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Richard Gray per “BBC”
Dalla linea funky ai gridolini, ‘I Got You’ (I Feel Good) di James Brown è una ricetta di gioia. E’ difficile ascoltarla senza muoversi e divertirsi, ma sembra che ci sia anche un lato più sinistro.
La psicologa israeliana Naomi Ziv spiega: «Nella vita vera la musica è usata per manipolare la gente, può renderla più aggressiva, razzista, compiacente». Cioè non sono i rapper incazzati e Marilyn Manson ad incitare alla violenza, anzi la musica estrema può servire ad elaborare la rabbia, secondo la australiana ‘University of Queensland’.
Per la Ziv, il pericolo vero sta nelle canzoni apparentemente facili. Ha infatti testato e scoperto che chi ascoltava musica di sottofondo di pubblicità che incoraggiavano comportamenti poco etici o fraudolenti, era più propenso a giustificarli, anzi addirittura li vedeva in un’ottica positiva. In altre occasioni ha ripetuto l’esperimento, che prevedeva la richiesta di ferire qualcuno: chi ha ascoltato il brano di James Brown o di Elvis Crespo è stato quasi sempre pronto ad accettare, chi ha deciso senza musica si è rifiutato.
La gente pensa che la musica nei posti pubblici sia lì solo per creare atmosfera. La Ziv invece spiega: «Secondo anche altri studi, quando siamo felici, siamo anche più inclini ad accondiscendere. La gente depressa tende ad essere più analitica e si persuade meno facilmente. La musica natalizia è un esempio perfetto, esistono gruppi di persone che studiano quale sia la più felice da mettere in quel periodo in spot e centri commerciali».
Inoltre la musica può creare la sensazione di coesione, quindi la gente può accordarsi, il che porta ad un deterioramento del giudizio morale, vedi con i canti da stadio. Può cambiare anche il modo in cui si vota: la musica è sempre usata in politica per entusiasmare le folle e raccogliere il consenso.
Anche la Università di Dallas conferma che la musica aiuta a normalizzare la narrativa di messaggi immorali. I nazisti, ad esempio, passavano in radio musica swing per accompagnare la propaganda. La Ziv ha notato che la formula è stata usata in Israele, dove la musica patriottica che lodava i soldati israeliani ha reso gli ascoltatori più ostili verso i palestinesi. Certo, non è l’unico fattore a contare.
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