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“FACCIAMO USCIRE TUTTO”; “SONO SINGLE DA DUE ANNI”: LE CHAT DEL RICATTO A RAOUL BOVA. L’ANONIMO, CHE PER LA POLIZIA POSTALE È FEDERICO MONZINO (ANCHE SE LUI NEGA AMMETTENDO SOLO LA CONSEGNA DEGLI AUDIO A CORONA PER “FARE UN FAVORE A MARTINA CERETTI CHE VOLEVA DIVENTARE FAMOSA”) AVREBBE SCRITTO ALL’ATTORE UTILIZZANDO UN’UTENZA SPAGNOLA (INTESTATA A UN PRESTANOME) – “HO DEI CONTENUTI FRA TE E MARTINA CHE TI FAREBBERO MOLTO MALE. SE VUOI FARMI UN REGALO, DATO CHE TI STO SALVANDO IL CULO, STA A TE... TI EVITO UNA COSA PESANTISSIMA”. DA CAPIRE SE DIETRO A QUEI MESSAGGI CI SIA STATA LA STESSA PERSONA OPPURE SE ALLA TENTATA ESTORSIONE A BOVA POSSANO AVER PARTECIPATO PIÙ SOGGETTI – L’ESPOSTO DEGLI AVVOCATI DI BOVA AL GARANTE DELLA PRIVACY PER FERMARE LA DIFFUSIONE DELLE CHAT PUBBLICATE DA CORONA E L’IPOTESI RICETTAZIONE…

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Giuseppe Scarpa per la Repubblica - Estratti

 

rocio munoz morale raoul bova

Il nuovo fronte è al Garante della privacy. Dopo l'inchiesta principale per tentata estorsione, Raoul Bova si muove anche sul terreno amministrativo.

 

È atteso, forse già oggi, il reclamo dei suoi avvocati all'Authority guidata da Pasquale Stanzione. Il punto centrale: chi ha diffuso conversazioni private e intime senza averne diritto? E con quali conseguenze?

 

Il primo a renderle pubbliche, il 21 luglio, è stato Fabrizio Corona attraverso il suo canale YouTube Falsissimo. È un fatto.

 

E sebbene le responsabilità siano da accertare, anche la sua posizione — già all'attenzione della procura di Roma — sarà inevitabilmente esaminata.

 

martina ceretti nel video gli ultimi romantici di eros ramazzotti 1

Il Garante, quindi, aprirà un procedimento. Tra le richieste dei legali di Bova c'è il blocco della diffusione dei messaggi privati con la modella Martina Ceretti e la rimozione del materiale da siti, social e piattaforme. Gli avvocati chiedono anche di valutare eventuali violazioni delle norme sulla privacy. L'attore non ha mai dato alcuna autorizzazione. E anche sul consenso della Ceretti ci sono dubbi.

 

Secondo l'imprenditore Federico Monzino, amico della modella, sarebbe stata lei a inviargli inizialmente il materiale, destinato poi a Corona. Ma poco dopo, il dietrofront: «Martina ha chiesto di fermare tutto. Ha contattato anche Corona per bloccare la pubblicazione. Ma lui ha fatto di testa sua».

LO SPACCANTE - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Un passaggio che potrebbe diventare centrale anche nell'indagine penale. A oggi la ricettazione non è tra i reati contestati, ma la procura di Roma valuta se vi siano elementi per ipotizzarla. Perché si possa parlare di ricettazione, la legge richiede l'esistenza di un reato precedente che faccia da innesco. Quale? Forse proprio il mancato consenso — se inizialmente concesso e poi ritirato — o la diffusione degli audio vocali di Bova, tutelati con ancora maggior rigore, anche a prescindere dal consenso della destinataria, Ceretti.

 

(...)

