“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1. QUANDO L’AMORE SE NE INFISCHIA DI APPARIRE RIDICOLO
Irene Bignardi per “la Repubblica”
Correva l‘anno 1952 e Christopher Isherwood, quarantanove anni, il celebre e fortunato scrittore britannico che aveva scelto gli Usa, durante la guerra, come sua patria, l’autore dei racconti di Addio a Berlino, diventati un fortunato spettacolo di Broadway sotto il titolo I am a Camera, il grande ammiratore di Beatrix Potter (e questo spiega molto di ciò che stiamo per raccontare), Christopher Isherwood, dunque, vide sulla spiaggia di Santa Monica, in California, un bel ragazzo di diciotto anni, Don Bachardy, che stava tentando la strada della pittura. Fu amore a prima vista.
E se la carriera di pittore di Don non sarà eccelsa e si svilupperà soprattutto nella cerchia degli amici dello scrittore (Bachardy farà i ritratti di Auden, Polanski, Salvador Dalí), la storia d’amore con Isherwood sarà invece molto fortunata. I due, complici, forse, i molti distacchi, vissero una felice, inequivocabile ma prudentemente discreta (l’omosessualità era ancora un reato) vita di coppia fino alla morte di Isherwood nel 1986.
E i molti viaggi, soprattutto di Bachardy, in assenza di telefonini e telefononi (Isherwood ne installò uno, pare, solo nel 1970) sono all’origine dell’enorme quantità di lettere che i due innamorati si scambiarono nel corso della loro love story, e che vengono pubblicate in America in un tomo di oltre cinquecento pagine a cura di una paziente signora, Katherine Bucknell, con la collaborazione di Bachardy, intitolato Animals (Fsg books).
Perché Animals? Perché, rischiando spesso la caduta nel ridicolo (per favore, l’osservazione non ha nulla di omofobo, la cosa farebbe sorridere anche nel caso della più giovane coppia di adolescenti), i due pensano a se stessi come a due animali. Bachardy, da ragazzo ma anche da ragazzo cresciuto, è visto sotto forma di gattino, e Kitty è infatti il suo nome ufficiale nella loro corrispondenza e nel loro idioletto. Mentre Isherwood è Dobbin, un vecchio, robusto cavallo da tiro. Ma il gioco ha i suoi deliziosi bizantinismi.
Kitty è anche Puss (come pussy cat), Snowpaws (come zampe di neve), Snowgaiters (come ghetta antineve ) e via gattonando attraverso Fluffcat (gattino morbido), Velvetpaws (zampe di velluto), Pink paws (zampette rosa), White whiskers (baffi bianchi), fino a Claws, artigli, che contrassegna i momenti di cattiveria.
Dobbin è seguito da un’altra serie di nomignoli più o meno barocchi, partendo in sottotono con Old Pony (vecchio pony) e Horse (cavallo) per culminare in Worshipped Glossyhoof (adorato dagli zoccoli lucidi). E come se non bastasse, a complicare le cose e la sequenza dei fatti, c’è che i due si esprimono spesso in terza persona, con una civetteria da infanti, tanto che persino la curatrice del volume non sa bene di chi si stia parlando.
Un esempio che è molto piaciuto al paziente critico dell’ Independent, così diligente da aver letto tutte le cinquecento pagine del carteggio e averne fatto un bel resoconto? “Il cavallo che Kitty ama è sempre stato una vecchia cavalla grigia, così dolce e cara, e mai come quegli avidi e infedeli stalloni bianchi. E poi il grigio si intona meglio con la pelliccia bianca di Kitty. Due animali bianchi non funzionerebbero”.
Loro funzionavano, con occasionali, confesse infedeltà che tali appunto, essendo previste, non erano — ma che qualche volta facevano soffrire lo stesso, soprattutto Isherwood. E si divertivano, i due, con molte smalignazzate epistolari su personaggi che non gli piacevano.
