“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
da www.dailymail.co.uk
C'è chi, prima di diventare famoso, ha ricevuto molti no. Le lettere raccolte dal sito "Mental Floss" rivelano che è successo a Madonna, Andy Warhol, Sylvia Plath e Gertrude Stein. E non solo.
Stieg Larsson non aveva doti da giornalista
Madonna fu rifiutata dal produttore della colonna sonora di "Dirty Dancing" e "Sister Act". Le scrisse che aveva ascoltato le sue canzoni ma che mancava il materiale: « Ci sono le basi, ma non sei ancora pronta». L'anno dopo Madonna debuttò con il suo disco e vendette dieci milioni copie.
La compagnia londinese RSO, a maggio 1979, dopo aver ascoltato la cassetta degli U2, rispose che "non era adatta al momento". Augurava comunque il meglio per la futura carriera. Un futuro molto prossimo, dato che gli U2 firmarono subito con la Island Records e lanciarono il primo singolo a livello internazionale.
Nel 1956 Andy Warhol regalò la sua opera "Shoe" al Museum of Modern Art, ma la commissione la respinse scrivendo che, dopo un'accurata analisi, non la voleva nella sua Collezione, nemmeno gratis, e grazie per l'interessamento. Oggi il MoMA espone 168 di Warhol.
Nel 1962 il "New Yorker" respinse la poesia di Sylvia Plath intitolata "Amnesiac" perché non trovava connessione fra la prima e la seconda parte. Perlomeno nella lettera si legge: «Forse siamo un po' ottusi».
Nel 1949 lo scrittore Kurt Vonnegut ricevette una lettera dall "Atlantic Monthly" in cui si diceva che i due estratti mandati erano "lodevoli ma nessuno dei due abbastanza convincente da essere accettato». La lettera è appesa al Kurt Vonnegut Memorial Library di Indianapolis.
Che dire di Tim Burton? Nel 1976, ancora liceale, mandò una copia del suo libro per bambini "The Giant Zlig" alla Walt Disney Productions. Non fu pubblicato perché "mancava di originalità, era troppo ispirato al Dr. Seuss". Anni dopo la Disney chiamò Burton a lavorare come animatore.
Il manoscritto di "The making of Americans" (C'era una volta gli americani) di Gertrude Stein fu rifiutato ma in maniera poetica: «Io sono solo uno. Solo uno. Solo uno. Non due o tre. Solo uno. Un cervello. Un essere. Un paio di occhi. Non posso leggere il suo manoscritto tre o quattro volte. Qui non venderebbe una copia. A malapena una copia».
Oggi Jim Lee è un famosissimo fumettista e editore statunitense, ma a metà degli anni '80 è stato rifiutato da tutte le pubblicazioni, compresa quella di cui è attualmente a capo. La reazione più divertente è quella della Marvel: «Il suo lavoro sembra fatto da quattro persone diverse. La qualità è debole. Si ripresenti quando sarà più consistente e avrà imparato a disegnare».
Lo scrittore Stieg Larsson non è vissuto abbastanza da godersi il successo ma ha conosciuto il rifiuto. La scuola di giornalismo di Stoccolma gli scrisse che «non era abbastanza bravo per diventare giornalista». Larsson lo divenne eccome, fece conferenze in tutto il mondo, finì a capo del giornale EXPO, la sua trilogia "Millennium" ha venduto 27 milioni di copie in oltre 40 paesi.
Il MoMA oggi espone centinaia di opere di Andy Warhol
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