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Margherita D’Amico per “la Repubblica - Roma”
Quando nel 1996 Michail Gorbaciov, ospite a Roma dell’Associazione Italia-Russia, vide entrare Marcellino Radogna, gli andò subito incontro parlando in russo, certo che quei baffi solenni potessero appartenere solo a un suo connazionale.
Invece Marcellino, fotografo gentiluomo che chiunque frequenti prime teatrali, presentazioni letterarie, eventi e ricevimenti, ha incontrato almeno una volta, nasce a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, e si trasferisce nella Capitale giovanissimo assieme alla famiglia.
Mai a caccia di scandali, forte di una discrezione che lo rende gradito ovunque, inizia la professione all’inizio degli anni 60. Per oltre mezzo secolo ritrae il bel mondo e, strada facendo, i suoi scampoli, realizzando un paio di milioni di scatti che la Soprintendenza archivistica del Ministero dei Beni Culturali ha dichiarato “di notevole interesse storico”.
marcellino radogna con emilio fede
Circa trentamila immagini sono oggi pubblicate nel blog www.marcellinofoto.it, curato dall’indispensabile moglie Rita. «I giornali non comprano quasi più le fotografie e si può dire che io lavori quasi solo per tenere aggiornato l’archivio» spiega Radogna, costretto a dire addio ad alcune immagini soltanto in occasione di un sequestro giudiziario.
«Gli inquirenti presero tutte le foto scattate ad Andreotti, e me ne restituirono una parte: cercavano il famoso bacio con Totò Riina». Una volta, suo malgrado, Marcellino fa uno scoop postumo, ritraendo su esortazione del principe Giovanelli la bella signora ingioiellata che lo accompagna. «Solo due scatti, lei non voleva e io non insisto mai» ricorda Radogna.
alberica filo della torre by marcellino radogna
«Appresi che si chiamava Alberica Filo della Torre di Santa Susanna, come il mio paese natale. Quando incontrò il suo tragico destino, le mie erano le uniche foto in circolazione». Principi, attori, scrittori, politici, scorrono tranquilli nel catalogo di Marcellino, che include una passeggiata del giudice Falcone sottobraccio alla moglie, in nero e seta gialla.
Soli, andavano a godersi il fresco e l’opera a Caracalla, nella dolce sera del tempo che fu.
gelasio gaetani lovatelli marcellino radogna
marcellino radogna gorbaciov
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