"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, dì pure ai due giornalisti di "Oggi" che spacciano come"inedita" la lettera di autopresentazione di Berlusconi che tale lettera non è affatto inedita. E' stata già pubblicata in giornali e libri, ad esempio la si trova nell'appendice del "Lolito" di Luttazzi.
Luca N.
Lettera 2
Caro Dago, leggo un titolo: "Le inarrestabili proteste contro Trump". Forse è più veritiero "L'inarrestabile Trump contro le proteste"!
Maxmin
Lettera 3
Dago dragoi,
Renzi curioso di quanti voti prenderebbe Gotor. Per farsene un idea, puo' iniziare con una simulazione con cavia Sandro Gozi.
Aigor
Lettera 4
Caro Dago, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli tenta di rassicurare gli studenti che dovranno affrontare la maturità: "No panic, ce la farete". Visto che non ha esperienze personali in materia sarebbe stato saggio tacere.
L.Abrami
Lettera 5
Caro Dago, oggi l'Italia dovrà per forza rispondere a Bruxelles sulla manovra. Praticamente Renzi se n'è andato lasciando Gentiloni nella merda con Padoan che lo tira ancora più giù.
Axel
Lettera 6
Caro Dago, bisogna ricordare che la Hollywood che oggi definisce Trump razzista è la stessa che lo scorso anno venne accusata di discriminare i neri nella selezione delle candidature agli Oscar.
Antonello Risorta
Lettera 7
Caro Dago, Obama contro Donald Trump perché "discrimina le religioni". Peccato che nel provvedimento sull'immigrazione non sia citata alcuna religione, ma solo gli Stati di una lista stilata dallo stesso Barack.
maria elena boschi gentiloni renzi
Alan Gigante
Lettera 8
Caro Dago, mentre l'Onu, l'Europa e idioti al seguito erano impegnati a denunciare la pericolosità di Trump, l'Iran amico di Obama ha potuto effettuare in tutta tranquillità un test balistico. Bel risultato.
Ugo Pinzani
Lettera 9
Caro Dago, i giovani Pd tengano Renzi lontano da Palazzo Chigi: il suo Jobs Act ha fatto risalire la disoccupazione giovanile al 40,1%!
Simon Gorky
Lettera 10
Caro Dago, chissà se la nuova vita reale "offline" di Lapo prevede anche condanne "reali" o solo "virtuali".
Luca V.
LAPO ELKANN AL FUNERALE DI FRANCA SOZZANI
Lettera 11
Caro Dago,
Leggo con malcelato disgusto i lamenti dei (finti) buonisti in servizio permanente e
dei fautori dell'accoglienza (a casa degli altri) per le misure restrittive emanate da Trump in tema di immigrazione. Sorprende, fino ad un certo punto considerata l'ipocrisia e falsità degli europei, la posizione della Ue.
Vediamo un po': L'Inghilterra già ora non fa entrare immigrati (presidia con le armi il tunnel della manica) e si appresta a farlo con apposite leggi anche per gli europei, la Francia schiera guardie armate al confine con l'Italia, l'Austria perquisisce i treni e si appresta a costruire un "muretto", la Spagna respinge con violenza i disperati dell'enclave di Melilla, quello che succede più a est è solo immaginabile! Però fa molto politicamente corretto criticare Trump, anche perché quelli che non andranno negli USA verranno qui!
FB
Lettera 12
Caro Dago, disoccupazione al 12% (40,1% quella giovanile). A questo punto non si sa se Renzi sarà ricordato per il Jobs Act, per la riforma costituzionale o per quella elettorale. Però dimenticandolo gli si farebbe un gran favore.
Pikappa
Lettera 13
Caro Dago, ai tempi di W.Bush, non c'erano i profughi che invadevano l'Europa. Poi è arrivato Obama che si è ritirato dall'Iraq, ha seminato il caos in Libia, e si è girato dall'altra parte con la Siria. Risultato: l'Isis prolifica e milioni di musulmani sono costretti a lasciare i propri paesi. Ci vuole una faccia e un portafoglio da Hollywood per contestare Trump che cerca di porre rimedio al disastro!
Giacomo
Lettera 14
proteste contro trump a650f8c2
Caro Dago, la Rai continua con la sua faziosità. Dicono che Trump ha licenziato il ministro della Giustizia omettendo di dire che si tratta del ministro di Obama con funzione reggente, in attesa che il Senato confermi quello nominato da Donald.
Dario Tigor
Lettera 15
Caro Dago, sembrava strano che avessero arrestato un magistrato, il procuratore capo di Aosta Pasquale Longarini. Poi leggendo l'articolo è tutto chiaro. Era amico di politici di centro destra. E quindi non facendo parte della grande famiglia del centro sinistra era una specie di Trump con la toga: andava fermato.
Yu.Key
Lettera 16
Dago darling, che strana storia la tragedia di Quebec Ville, proprio dove il grande Hitchtcock girò "Io confesso" col gaio Montgomery Clift. I forsennati erano prima 3, poi 2 e poi solo 1 (bianco e quebecchese e magari ugonotto). E meno male che ai tempi della strage compiuta da Brevick in Norvegia non c'era ancora Trump presidente, sennò gli avrebbero dato la colpa anche di quello.
