scarlett johansson alberto barbera

LA VENEZIA DEI GIUSTI - MENTRE SI È SCATENATA LA POLEMICA SU POLANSKI, ''THE HOLLYWOOD REPORTER'' TORNA A RANDELLARE IL DIRETTORE ALBERTO BARBERA SIA PER IL #METOO, PER LE QUOTE ROSA, PER ESSERSI CHINATO A FAR DA LANCIO AI FILM AMERICANI DA OSCAR, PER L'APPOGGIO A NETFLIX. NON SE NE ESCE. E INFATTI UN PO' DI ''BUUU'' PARTONO ALLA PROIEZIONE PER LA STAMPA DELL'OTTIMO ''MARRIAGE STORY'' DI NOAH BAUMBACH CON SCARLETT JOHANSSON, REO DI…

scarlett johansson

Marco Giusti per Dagospia

 

Venezia. Mentre si è scatenata la polemica sulla presenza del film di Roman Polanski in concorso e sulle dichiarazioni di Lucrecia Martel, presidente di giuria, che hanno riportato a galla il problema, The Hollywood Reporter torna a randellare il direttore Alberto Barbera sia per il #metoo, sia per le quote rosa sia per essersi chinato a far da lancio ai film americani da Oscar che per l'appoggio a Netflix. Non se ne esce. E infatti un po' di boo partono alla proiezione per la stampa dell'ottimo Marriage Story scritto e diretto da Noah Baumbach, che ha il solo torto di essere il primo dei tre titoli Netflix a Venezia.

 

alberto barbera

Ma nessuno avrebbe certo fischiato The Irishman di Martin Scorsese... Marriage Story cbe uscirà in sala in America per trenta giorni dal 1 novembre per poi passare su Netflix, è costruito sulla dura battaglia tra Scarlett Johansson e Adam Driver che cercano di trovare un modo pacifico per divorziare con un figlioletto da dividere. Ma è un disastro, perché tutti e due si amano ancora ma non vogliono cedere per orgoglio e di mezzo, oltre al figlio  c'è il lavoro, lui regista teatrale di genio lei la sua attrice, ci sono due città così diverse come New York, dove vivevano assieme, e Los Angeles, dove vuole tornare lei a fare tv, e non c'è nulla di semplice nel divorziare a L.A. affidandosi a avvocati squali come quella di lei, la Nora di Laura Dern, e quello azzimato di lei, tal Jay Marotta interpretato da uno strepjtoso Ray Liotta, uomo da 950 dollari all'ora.

 

scarlett johansson

Ci sarebbe il più umano Bert Spritz di Alan Alda, 450 dollari all'ora, che propone una separazione più saggia. Ma tra i due c'è un legame profondo e un conflitto che ha radici proprio nel loro rapporto tra regista e attrice. Tra i migliori film di Baumbach, benissimo scritto e interpretato, offre alla coppia Johansson-Driver una serie di scene madri davvero esplosive.

 

Certo, anche questo è un film da serate autunnali un po' per signore d'età e avvocati che penseranno di ritoccare le loro parcelle, ma è sicuramente superiore e preferibile a quelli da cineforum lombardo come The Perfect Candidste di Halima Al Mansour, che ha steso parecchi critici. Ricordatevi però che per divorziare in America, anzi a Los Angeles, anche se sei un regista off Broadway, ti parte un attico di Prati...

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