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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
1. VIDEO - VITTORIO FELTRI INTERVISTATO DA "PIAZZAPULITA" - "LA MACCHINA DEL FANGO? NON SONO IO, Ã âREPUBBLICA'"
2. VITTORIO FELTRI S'INCAZZA A "PIAZZAPULITA"
Da www.giornalettismo.com
Intervistato per Piazzapulita Vittorio Feltri fa come al solito un'analisi forte della situazione politica e della scissione in atto nel centrodestra con la nascita di un nuovo gruppo parlamentare degli alfaniani e il ritorno di Silvio Berlusconi a Forza Italia. Poi, interpellato sulla linea del Giornale e in particolare sul metodo Boffo, s'arrabbia con la giornalista di La7. «Io comunque - esclama Feltri visibilmente innervosito - non firmo la liberatoria. Così smetti di rompermi le balle in questa maniera e anche in modo maleducato e cafone. Lei confonde le acque... lei imbroglia».
«BERLUSCONI VENDE UNA SCATOLA VUOTA» - L'intervista comincia con un giudizio sul caos politico di queste settimane. La giornalista chiede a Feltri se secondo lui un'Italia senza Berlusconi sarebbe un'Italia migliore, più serena. «à ridicolo - risponde l'ex direttore del Giornale - pensare che una persona possa condizionare la vita di un paese intero. Berlusconi è stato votato da qualcuno. Non è che i voti li comprasse. Gli italiani continuano a dare il voto a Berlusconi, per cui è legittimato. C'è poco da chiacchierare. Dopo di che è un uomo che crea delle illusioni, che è molto bravo a vendere la merce. Ma nel caso di Berlusconi la merce è una scatola vuota».
In che senso, dunque, una âscatola vuota'?». «Beh - dice Feltri - si doveva fare una bella rivoluzione liberale che non è stata fatta, non per colpa sua... ci sono delle attenuanti... però sta di fatto che lui questo scatolone vuoto è riuscito a venderlo benissimo per molti anni».
«CON TRAVAGLIO SONO SPESSO D'ACCORDO» - Altra domanda: «Ancora oggi secondo lei c'è una scatola vuota che vuole vendere il grande venditore?». Feltri è chiaro: «Sì, perchè i programmi che lui ha annunciato sono esattamente quelli del '94 e che sono rimasti lettera morta. Finchè Berlusconi aveva nel suo avvenire tutto tranne che i problemi giudiziari veri (mi riferisco alla galera e similari) è chiaro che il dominio era infrangibile. Oggi molta gente ha paura e quindi applica il principio âSi salvi chi può'». Duro il giudizio sui âtraditori' di Berlusconi.
L'intervistatrice chiede all'ex direttore del Giornale un commento ad una frase di Travaglio sui fuoriusciti dal Pdl: «Che differenza c'è tra Alfano, Schifani, Cicchitto, Formigoni, Quagliariello, Giovanardi, Lupi, insomma il Nuovo Centrodestra, e Sergio De Gregorio? Una sola. Quelli hanno tradito gli elettori del Pdl non per soldi ma per poltrone». Feltri risponde: «Con Travaglio sono spesso molto d'accordo. Vendersi per soldi o per poltrone non è che cambi molto. I soldi servono per prendere le poltrone. Chi prende direttamente le poltrone non ha bisogno dei soldi».
«IL NUOVO CENTRODESTRA PRENDERà IL 2%» - Si parla poi di Gianfranco Fini e dello lo spettro che si aggira intorno alla testa degli alfaniani. Feltri immagina un risultato elettorale deludente: «Quando si provoca una scissione di solito non danneggia chi la subisce, ma danneggia chi la provoca. Il Nuovo Centrodestra alle Europee non dovrebbe avere un risultato eccezionale. Se si sforzano penso che un 2% potranno portarlo a casa...».
«COSA C'ENTRA IL METODO BOFFO CON ALFANO?» - Feltri inizia poi ad innervosirsi quando si parla con insistenza di metodo Boffo. La giornalista di Piazzapulita ricorda i timori dei ministri del centrodestra per eventuali attacchi dalla stampa del Cavaliere: «Quando la Lorenzin, Alfano, dicono âNon ci farete paura con il metodo Boffo'...». Feltri si difende a spada tratta: «Dicono stupidate... Ma cosa c'entra il metodo Boffo con Alfano. Dicano quello che vogliono! Hanno qualche elemento concreto?».
L'intervistatrice lo incalza: «Alfano dice che si è parlato...». Feltri appareancora più irritato: «Parlare è un elemento concreto? Si parla dove? Dove si parla?». La giornalista continua: «In un articolo di stampa si dice che Ghedini avrebbe ventilato âState attenti per la macchina del fango'...». L'ex direttore: «Siamo sempre a livello di pettegolezzo...».
«MA QUALE MACCHINA DEL FANGO!» - Si passa poi alla cosiddetta macchina del fango. La domanda è pungente e diretta: «Perché quando il giornale diretto da lei è stato chiamato âla macchina del fango'?». Feltri risponde: «Ma che palle con sta âmacchina del fango'... e io dico che è Repubblica la macchina del fango... nei confronti di Formigoni c'è stata la macchina del fango, anche della Cancellieri se vogliamo... secondo me... sono opinioni. Lei o altri avete l'opinione che il mio giornale sia la machina del fango? E chi se ne frega. Tenetevi l'opinione. Io ho la stessa opinione per molti programmi televisivi. Per esempio Servizio Pubblico. Cosa è stata? La macchina dei confetti?».
«METODO BOFFO? NON E' STATO SALLUSTI» - E ancora, altra domanda: «Recentemente lei ha detto âè stata una polpetta di Sallusti questo metodo Boffo'». «Io non l'ho mai scritto», dice Feltri. «Alla Zanzara Cruciani...». Feltri non ci sta ad accusare il collega: «L'ha detto Cruciani... Lei sa come sono andate le cose? à arrivata una busta a me, l'ha portata Sallusti, ho incaricato la redazione di fare delle verifiche, come sempre si fa. O dovevo farle io delle verifiche? Su tutti gli articoli che escono i direttori devono fare delle verifiche?». «La responsabilità cade su di lei...». «Lo so. Il direttore responsabile non può vedere tutto. à stata una polpetta. Ma non è stato Sallusti a confezionare la polpetta».
«SMETTA DI ROMPERMI LE BALLE» - Infine, Feltri si alza e attacca: «Lei comincia a parlare di Berlusconi e poi ricomincia con queste quattro cose... la macchian del fango... la macchina del fango... Doveva dirmi âFacciamo una bella intervista sulla macchina del fango'. Invece così... Io comunque non firmo la liberatoria. Così smetti di rompermi le balle in questa maniera e anche in modo maleducato e cafone. Continui a dirmi questo, la polpetta, Cruciani... vada da Cruciani... lei confonde le acque... lei imbroglia».
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