E meno male che, finora, nessuno ha ancora tirato fuori la frase "Vive le Quebec libre", sennò darebbero la colpa anche a De Gaulle, che voleva lo stato francofono del Quebec libero dal gioco angloamericano, magari per federarlo con la vicina provincia d'oltremare francese di St. Pierre et Miquelon.
strage alla moschea di quebec city 9
Che tempi, che tempi. comunque! Tra propaganda, pubblicità, fake news, pre-verità, post-verità, verità dimenticate, macchine del fango, concerti di sviolinate e incensi verso certi padroni o padroncini, le news colorate di rosa oppure di nero, non si capisce più niente. Se non che siamo nelle nebbie dell'oscurantismo e dei nuovi tabù, malgrado tutto il clamore degli "esperti" che ci perseguitano. E cosa succederebbe se i media tradizionali (cartaceo e tv) fossero costretti a tirar fuori le "hidden" news che gelosamente nascondono nei loro "backstages"? Pronti, ovviamente, a sbatterle in prima pagina qualora servisse ai loro burattinai o consigliori.
strage alla moschea di quebec city
Ah, come invidio i devoti della "Bibbia" di Largo Fochetti. Loro hanno fede granitica e vivono le loro "vies en rose", dove i cattivi sono sempre e solo il Trota, Formigoni, Salvini, Trump, Putin e Berlusconi (a fasi alterne) e qualche altro. Dove per integrare i migranti basta far loro recitare una piece tratta da un romanzo della Bignardi o di Saviano "et voilà les jeux sont faits". Stesso discorso per i fedeli di Sallusti, solo che questi sono meno numerosi e spesso talmente sguaitati che non fanno opinione. Ossequi
Natalie Paav
Lettera 17
Oggi lasciamo perdere il D'Agostino, altrimenti si monta la testa. E' quello che è: solo un raggio di luce con la elle maiscuola potrà aprirgli gli occhi e salvarlo dalla china pericolosa per lui e soci di merende. Mi auguro che gli arrivi sulla strada di Damasco-Roma. Il punto oggi è invece il raggio di luce con elle minuscola, ma sempre luce è, che il prode dagostino ha fatto filtrare tra i suoi obbrobbri (ci sono anche cose buone per fortuna) quotidiani.
E' l'articolo di Agnoli su La Verità, preceduto stavolta da un titolo dagostiniano sensato, anche se collocato tra le solite porcate. Cmq sia, rimane il fatto che lo ha pubblicato anche in questo verminaio. Bene. E' un articolo sintetico, ma che in sintesi dice tante verità, insomma un qualcosa che le scuole di giornalismo dovrebbero insegnare: fatti provati e poche chiacchiere. L'analisi di Agnoli, semplice semplice, è chiarissima e non può essere scalzata da alcuno. Neanche da furbacchioni sinistri e sinistrati, o destrorsi alla berlusconi, veri portatori insani di puttanate.
Cosa dice, in sostanza,Agnoli per chi non l'avesse letto, ma che invito tutti a leggere? Elenca i fatti e le contraddizioni in cui è caduto il Vaticano in questi anni, con nomi e cognomi e indirizzi, nel valutare politici e politica internazionale.
Come dicono Socci, Blondet (adesso anche Valli apre gli occhi) siamo di fronte ad un'azione papale (di questo Papa argentino) che non si può più nascondere. Non si può più mascherare. Ci sono punti così chiari da far sudare un cattolico come me che crede nello Spirito Santo e nella Sua azione. Un Papa che prende - come dice bene Agnoli - posizioni politiche precise, già sbaglia in nuce: tutto deve fare tranne questo!
Che poi sbagli pure le scelte sulle persone è terribile. Fan di Obama, è pazzesco, il Papa: tanto per fare un esempio. Ma gli esempi sono infiniti, E Obama, quello sì, è un tizzone nero che ha arrecato danni ai cattolici firmando leggi contro n atura: aborto, nozze tra sodomiti, etc. Come può un Papa avere stima di un simile individuo, rivelatosi pure un killer spietato e cane via droni etc. etc. Il discorso sarebbe, anzi è, lunghissimo e interessantissimo, ma non voglio tediare i miei cinque lettori.
Mi sento però di dire che non ci siamo. Al di là del povero Tarquinio (il superbo etrusco era altra cosa, questi può essere, se in buona fede, al massimo tarquinio il semplice) si percepisce chiaramente che la pratica politichese bergogliana sta portando fuori strada la Chiesa. E' troppo spostata su aspetti e proposizioni materiali, terra terra (saranno pure importanti, certo) che sono, e devono essere, appanaggio ad altre realtà: ong, governi, etc.
La Chiesa deve puntare verso l'Alto, non può guardare al vuoto delle pampas. Per questo affermo che è giunto il momento di declinare i famosi dubia, di farsi sentire da parte dei cattolici, di non farsi irretire da posizioni avveneristiche e non avvenieristiche per la Chiesa. E' un'infamia che centinaia di migliaia di cristiani e cattolici siano perseguitati senza che Papa e Chiesa si facciano valere.
E' un'infamia che il Papa tratti meglio gli Obama e i Clinton e sputi a Trump che è contro l'aborto, contro le persecuzioni dei cristiani. E' dura per un cattolico mettersi contro il Papa, e spero di non doverlo fare. Però qui ( e lo capisce anche un dagostino qualunque) la misura è colma, questo Papa che invoca ad ogni piè sospinto la misericordia, mi pare tutto tranne che misericordioso con chi gli sta antipatico, anche se questo antipatico fa qualcosa in linea con la Dottrina Cattolica. Monitoriamo il tutto, ma non nascondo una certa
inquietudine- ansia.
Chiara (ex Luciano) nelle vicinanze della casa di D'Agostino, con terrazza annessa
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