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Marco Giusti per Dagospia
Aspettando l'elenco ufficiale dei film previsti al Festival di Cannes, che verrà rivelato il 17 aprile, vediamo tra certi e quasi certi, cosa ci attende quest'anno sulla Croisette. Il 14 maggio si apre, e questo è sicuro malgrado le proteste della famiglia Grimaldi, con "Grace of Monaco" di Olivier Dahan, fuori concorso, con Nicole Kidman nei panni di Grace e Tim Roth in quelli del marito, il principe Ranieri.
Non piacerà a nessuno, questo è sicuro, a cominciare dal principe Alberto che ha paura che si faccia del padre un ritratto non realistico, ma almeno farà parlare a lungo i giornali. Vengono dati come praticamente sicuri l'ultimo film dei fratelli Dardenne, "Two Days, One Night" con Marion Cotillard, già lanciata come candidata francese numero uno al premio come migliore attrice, l'ultimo Woody Allen, "Magic in the Moonlight" con Emma Stone, Colin Firth e Marcia Gay Harden tutto girato sulla Costa Azzurra, "Maps to the Star" di David Cronenberg con Robert Pattinson, Juliane Moore, Mia Wasikowska e John Cusack che se la vedono con i demoni di Hollyood, ma anche il nostro "Incompresa" diretto da Asia Argento, tratto da un romanzo di Barbara Alberti e prodotto dalla Wildside di Lorenzo Mieli-Mario Gianani-Fausto Brizzi con Charlotte Gainsbourg protagonista assieme a, udite udite, Gabriel Garko.
Il film di Asia dovrebbe essere l'unico film italiano in concorso, e vedrà quindi sul tappeto rosso la coppia Argento-Gainsbourg con il contorno di Gabriel Garko che sbarcherebbe per la prima volta a Cannes. Un delirio che Thierry Fremoux, direttore del Festival, non poteva certo farsi sfuggire.
Più che probabili sono anche il cinese "The Assassin" di Hou Hsiao Hsien, il western "The Homesman" diretto e interpretato da Tommy Lee Jones, che ha già dato modo di dimostrare le sue grandi qualità anche di regista, con Meryl Streep e Hilary Swank, che vede il vecchio cowboy scortare tre donne instabili dal Nebraska all'Iowa, "The Birdman" del messicano Alejandro Gonzalez Inarritu con Michael Keaton, Naomi Watts e Edawrd Norton, anche se le ultime voci lo darebbero già spostato a qualche festival settembrino (Toronto o Venezia) visto che uscirà il 17 ottobre.
"The Rover" western australiano di David Michod, il regista del grandioso "Animal Kingdom" con Robert Pattinson e Guy Pearce, l'opera prima di Ryan Gosling, "How To Catch a Monster" con Eva Mendes e Christina Hendricks, gli inglesi "Mr Turner" di Mike Leigh con Timothy Spall e "Jimmy's Hall" di Ken Loach, storia di un comunista irlandese che torna a Dublino nel 1932 per aprire un ìa sala da ballo (quasi sicuro, esce il 30 maggio), "The Cut" del turco austriaco Faith Akin e "Winter Sleep" del pesantissimo turco turco Nuri Bilge Ceylan, quello di "C'era una volta in Anatolia".
"Le chagrin des oiseaux" del regista mauritano Aderrahmane Sissako, ben tre film canadesi, oltre a quello di Croneberg, "The Captive" di Atom Egoyan, "The Mummy" di Xavier Dolan, "The Reign of Beauty" di Denis Arcand, lo svedese Roy Anderson, molto bizzarro, con "A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence", il danese Thomas Vinterberg, quello di "Festen" e di "Il sospetto" con una nuova versione di "Far From the Madding Crowd" di Thomas Hardy con Juno Temple e Carey Mulligan, il russo "Leviathan" di Andrei Zvyagintsev, e Emir Kusturica con "On the Milky Road" con la nostra Monica Bellucci protagonista.
Tra i francesi i più probabili in concorso sono la versione di Bertrand Bonello di "Yves Saint-Laurent", molto più audace di quella passata in Italia, con Gaspard Ulliel, Léa Seydoux e Louis Garrel, "The Blue Room" diretto e interpretato da Mathieu Amalric, che rilegge uno storico Maigret di Georges Simenon "3C" di Benoit Jacquot, "Le roncon de la gloire" di Xavier Beauvois con Benoit Poelvoorde, Chiara Mastroiani e Peter Coyote.
"Bord People" di Pascale Ferran, "Clouds of Sils Maria" di Olivier Assayas con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloe Moretz e Daniel Bruhl, "L'homme que l'on amait trop" di Andr Techniné con Catherine Deneuve, "The Search", il nuovo film di Michel Hazanavicius, il regista di "The Artist", con Berenice Bejo e Annette Bening, che è poi il remake dell'ominmo film di Fred Zinnemann del 1948, e Jean Luc Godard con "Adieu le langage 3D", che era previsto già un anno fa. Dovrebbe esserci anche il già discusso film di Abel Ferrara "Welcome to New York" con Gérard Depardieu come Dominique Strauss Kahn e Jacqueline Bisset.
Tra i giapponesi se la vedranno Naomi Kawase, Tetsuya Nakashima, Sion Sono e Isao Takahata. Non fanno più parte delle prime liste di film possibili, invece, "Inherent Vice" che Paul Thomas Anderson ha tratto da un romanzo di Thomas Pynchon con Jena Malone e Joaquin Phoenix (magari non è pronto), "Serena" di Susan Bier con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, l'attesissimo "Queen and Country" di John Boorman con David Thewlis, "Eden" di Mia Hansen Love. Potrebbe però esserci, fuori concorso, "Sin City 2" di Roberto Rodriguez e Frank Miller. Il trailer ci fa già impazzire.
La rassegna collaterale Un certain regard apre invece, e anche questo è sicuro, con "Party Girl", un documentario dedicato a una vecchia hostess da bar diretto a sei mani da Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samel Theis, mentre da qualche parte dovrebbe essere presente anche il secondo film di Alice Rohrwacher a tenere alta la bandiera italiana.
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