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Carlotta Scozzari per Dagospia
La pace sia con Google. L'Antitrust europea, dopo un braccio di ferro che dura da tre anni, sembra ormai a un soffio dallo strappare un accordo al gigante Usa. A cedere, alla fine, sarebbe il gruppo guidato dall'amministratore delegato e cofondatore Larry Page, che si è deciso a concedere all'Authority, che gli contestava un abuso di posizione dominante con il rischio di una multa assai salata, la presenza di tre operatori concorrenti all'interno della pagina in cui promuove i propri servizi di ricerca specializzati.
Google darà inoltre ai fornitori di contenuti - a differenza di quel che accade ora - la possibilità di chiamarsi fuori dall'uso che Google stesso ne fa, senza alcuna penalizzazione. E rimuoverà la clausola di esclusiva dai suoi accordi con chi fornisce servizi di ricerca pubblicitaria. Sarà poi istituito un organismo di monitoraggio indipendente che controllerà che il colosso del web a stelle e strisce mantenga fede ai propri impegni.
Le nuove proposte appena arrivate da Google, ha detto il commissario europeo Joaquin Almunia, che dovrà ancora sentire i concorrenti prima di mettere la parola "fine" all'inchiesta, "affrontano i dubbi dell'Unione europea. La mia missione è di proteggere la competizione così che a beneficiarne siano i consumatori, non i concorrenti. Ritengo - ha aggiunto Almunia lasciando intendere che il contenzioso sia destinato a terminare a breve - che le nuove proposte, ottenute dopo una lunga e difficile discussione, affrontino i nostri dubbi. Senza impedire a Google di migliorare i suoi servizi, il rimedio fornisce agli utenti una scelta reale tra servizi concorrenti mostrati in modo da poter fare un paragone, in modo che stia a loro fare una scelta".
A giudicare dalle sue parole, l'accordo tra Google, che in Europa ha in mano il 90% del mercato delle ricerche online, e l'Antitrust europea sembra essere veramente a portata di mano. A ben vedere, già in passato era parso così un paio di volte, ma poi, in entrambi i casi, l'intesa era naufragata anche a causa delle posizioni non proprio concilianti di concorrenti come Microsoft ed Expedia. Riusciranno ad affossare l'accordo anche questa volta, oppure Google ce la farà ? Ai (mejo) lobbisti l'ardua sentenza.
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