 

 

 

I MESSAGGI AGLI ATTI. L’ATTORE SI RIVOLGE AL GARANTE DELLA PRIVACY

Giulio De Santis, Rinaldo Frignani per il Corriere della Sera - Estratti

 

raoul bova rocio munoz morales

Il ricatto a Raoul Bova non è stato deciso in maniera estemporanea sulla base dei messaggi audio inviati dall’attore alla modella Martina Ceretti all’indomani del loro primo incontro in un hotel di Milano dopo due anni di contatti telefonici. È invece frutto di una precisa programmazione con l’intento di vedere poi pubblicati quei file sul blog di Fabrizio Corona.

 

È quanto dimostra il contenuto di alcune chat, finora inedite, allegate agli atti dell’indagine per tentata estorsione per la quale al momento l’unico denunciato è Federico Monzino, 29 anni, rampollo di una famiglia di industriali milanesi. Messaggi che l’attore ha chiesto al Garante della privacy di cancellare dal web.

 

raoul bova mutande pazze

Fra l’11 e il 12 luglio scorsi un anonimo, che per la polizia postale è proprio Monzino — anche se lui nega di aver architettato il ricatto ammettendo solo la consegna degli audio a Corona per «fare un favore a Martina che voleva diventare famosa» —, scrive a Bova utilizzando un’utenza spagnola (si ritiene intestata a un prestanome, ma su questo punto sono in corso ancora accertamenti).

 

Dopo alcuni messaggi in cui evidentemente spiega che cosa ha in mano scrive: «Questa è pesante cavolo, anche con audio che conferma tutto. Nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di Falsissimo. Questo te lo giuro, sono già in contatto con lui».

 

Bova non cede: «Io non sono più in una relazione da tempo, quindi non è una cosa che crea un disastro».

L’anonimo allora ribatte: «Ah ok, allora meglio. Anche perché rovinare un matrimonio era la cosa che più mi dispiaceva».

raoul bova martina ceretti presunti messaggi rivelati da corona

L’attore a questo punto chiude: «Non sono più sposato da due anni».

 

Come dimostra il capo d’imputazione che contiene le contestazioni a Monzino, basate sull’informativa inviata dalla polizia postale alla Procura di Roma, nei primi messaggi inviati all’attore l’11 luglio l’interlocutore è molto esplicito nella descrizione di uno scenario che, secondo lui, avrebbe dovuto preoccupare Bova, che in effetti si reca subito a denunciare tutto: «Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no?», gli scrive sulla chat: «Per il tuo matrimonio (e qui il ricattatore non è al corrente del fatto che Bova e Rocio Morales non sono sposati, ndr ), per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro...

federico monzino 12

 

 

(...) Ho dei contenuti fra te e Martina Cerretti (non sa nemmeno il nome corretto della modella, ndr ) che ti farebbero molto male». Da capire a questo punto, visto il tono e la scarsa conoscenza della vita privata della vittima, se dietro a quei messaggi ci sia sempre stata la stessa persona oppure se alla tentata estorsione a Bova possano aver partecipato più soggetti. «E comunque — aggiunge infatti il ricattatore, dimostrando di aver pianificato ogni passo — lunedì esce su Falsissimo... arriva a Corona...nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di Falsissimo... sono in contatto con lui».

 

Corona, non indagato ma solo persona informata sui fatti, al quale la polizia ha solo notificato a Porto Cervo un decreto di acquisizione delle chat con Monzino e forse con Ceretti (anche lei non indagata, ma le è stato sequestrato lo smartphone), ha negato di essere stato al corrente di qualsiasi ricatto, ma solo di aver ricevuto quei file poi effettivamente pubblicati sul suo blog circa dieci giorni dopo il contatto fra l’anonimo e l’attore, nel quale il primo ha proposto al secondo:

Martina Ceretti Raoul Bova Rocio Munoz Morales

 

«Se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato, poi se vuoi essere gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il culo, sta a te... ti evito una cosa pesantissima». Nei prossimi giorni la Procura potrebbe disporre altri accertamenti per chiarire alcuni punti poco chiari della vicenda. Fra questi il reale tornaconto che il ricattatore si sarebbe aspettato dalla pubblicazione dei file.

fabrizio corona - falsissimo

raoul bovaraoul bova

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