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Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"
Nella storia di copertina dell'ultimo numero del New York Magazine all'insegna della Celebrity economy Brad Pitt e Angelina Jolie appaiono nell'ovale verdastro di una banconota da un dollaro, al posto di George Washington.
«La coppia più famosa del pianeta vale 270 milioni di dollari tra endorsement pubblicitari, film, royalty e diritti fotografici per immortalare la loro affollata prole», rivela il settimanale che nell'era di Occupy Wall Street e delle critiche all'1%, traccia una spietata radiografia delle spese assurde e capricciose incorse oggi ad Hollywood.
Star come Tom Cruise e Madonna arrivano a spendere 130 mila dollari all'anno per ognuna delle loro numerose babysitter. Il budget aumenta se la bambinaia ha un perfetto accento inglese e una laurea. Il tutore tuttofare di Gwyneth Paltrow e Chris Martin, (cantante dei Coldplay) intasca 100 mila dollari annui per le ripetizioni di latino, greco e filosofia alla piccola Apple, 5 anni.
Per non farli sfigurare alle prime cinematografiche, le star con prole investono un minimo di 100 mila dollari per il guardaroba dei loro piccoli. Elevati anche i costi per la sicurezza e la privacy: Ellen DeGeneres ha speso 5 milioni e mezzo di dollari per istallare sofisticate videocamere nel suo giardino. Poco, se paragonati ai 15 milioni versati da Mel Gibson nel 2005 per acquistare l'isola di Mago, nell'arcipelago delle Fiji, lontana da paparazzi e curiosi.
Anche il tariffario per la chirurgia estetica delle «attrici che vogliono dimostrare sempre 19 anni» è parecchio elevato: 49 mila dollari se hanno 25 anni, 55 mila per le over 40 e 66.500 per le 55enni. Ma si tratta sempre di «investimenti», con ritorni pubblicitari enormi. Ne sa qualcosa Mariah Carey, che per promuove Weight Watchers e Jenny Craig, leader nel settore delle diete dimagranti, varrebbe «quanto pesa».
«67 mila dollari il chilo», rivela il New York Magazine, ironizzando sul peso non proprio forma della star canora. La celebrity economy è talmente capillare e consolidata che le star ammassano quantità spettacolari di soldi, spesso «senza muovere un dito». Basti pensare che nel periodo post-scandalo Charlie Sheen ha ricevuto da Ad.ly, (ditta specializzata nell'endorsement dei Vip) ben 50.000 dollari per ognuno dei suoi tweet. «Naturalmente non era lui a twittare», precisa il magazine, secondo cui dietro i profittevoli Twitter account di dozzine di star ci sono «stagisti sottopagati e invisibili».
Le richieste sempre più esose di star come Lady Gaga e Beyoncé, che chiedono 100mila dollari per una fugace apparizione a un evento, si coniugano alle larghe tasche degli inserzionisti, anche italiani. Julia Roberts e Robert de Niro hanno intascato, rispettivamente, 1,5 e 4,8 milioni di dollari (un record) per reclamizzare il caffè Lavazza e le Lampade Beghelli.
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