Come Paul Bowles e la sua “smorfia di ironico disprezzo”, come i “gelidi” Franco Nero e Vanessa Redgrave, forse dei robot non umani, come la povera, adorabile Audrey Hepburn, colpevole di essere tanto magra che nemmeno un gatto affamato se la sarebbe mangiata. Gatto? Non parlavano certo del fortunato, viziato, felice gatto Kitty.
2. DOLCE MICINO, ADORATO CAVALLINO
Estratti del libro “Animals” pubblicati da “la Repubblica”
LUNEDÌ 25 GIUGNO 1957, NEW YORK
CARISSIMO CHRIS, non hai idea quanto mi manchi, quanto pensi a te e ti ami ancor di più dopo essere stato lontano tutto questo tempo. Ho pensato e ripensato a te un’infinità di volte, specialmente a quanto sei piccolo ed esile e a quanto sarai ancor più minuto solo in quelle grandi stanze, e avrei voluto precipitarmi a casa perché senza te nulla ha senso: sei l’unica cosa che conta per me, non m’interessa dove sono o con chi sono se tu sei laggiù. Mi sembra assurdo essere qui a New York senza te, mi pare una sorta di condanna, una prova di resistenza che devo superare.
Questo viaggio è stato un enorme successo. Credo di avere imparato molto di me stesso, e di essere diventato più sicuro di me e più stabile. Ho così tanto da raccontarti su quel che mi è successo che aspetterò quando saremo insieme; ho scritto tutto sul mio librone così non dimenticherò niente. Voglio dire ancora una volta al mio cavallino quanto lo amo e quanto desidero essere a casa con lui. Con tutta la mia adorazione, Kitty
DOMENICA, 2 OTTOBRE 1960, SANTA MONICA
È stato meraviglioso sentire la voce di Kitty stamani al telefono. Eppure il vecchio e ottuso Dobbin non è riuscito a dirgli tutto ciò che provava: quanto sia fiero di Kitty e quanto lo ami e gli sia grato, ogni giorno. È quasi troppo bello per essere vero che Kitty abbia un talento così straordinario, e Dobbin ne è così felice, ma più per Kitty che per se stesso, perché Dobbin l’avrebbe amato comunque. Dobbin sente tantissimo la mancanza di Kitty, ma non vuole certo anticipare il ritorno di Kitty di un solo istante se Kitty ha motivo di restare. Con amore, sempre. D.
26 OTTOBRE 1960, FILADELFIA
Carissimo adorato Dub, Kitty sente tantissimo la sua mancanza e desidera così tanto posare la testa su quella lunga criniera e sentirsi avvolgere da quella gamba nodosa. Kitty ha una voglia disperata del suo cavallo e ogni giorno in cui è lontano è sempre più difficile, ma Kitty non deve arrendersi. Deve essere più forte di quanto chiunque abbia mai pensato.
Amo così tanto il mio tesoro e mi manca moltissimo.
Tutto l’amore del suo Kitty, K.
GIOVEDÌ SERA, 23 FEBBRAIO 1961,
SANTA MONICA
Oggi è un mese da quando è partito il mio Kitty! Gli ho scritto stamani ma non me n’ero reso conto, sembra essere passato molto più tempo, quindi gli spedirò altre parole d’amore. È molto bello che Dobbin chiami Kitty tesoro. Ma ogni tanto Dobbin è colpito dalla parola e si rende conto che un tesoro è insostituibile, e si può perdere se non si tratta con cura. Allora viene colto dalla disperazione! Carissimo amore, intorno vedo gente che ignora di avere l’amore di qualcuno e lo butta via. Noi non faremo quell’errore, vero? Il vecchio Dobbin se ne sta a casa, tutto solo, e stasera non c’è neanche un po’ di vento. Ha mangiato uno sformato di manzo congelato, fagiolini e sorbetto all’ananas. Ha deciso di non bere per un po’. E mangia un sacco di sedano perché qualcuno ha detto che Kinsey ha detto che rende potenti; ma non fraintendere, l’energia gli serve per altre cose, tipo finire il suo romanzo. Stamani sono riuscito a fare una montagna di lavoro, quindi sono di ottimo umore. Buonanotte, Kitty tesoro mio, D.
