1- FIN DALLA FINE DELL’ERA OLIVETTI, A DE BENEDETTI NON VA GIÙ IL PIACIONISMO DI PASSERA, COSÌ AMATO INVECE DALLA “REPUBBLICA” DI EZIOLO MAURO. E ALLORA CARLETTO ‘INCARICA’ IL SUO VICE PREFERITO MASSIMO GIANNINI, SU “AFFARI & FINANZA”, DI UCCELLARE PASSERA INSIEME A CATRICALETTA, PER LA SCANDALOSA “SÒLA” ALITALIA, ARCHITETTATA CON BERLUSCONI E LETTA, COSTATA 4 MILIARDI E MEZZO DI EURO AI CONTRIBUENTI 2- I BANCHIERI NON PAGANO MAI PER I NUMERI PENOSI DEI LORO BILANCI E CONTINUANO A CONTRABBANDARE LA STABILITA' DELLE PROPRIE POLTRONE PER LA STABILITA'DEL SISTEMA 3- OGGI IL GRAN PRIX DE LA BAVE “T'ADORIAM MONTI DIVINO” SE L'AGGIUDICA QUESTO PEZZO DELLA ‘STAMPA’: "I DUE PRESIDENTI E IL CORAGGIO DELLA SOLITUDINE. AL COLLE SENZA SPONSOR O DEBITI POLITICI: COME NAPOLITANO". PER ANDARE IN RAI TUTTO FA BRODO 4- BENVENUTI ALL’ANGOLO DEL BUONUMORE: MELANDRI: "NON CI SARA' PIÙ' UN'ALTRA COME ME"

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A CURA DI MINIMO RISERBO E PIPPO IL PATRIOTA

1- NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
"Le relazioni pericolose nei cieli di Alitalia" (Affari e Finanza di Repubblica, p. 1) riassume e spiega alla perfezione che cosa vuol dire avere un banchiere come AirOne Passera e un mandarino come CatricaLetta al governo. Massimo Giannini, il Repubblicones preferito da Carlo De Benedetti, scrive che l'amministratore delegato "Rocco Sabelli si e' gia' dimesso, nella sostanza anche se non nella forma", per la penosa gestione del business, e che la sedicente Antitrust ha appena aperto un finto procedimento per salvare le chiappe un altro anno ai Capitani coraggiosi della Cai.

Ovvero a quella compagine di finti patrioti (con grande interesse alle commesse pubbliche) messa su quattro anni fa dal Banana e dal Passerone "banchiere di sistema", in piena campagna elettorale. Oggi quello stesso CatricaLetta che si e' chiuso gli occhi per tre anni all'Antitrust, forte di apposito codicillo, ha preso il posto dell'Eminenza Azzurrina a Palazzo Chigi e Airone Passera fa il papa nero come ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture. "Entrambi, nel giorno dell'insediamento della squadra di Monti, avevano detto: "Misurateci dai fatti". Li abbiamo misurati: sul salvataggio Alitalia, costato 4 miliardi e mezzo di euro ai contribuenti, sono gia' fuori rotta", conclude Giannini-De Benedetti.

2- I SOLDI PRESTATI ALLE FAMIGLIE. COME QUELLA DI DON SALVATORE
Cinque presunti banchieri (Azzi, Fratta Pasini, Mussari, Patuelli e Venesio) hanno rovinato la domenica ai loro strapagati spin-doctor per secernere una letterina alquanto patetica al Corriere delle banche armate. S'intitola "Ecco che cosa facciamo per non strozzare il credito" (p. 6).

A questo tristo temino si dedichera' Bankomat, ma noi intanto segnaliamo che a due presidenti come Mussari (Mps) e Fratta Pasini (Bpi) i piccoli azionisti metterebbero volentieri le mani al collo, visti i risultati delle due banche. Ma loro non pagano mai per i numeri penosi che portano da anni a bilancio (anche a volerli prendere per buoni), e continuano a contrabbandare la stabilita' delle proprie poltrone per la stabilita' del sistema.

Poi pero' uno prende Repubblica (p. 17) e capisce che alla fine hanno ragione loro: in Italia le banche hanno fatto molto per la Famiglia. "Via libera a Unipol-Fonsai, al capolinea l'era Ligresti. Ok dei cda. La famiglia resta con una piccola quota". Bella figuretta istituzionale anche per Vago Vegas, il politicante forzista messo dal Mago Tremontino alla guida della Consob in virtu' del suo preclaro curriculum.

