DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Mattia Feltri per "la Stampa"
L'amore per la libertà in questo Paese ha un andamento stravagante. O meglio, un andamento spiegato dal fatto che abbiamo le città più sporche e le case più pulite del mondo, il debito pubblico più alto e il più alto risparmio privato. Tutto quanto sappiamo di comunità si restringe a noi stessi, alla nostra famiglia, al massimo alla nostra corporazione, sintomo scintillante del fascismo eterno e collettivo.
A turno, nell'ultimo anno e mezzo, ogni categoria ha protestato per le restrizioni anti Covid, e soltanto in nome della categoria. Ma con la lotta al Green Pass, elevato a strumento della dittatura sanitaria o, in qualche mente particolarmente brillante, del complotto planetario, sto assistendo alla più straordinaria sollevazione in nome della libertà che abbia mai visto in cinquantadue anni di vita. Nulla li smosse prima, e non vorrei incartarmi nell'elenco, basta ricordare un numero già molte volte ricordato: ogni anno mille italiani (dato certo ma incompleto), più probabilmente duemila (stima verosimile), forse addirittura tremila (stima pessimistica) finiscono in carcere per errore. Non avevano fatto niente, e sono finiti in carcere.
Ma non si protesta, è la libertà degli altri, chi se ne frega. Però se io non voglio vaccinarmi - frase in cui l'epicentro è io - allora è dittatura sanitaria. Il vaccino e il Green Pass non sono la libertà, come è stato imprudentemente sostenuto: sono una dolorosa imposizione attraverso la quale abbiamo riaperto le scuole, i ristoranti, i posti di lavoro, e abbiamo cominciato a riconquistare spanne di libertà. E in questo caso l'epicentro della frase è noi.
2 - IL COMPLOTTO DEI RICCHI E POVERI
Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"
Dopo l'allarme lanciato da un intellettuale del calibro di Freccero, secondo cui il green pass altro non è che l'anticamera del Grande Reset, ho preso informazioni su questa nuova minaccia che aleggia sopra le nostre teste vaccinate di fresco. Il Grande Reset sarebbe (ma il mio uso pavido del condizionale è probabilmente un effetto collaterale del vaccino) il piano ordito da una élite di miliardari per instaurare il governo mondiale del comunismo, usando la pandemia come alibi e l'ecologia e la tecnologia come strumenti.
Per i teorici del Grande Reset, la prova inconfutabile della sua esistenza è che il principe Carlo d'Inghilterra ne ha auspicato l'avvento durante un convegno di banchieri. Ora, che uno snob come Carlo si batta per il comunismo mondiale può rientrare nella lista delle sue bizzarrie.
Ma perché i miliardari seri dovrebbero finanziare un cambio di sistema, dal momento che quello attuale è già per loro più che soddisfacente, e sostituire i governanti in carica con rivoluzionari bolscevichi ormai difficili da trovare persino su eBay? E com' è possibile che in questa pletora di complotti segretissimi con migliaia di congiurati, non si trovi mai lo straccio di un pentito disposto a vuotare il sacco? Tra l'altro il fantasma dell'alleanza perversa tra ricchi e poveri alle spalle dei borghesi piccoli-piccoli non è neanche inedito: lo agitava già un signore con i baffetti, in una birreria di Monaco, circa un secolo fa. Freccero converrà che è meglio resettare.
MATTIA FELTRIGreen pass in azienda 4no vax e no green pass a milano 2Green pass in aziendano vax e no green pass a milano 8
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