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1. GOODBYE BRUCE, WELCOME CAITLYN. GLI STATI UNITI HANNO PERSO BRUCE JENNER, ICONA DELLO SPORT OLIMPICO, E GUADAGNATO UNA PIN UP CHE DIMOSTRA 20 ANNI DI MENO 2. A 65 ANNI, DOPO AVER VINTO LA MEDAGLIA D’ORO DI DECATHLON ALL’OLIMPIADE DI MONTREAL, NEL 1976, AVER AVUTO SEI FIGLI, E UNA FIGLIASTRA CHE RISPONDE AL NOME BOMBASTICO DI KIM KARDASHIAN, BRUCE JENNER ERA FRANCAMENTE UN PO’ STANCO DI FARE IL MASCHIETTO CON SEGRETO NASCOSTO NELLE MUTANDE

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Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”

 

Caitlyn è più sincera di Bruce. Caitlyn è molto più libera di Bruce. Caitlyn è più felice di Bruce, e diventerà anche un bel po’ più ricca. Ma se Caitlyn è famosa, lo deve esclusivamente a Bruce, l’uomo che non è mai esistito dentro di lei. L’uomo che ha sopportato per una vita, ma che — dice — non voleva ritrovarsi accanto sul letto di morte. 
 

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Se si digita «Bruce Jenner» su Google, escono 116 milioni di pagine. Con «Caitlyn Jenner», i risultati sono poco più di un decimo, 16 milioni e 600 mila. Per adesso. C’è da dire però che Bruce è nato 65 anni fa, ha vinto la medaglia d’oro di decathlon all’Olimpiade di Montreal, nel 1976, ha avuto sei figli, e una figliastra che risponde al nome patinato di Kim Kardashian. 
 

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Ha ispirato film e documentari sportivi, sedotto (a suo tempo) le lettrici di Playgirl, interpretato reality show, archiviato tre divorzi in 42 anni. Bruce era francamente un po’ stanco.

 

Caitlyn invece è venuta alla luce soltanto all’inizio di quest’anno, ancora senza un nome, poco più di un proposito, spifferato golosamente dai rotocalchi. Ma confermato ad aprile in un’intervista televisiva di due ore ad Abc News , seguita da quasi 17 milioni di spettatori: «Sì, mi sento donna. Il mio cervello è molto più femminile che maschile» non ha più voluto nascondersi l’atleta, che aveva già iniziato le cure ormonali per la sua trasformazione sessuale ma preferiva conservare, seppure per poco, il pronome «he», egli, un abbigliamento neutro e una sobria coda di cavallo, comunque piuttosto di moda tra gli uomini. 
 

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KIM KARDASHIAN E LA MADRE KRIS JENNERKIM KARDASHIAN E LA MADRE KRIS JENNER

Un mese più tardi, l’annuncio del lieto evento. Madrina di battesimo è Vanity Fair America, fisicamente non ancora in edicola, ma già on line con un titolo destinato a entrare nell’antologia degli scoop : «Call me Caitlyn», chiamatemi Caitlyn, sotto l’immagine di un’irriconoscibile vamp dagli zigomi alti, gli occhi da gatta e i lunghi capelli ondulati, sciolti sulle spalle nude. 
 

Bruce scompare, ed è Caitlyn a omologare l’undicesima specialità del decathlon all’americana: totalizzare un milione di follower sul proprio profilo Twitter in meno tempo di Barack Obama, quattro ore anziché cinque. Il presidente, sportivamente, le ha fatto le sue congratulazioni: per il nuovo record stabilito in Internet (al quarto cinguettio i seguaci erano già oltre i due milioni), ma ancor di più per il coraggio dimostrato con il suo storico outing .

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Gli Stati Uniti hanno perso un’icona dello sport olimpico e guadagnato una pin up che dimostra 20 anni di meno attraverso l’obiettivo di quella ritrattista di genio quale è Annie Leibovitz. Risultato: Goodbye Bruce, welcome Caitlyn. La transessuale più famosa d’America. 
 

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Se la notizia della metamorfosi non era inedita, le immagini e il racconto in preparazione per il numero di luglio di Vanity Fair non dovevano trapelare almeno fino alla fine di maggio, secondo quanto stabilito al quartier generale della Condé Nast. Per la lavorazione sono state adottate misure senza precedenti: l’autore è stato scelto fra le migliori penne sul mercato, il premio Pulitzer Buzz Bissinger; il computer con le bozze era chiuso a chiave in una stanza, scollegato alla rete aziendale, inaccessibile ai pirati informatici. Solo una piccola parte della redazione era al corrente del colpo grosso che stava maturando assieme alla nuova identità di Caitlyn. 
 

Blindato anche il set fotografico, dove Annie Leibovitz regolava luci e sfondi attorno a un corpo e a un volto che non hanno granché da invidiare alle altre star ritratte durante la sua lunga carriera. Due giornate in posa che Caitlyn non cambierebbe con quel giorno dell’estate del 1976, a Montreal, quando al suo collo fu appesa la medaglia d’oro e la tifoseria americana esplose sugli spalti: «Quello fu un bel giorno — ha commentato con Bissinger, durante le pause in sala trucco —, ma questi due giorni sono ancora meglio. Qui si parla della mia vita e di chi sono io come persona». 
 

la trasformazione di bruce jenner da uomo a donnala trasformazione di bruce jenner da uomo a donna

Nel video girato nel backstage e anticipato dalla rivista, Caitlyn assicura di non rimpiangere l’uomo che fu per 65 anni: «Bruce ha dovuto raccontare tutto il tempo una bugia, ogni giorno. Ha avuto sempre un segreto, dalla mattina alla sera. Caitlyn non ha segreti». 
 

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Anche la vita famigliare sembra migliorata in casa Jenner, almeno nei rapporti con i figli e i figliastri: dieci in tutto e, dopo qualche perplessità, generalmente favorevoli. La campagna mediatica in corso oltreoceano a favore di una serena transizione da un sesso all’altro ha trovato così il testimonial più efficace: «Se mi fossi trovata sul letto di morte con questo segreto, senza aver mai fatto nulla al riguardo, sarei rimasta lì a dirmi: hai rovinato tutta la tua vita», Caitlyn avverte eventuali Bruce ancora esitanti.