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Maurizio Caverzan per "il Giornale"
1 -«IL FATTO» BOCCIA SAVIANO E FLORIS RIVALI DI SANTORO
Dopo la critica a Roberto Saviano, ex marziano della tv ora normalizzato, sempre dalle colonne del Fatto quotidiano a stretto giro è arrivato l'attacco a Ballarò di Giovanni Floris, parlamentino perbenista che sa di Casta. Se in politica il giornale di Padellaro e Travaglio fa da apripista all'asse Grillo-Di Pietro, in tv sente soffiare il vento del rinnovamento solo a Servizio pubblico. Tutto il resto è noia?
2 -LE NOZZE D'ARGENTO DI «STRISCIA»
Striscia che vince, Striscia che perde: con tutto quello che ha fatto in termini di rinnovamento del linguaggio e dell'informazione in 25 anni di vita - ricorrono mercoledì- si può ben dire che il tg satirico ha vinto una volta per tutte. Chissà cosa s'inventerà Antonio Ricci per la ricorrenza?
3 -ALBA E ANDREA I PREZZEMOLO D ILA7
O da Cristina Parodi o da Geppi Cucciari o da Lilli Gruber li trovi sempre. Alba Parietti, pasionaria «de sinistra», e Andrea Scanzi, maestrino del pensiero de Il Fatto quotidiano , bivaccano a La7 e quando manca l'ospite di grido spuntano loro. Venerdì sera, Otto e mezzo aveva a tema «Il punto G di Grillo», difficile trovare politici nei giorni del ponte. Ecco allora in studio Enrico Vaime, conduttore della casa, e Scanzi e Parietti in collegamento. Il 6,67 per cento di share è comunque un bel prendere.
4 -LA METAMORFOSI DI PIETRO FOLENA
Sparito dall'agone politico dopo la mancata elezione nel 2008 con Sinistra Arcobaleno, Pietro Folena, storico segretario della Fgci ai tempi di Natta poi passato a Rifondazione e dal 2009 tornato nel Pd, rispunta come presidente dell'Associazione MetaMorfosi con la docufiction Michelangelo, il cuore e la pietra andata in onda per il debutto di Sky Arte. Anche i politici cambiano vita.
5 -DALLAS NON TONIFICA LA5 MARTEDÃ SCORSO
Dallas ha traslocato su La5. Risultato: 1,6 per cento circa, in perfetta linea con la media della rete digitale. L'unico effetto positivo del ritorno della saga degli Ewing è stato fornire un buon canovaccio a Crozza per ironizzare sulle beghe del Pdl.
6 -«SETTE TV» CRITICA DI BELLA
«Il telefilm più bello massacrato da Raitre - Un Boss caduto troppo in fretta». Nella sua rubricaÂeditoriale «Telepatici», il direttore di Sette Tv Paolo Martini ha bacchettato Antonio Di Bella per l'insipienza con cui ha scaricato nel cimitero dei telefilm la migliore serie dell'anno. Ci voleva.
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