Un suo collega commissario lo accusa di mediazioni irrituali sulla faccenda ligrestiana che tanto preme a Mediobanca e a Silvio Bananoni: "E il salvataggio divide la Consob. Pezzinga: "Vegas: mediazione irrituale" (Repubblica, p. 17)

3- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
"Nuovi assunti senza articolo 18. Il piano sul Welfare. Passera a Davos: affronteremo anche il tema della flessibilita' in uscita, vi stupiremo" (Repubblica degli Illuminati, p. 1 e 2). "Il governo sposa la linea della Bce". Ma va?

Si', sono andati in Svizzera - il paese che lava più' bianco - a rovinare la neve con la pesantezza delle loro responsabilita', e ce lo fanno anche sapere. Si sono riuniti a porte chiuse come qualunque massoneria, si sono specchiati nel loro reciproco potere fondato sul soldo e sulla cooptazione servile, e hanno poi graziosamente concesso le briciole del loro decidere a qualche giornalista accettato, rimasto fuori in umile e servile attesa.

Questo e' il Forum di Davos. Questa e' la bella gente che ritiene di aggiustare il mondo come un colletto di pelliccia, con riti stanchi e inutilmente sfarzosi. Dopo aver fatto carriera spremendo il lavoro degli altri, temono tre sole cose: il ridicolo, l'oblio e la morte. Per questo non bisogna curarsene più' di tanto. Prima o poi, indipendentemente da noi, avranno tutte e tre queste remunerazioni del loro (misero) capitale umano investito.

4- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM MONTI DIVINO)
"L'agenda Monti sul tavolo di Bruxelles. Il premier a colazione con Merkel e Sarkozy. La spinta per le infrastrutture. Parigi: "L'Italia ha approvato misure forti e giuste", ha detto ieri il presidente francese" (Corriere, p. 8).

Sulla Stampa, ritagliare e rimirare l'immaginetta sacra pubblicata a pagina 3, con la didascalia surreale "Il premier italiano Mario Monti: ha lavorato a lungo dietro le quinte d'Europa". Vi si contempla un anziano maggiordomo britannico appoggiato nella penombra a una porta, con lo sguardo cupo e concentrato di chi sta origliando. La mano sinistra e' nella tasca della giacca, ad armeggiare con un qualche strumento di registrazione?

Ma oggi il Gran Prix de la Bave se l'aggiudica questo pezzo della Stampa: "I due Presidenti e il coraggio della solitudine. Al Colle senza sponsor o debiti politici: come Napolitano" (p. 15). Per andare in Rai tutto fa brodo, anche utilizzare la morte di Scalfaro.

5- LA VERA LOTTA DI CLASSE
"Scontrini e merce contraffatta. Milano, un terzo fuori regola. L'Agenzia delle entrate: e ora al Sud. "Falsificati i questionari degli studi di settore. Gli accertamenti nei locali sono stati mirati. I suv? Intestazioni fasulle e societa' nei paradisi fiscali esteri. Le verifiche a tavolino non bastano e quindi li fermiamo" (Corriere, pp. 2-3).

"Niente scontrini, beccato un esercente su tre" (Giornale, p. 9). "Autonomi e imprenditori non dichiarano il 56% del loro reddito effettivo" (Repubblica, p. 7). Un monumento andrebbe fatto a Gabriel Meghnagi, titolare di un negozio Furla a Milano in corso Buenos Aires: "Viva i controlli, non fanno danni ed eliminano la concorrenza sleale" (Repubblica, p. 6)

6- MA FACCE RIDE!
"Melandri: vitalizi, tagli sbagliati. Lasciai il lavoro per la politica. "Non ci sara' più' un'altra come me" (Corriere, p. 23)

7- IL CREATIVO IN REDAZIONE
Ok, stare da settimane al Giglio a raschiare i gamberoni al cognac puo' dare in testa. Ma poi arriva il momento in cui dalla noia sgorga la poesia e anche un inviato di gran peso come Teodoro Chiarelli della Stampa puo' librarsi leggero leggero tra le stelle. Oggi cita De Andre' in un pezzo sulla Costa Concordia: "Una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale" (p. 21).

Fantastico, allora la diamo su internet? Poi dicono che non si trovano più' le notizie di una volta. Oggi per vendere bisogna essere utili al lettore, e allora paginata da brividi sempre sulla Stampa: "Broccoli, cavoli, mele possono battere il Grande Freddo" (p. 23).

 

MASSIMO GIANNINI CARLO CARACCIOLO CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAANTONIO CATRICALA CORRADO PASSERA E GIOVANNA SALZA Rocco Sabelli e Roberto ColaninnoCARLO FRATTA PASINI GIUSEPPE MUSSARI LIGRESTIGIUSEPPE VEGASAgenzia entratela cancelliera Merkel col presidente Sarkozy e il premier Monti MARIO CALABRESI E GIORGIO NAPOLITANO