande ha partecipato a film erotici ma ha rifiutato il porno.
«Sì, Cerimonia dei sensi e Eva man, ma il porno vero non faceva per me, lo schermo del cinema era troppo grande per le mie caratteristiche, e sì che era ben pagato: mi offrirono 200 milioni di lire per cinque film da realizzare in dieci giorni».
(...)
Ha una relazione con una donna da 25 anni, ha mai pensato a un'unione civile?
«Lei me lo chiede da anni, è la mia compagna storica, una donna di buonissima famiglia: all'inizio pensavo di proteggerne la privacy e infatti nessuno sa chi è. È una forma di protezione e di rispetto».
Che ne pensa delle battaglie per i diritti Lgbtq? Lei partecipa ai Pride?
«No, ho la carnagione delicata e lì si è troppo esposti al sole e si suda. Mi hanno anche offerto del denaro per andarci, ma ognuno di noi fa politica alzandosi la mattina
eva robin's foto di roberto granata
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EVA ROBINS
EVA ROBINS - MOANA POZZI - SYUSY BLADY
eva robins nel film la cerimonia dei sensi 3
eva robins a teatro con l'avaro di moliere
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EVA ROBINS
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