1 MAGGIO 1963, SAN FRANCISCO
Mio adorato Kitty, ho appena ricevuto la tua lettera. So che non si può essere la persona che sei senza attraversare periodi terribili. Ma non sei mai stato debole e, anche se non riesci a scorgerlo, stai diventando sempre più forte. Supererai questo momento difficile. Se c’è niente che posso fare per aiutarti, devi dirmelo, anche se potrebbe ferirmi. Sarebbe d’aiuto se rimanessi lontano più a lungo? Devo restare qui fino al 15, e prevedevo di tornare giù per il tuo compleanno. Ma se pensi che in questo momento staresti meglio senza di me, lo capirò.
Cerco di non essere possessivo nei tuoi confronti, e credo che sto migliorando. Mai nella vita sono andato così avanti in una relazione. Stamani ha chiamato Cecil Beaton e ha detto che avete trascorso una bella serata, così ho capito che il micetto, facendo ricorso al suo coraggio e stile aristocratico, aveva sorriso malgrado il dolore sotto il pelo. E sono certo sarà stato in forma splendida, tirato a lustro e senza un baffo fuori posto.
Kitty deve ricordare quanto Dobbin senta la sua mancanza. Ma Dobbin non vuole tornare finché Kitty non è sicuro che Dobbin non sia d’ostacolo alla soluzione dei suoi problemi. E Kitty deve credere che Dobbin non vuole usare il suo amore come ricatto o per fare sentire in colpa Kitty. È semplicemente una cosa che Kitty può avere quando vuole. Sempre. Drub
MERCOLEDÌ, 3 MARZO 1965, SANTA MONICA
Amato Gattino, Dobbin si sente così solo. Continua a trottare fino alla cassetta della posta, irrequieto e agitato, ma oggi non c’è niente, nessuna notizia dal suo Amore. Il tempo è splendido, ma freddo, ed è come se la vecchia casa non sarà mai calda finché non ritorna Kitty. Senza di lui la California meridionale è uno scherzo di cattivo gusto. D.
29 MAGGIO 1967, 13 BENTSIDE ROAD, DISLEY
Mio caro Amore, stamani c’era il sole e sono andato a fare una passeggiata per la strada che porta alla brughiera. Faceva caldo ed era tut- to in boccio e Dobbin si è quasi sentito di nuovo un puledro, se ci fosse stato Kitty avrebbe preso tra gli zoccoli la sua adorata zampetta sussurrandogli promesse d’amore. Ha sentito davvero la mancanza di Kitty accanto a lui. Oh, che sensazione struggente, come in Cime tempestose . Spero di ricevere una lettera dal mio tesoro domani: oggi niente posta. Dobbin dice a Kitty, come se fosse la prima volta che pronuncia le parole: “Ti amo”. Poi stringe Kitty tra le zampe anteriori. Senza fine, Dob
5 GIUGNO 1967, LONDRA
vc96 vanessa redgrave franco nero
Micio adorato, non una vera lettera, solo un cenno per far sapere a Kitty che Dub pensa a lui più assiduamente che mai, e si preoccupa per questa terribile guerra (la guerra dei sei giorni, ndr). È spaventoso essere lontano da Kitty quando ci si sente minacciati dal minimo pericolo. Dub vorrebbe tanto raggiungere stasera la sua cesta. Sbrigati ad arrivare, venerdì! TWA. 7:05 Volo 771. Pegaso
VENERDÌ 1 NOVEMBRE 1968, LONDRA
Mio adorato e paziente Pony, una pioggia di bacetti e fusa. Kitty sogna la Red Room di El Caballo e non desidera altro. Gli Animali ceneranno lì a base di champagne lunedì sera. Come sempre con il cuore e l’animo devoto di un gattino. Micio Fedele (Traduzione di Luisa Piussi)
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