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Nanni Delbecchi per il “Fatto quotidiano”
floris conduce tutto date a quell uomo un programma
Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca, sabato sera a Otto e mezzo, dove è andato in scena il più classico dei triangoli. Lui è Giovanni Floris, conduttore pronto a tutto ogni giorno di più; Lei è Daria Bignardi, colonna a sua volta de La7; l’Altro è Beppe Severgnini, giornalista, scrittore e ospite fisso dei programmi della Bignardi. Diciamo che non era un incontro tra sconosciuti.
Né il tema era dei più originali, generazioni a confronto nell'era di Renzi, ma il vero fine della puntata era un altro: presentare e promuovere il nuovo romanzo di Daria Bignardi, L’amore che ti meriti, “dove si parla proprio di generazioni a confronto”, spiega Floris all’ignaro spettatore, poi cerca di dare un taglio letterario e di volare più alto che può.
Si discute di spirito dei popoli e di narrazioni collettive, di passione e di logica, di vecchi e di giovani... Daria interviene il meno possibile, senza nascondere il suo tiepido interesse per la politica, in attesa paziente che Lui, il conduttore, le chieda del romanzo come si fa regolarmente in video – e non solo in video – quando uno scrittore riesce ad arrivarci.
Fin qui, tutto regolare; ma il tempo passa, e a un certo punto l’Altro non si tiene più. All’improvviso Severgnini (in collegamento esterno) tira fuori da sotto il banco il libro di Daria e lo mostra in favore di telecamera, come in un vecchio Carosello Paolo Ferrari mostrava alla massaia il fustino del Nuovo Dash. “Questa è la copertina”, dice, se qualcuno avesse dei dubbi. “Renzi dovrebbe leggerlo, per capire come vecchi e giovani possano dialogare tra loro”.
Stupore generale in studio. Daria ringrazia, anche se ammette che non si era accorta di avere scritto un’opera così attuale; Floris tira fuori il più sintetico dei suoi sorrisi, verde metallizzato, poi riparte coi massimi sistemi; la Logica e la Passione, la Destra e la Sinistra... Ma ormai l'altro non si tiene più. “Volete sapere la verità sul rapporto tra Renzi e il Pd? Basta leggere a pagina 80”. Tira fuori di nuovo il libro, lo apre, e si mette a declamare un brano.
“Non c’entra niente con Renzi, ma ti ringrazio lo stesso”, dice Daria sempre più imbarazzata (e forse un po’ preoccupata per l’amico), mentre Giova rompe gli indugi e si butta nella mischia. È un’appassionante lotta a chi loda di più il romanzo, con Daria che fa da paciere, anche se Beppe ammette di non avere avuto il tempo di finirlo.
“Mi è arrivato ieri e sono andato avanti solo fino a pagina 150”. “Già che c'eri potevi arrivare a pagina 152, visto che il capitolo finisce lì”, sibila Floris, instillando il ragionevole dubbio che il libro non sia mai stato aperto. Vendetta, tremenda vendetta.
Anche noi il libro non l’abbiamo ancora letto, però è giusto riconoscergli l’avere ispirato una nuova tipologia nella lussureggiante storia delle tele sviolinate. Sabato a Otto e mezzo è nata la promozione adulterina, dove l'ospite strappa il violino al conduttore e lo surclassa nell’entusiasmo, al punto che l’autore stesso gli chiede di fermarsi.
Dopo il ratto delle Sabine e quello di Proserpina, è toccato a Daria: “Kundera dice che in amore non c'è merito, ma io non sono d’accordo, per questo ho intitolato il romanzo L’amore che ti meriti”, ha dichiarato in chiusura della storica puntata. Sembrava convinta. Ma forse perfino lei non credeva di meritarsene così tanto.
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