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1 - GIORGIO GABER ISTANTANEE DI ILLOGICA ALLEGRIA. LA MOSTRA CURATA DA HARARI AD ALBA
Piero Negri per "la Stampa"
Giorgio Gaber rockettaro, da solo o in coppia con Enzo Jannacci, sul finire degli Anni 50, al Santa Tecla con Luigi Tenco sassofonista. Il signor G., la scoperta del teatro e l'invenzione di nuove forme spettacolari dentro una traiettoria artistica che ancora ci interroga, a dieci anni dalla morte. E poi quella faccia sghemba, divertente e un po' inquietante, perfetta per rappresentare un uomo indomabile e non massificato.
Una cinquantina di immagini di provenienza, stile e tempi diversi provano a raccontare il percorso di Giorgio Gaber alla galleria Wall of Sound di Alba (Cuneo): la mostra, curata da Guido Harari, autore di alcuni ritratti di Gaber di notevole forza, apre domani (fino al 17 marzo) con una serata al locale Teatro Sociale. Nel diluvio di celebrazioni, un modo efficace e pertinente di ricordare un personaggio che non ha smesso di parlarci di noi.
2 - IL GRANDE VECCHIO DELLA SERATA GABER...
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Con le canzoni non si scherza, ti entrano dentro nei modi più imprevedibili, non c'è niente da fare, la ragione non c'entra. Nella lunga commemorazione funebre che Fabio Fazio ha celebrato in onore di Giorgio Gaber non ho sentito canzoni come «Non arrossire» o «Le strade di notte», che per me - non so perché e forse non lo voglio sapere - sono il massimo. (Rai3, lunedì, ore 21,07).
Il problema principale, quando una persona brava e famosa non c'è più, è che diventa una sorta di guscio vuoto che i media riempiono a loro piacimento. Nella serata-evento dedicata al Signor G nel decennale della sua scomparsa, il Gaber proposto è stato quello del teatro-canzone, del sodalizio con Sandro Luporini. Il quale era presente in studio, silente, una sorta di grande vecchio di fronte a cui Fazio leggeva a voce alcune pagine del libro G. Vi racconto Gaber, come fa uno scolaro davanti al professore. Pagina scritta più interprete, così per tutta la serata: non un granché come trovata drammaturgica.
Naturalmente ci sono stati momenti di intensa partecipazione (Samuele Bersani, Rossana Casale, Patti Smith), in un contesto di grande festa familiare (la famiglia Gaberscik-Luporini era al completo, sempre inquadrata alle spalle del conduttore) cui hanno dato lustro Enrico Ruggeri, Claudio Bisio, Paolo Rossi, Luciana Littizzetto, Neri Marcorè e altri. L'imbarazzante partecipazione di Walter Veltroni e Fausto Bertinotti è stata solo una di quelle occasioni in cui la Rete si scatena in ironie sanguinarie.
L'impressione è stata quella di una trasmissione per gaberiani spinti, quando l'idolo viene imbalsamato. Forse sbaglierò, ma il sodalizio con Luporini ha come sacrificato la parte più passionale, imprevedibile, incontenibile di Gaber, caricandolo di un peso e di un tono predicatorio che, a distanza di anni, mostra i suoi limiti.
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